I pronostici per l’Oscar
Helen Mirren, Forest Whitaker, Jennifer Hudson ed Eddie Murphy sono veramente gli attori favoriti? Martin Scorsese riuscirà finalmente a mettere le mani sulla statuetta? E The Departed avrà la meglio su Babel e Little Miss Sunshine?
Cosa aspettarsi dalla notte degli Oscar che si svolgerà domenica 25 febbraio? Sembrerebbe che anche quest’anno, per le maggiori categorie, non ci saranno sorprese, ma lo dicevamo anche nel 2006, dando per scontato che Brokeback Mountain non avrebbe avuto problemi. In questo caso, però, a meno che non vincano The Queen o Letters from Iwo Jima, chiunque si aggiudichi la statuetta non provocherebbe certo uno shock. Comunque, io opto per The Departed, perché è la cosa più logica, considerando che tutti diamo per scontato che Scorsese venga nominato miglior regista e che il premio al film sarebbe una compensazione per decenni di amarezze. Per il resto, basta seguire i premi delle varie associazioni e non si hanno dubbi sui favoriti.
Miglior film
The Departed
Letters from Iwo Jima
Babel
The Queen
Little Miss Sunshine
Intanto, piccola precisazione. Se vincesse The Departed, non sarebbe il primo remake a farlo, come detto erroneamente qualche settimana fa. Anche a non voler considerare Ben Hur tale (in effetti, per me si tratta di un nuovo adattamento dello stesso romanzo), sicuramente lo era Marty, vita di un timido (anche se la fonte era un telefilm).
Detto questo, perché punto su The Departed? Beh, intanto l’ho fatto ad aprile scorso e mi piacerebbe molto avere ragione. E poi, l’edizione di quest’anno è molto incerta, senza netti favoriti. Allora, considerando che tutti danno per scontata l’affermazione di Martin Scorsese come miglior regista, mi sembra logico puntare anche sul suo film. Inoltre, proprio i votanti incerti (quelli che probabilmente decideranno la corsa), potrebbero puntare su The Departed per compensare Scorsese di tutte le umiliazioni subite in questi trent’anni.
Altrimenti, propendo più per Babel che per Little Miss Sunshine. Questo perché, se vincesse la commedia indipendente, sarebbe la prima volta dal 1934 (epoca in cui c’erano molte meno categorie) che una pellicola con solo quattro nomination totali si aggiudica il massimo premio. Senza contare il fatto di non avere una candidatura per la regia, handicap gravissimo e superato soltanto una volta nella storia moderna…
Miglior regista
Martin Scorsese (The Departed)
Stephen Frears (The Queen)
Clint Eastwood (Letters from Iwo Jima)
Paul Greengrass (United 93)
Alejandro Gonzalez Inarritu (Babel)
Sarebbe una sorpresa immensa se Scorsese non si aggiudicasse l’Oscar quest’anno. Nel caso, l’unico che ce la può fare (a mio avviso) è Gonzalez Inarritu. Ma, francamente, mi sembra che il vincitore sia ormai incontestabile…
Forest Whitaker (The Last King of Scotland)
Leonardo DiCaprio (Blood Diamond)
Will Smith (The Pursuit of Happyness)
Peter O’ Toole (Venus)
Ryan Gosling (Half Nelson)
Per gli attori, come vedremo, è difficile pensare a delle sorprese. In questo caso, Whitaker sembra anche il più meritevole, considerando che DiCaprio è stato nominato per l’interpretazione sbagliata, Will Smith è bravino (ma non eccezionale) e che il fenomenale Ryan Gosling ha già vinto ottenendo una nomination. Peter O’ Toole vince comunque, perché una sconfitta lo renderebbe l’interprete più nominato nella storia (otto volte) senza successi (non proprio un record invidiabile…). E poi, Whitaker ha vinto veramente tutto il possibile finora, quindi…
Miglior attrice protagonista
Helen Mirren (The Queen)
Meryl Streep (Il diavolo veste Prada)
Kate Winslet (Little Children)
Judi Dench (Notes of a Scandal)
Penelope Cruz (Volver)
Vale lo stesso discorso di Forest Whitaker, anche considerando che la Mirren ha ricevuto riconoscimenti anche per la miniserie televisiva su Elisabetta I. Certo, francamente io preferivo le prove di Penelope Cruz e soprattutto della sempre sconfitta Kate Winslet (ma prima o poi ce la farà, poco ma sicuro)…
Miglior attore non protagonista
Eddie Murphy (Dreamgirls)
Mark Wahlberg (The Departed)
Alan Arkin (Little Miss Sunshine)
Jackie Earle Haley (Little Children)
Djimon Hounsou (Blood Diamond)
Se proprio dovesse avvenire una sorpresa tra gli interpreti, questa è la categoria da tenere d’occhio. Ma non me la sento di puntare contro Eddie Murphy, che finora si è portato a casa sia il Golden Globe che il SAG Award. Anche perché non c’è un outsider che possa raccogliere tutti i voti del partito anti-Murphy, considerando che sia Alan Arkin che Mark Wahlberg hanno delle carte da giocare. Che poi, a mio modestissimo avviso, chiunque dei probabili quattro sconfitti sia più meritevole di Murphy, è ovviamente un altro discorso…
Miglior attrice non protagonista
Jennifer Hudson (Dreamgirls)
Cate Blanchett (Notes of a Scandal)
Abigail Breslin (Little Miss Sunshine)
Adriana Barraza (Babel)
Rinko Kikuchi (Babel)
Qui, l’Oscar è stato probabilmente già assegnato da tre mesi. Peraltro, le due attrici di Babel si annulleranno a vicenda, mentre Cate Blanchett ha già vinto solo due anni fa. Abigail Breslin è deliziosa, ma difficile pensare che possa fare l’exploit…
Miglior sceneggiatura originale
Little Miss Sunshine
The Queen
Babel
Letters from Iwo Jima
Il labirinto del fauno
I film amati dal pubblico di solito si aggiudicano questa categoria (e magari è l’unico Oscar che vincono, pensate a Pulp Fiction). Potrebbe essere il caso di Little Miss Sunshine: proprio miglior sceneggiatura originale è la possibilità più concreta di non tornare a casa a mani vuote. Altrimenti, attenzione a The Queen e, perché no, Babel…
Miglior sceneggiatura non originale
The Departed
Little Children
Borat
Notes of a Scandal
Children of Men
Non mi dispiacerebbe un premio a Little Children, ma in questo panorama, fatto di film improbabili (miglior sceneggiatura ad un’opera improvvisata come Borat?) e poco visti (tutti gli altri), il lavoro di William Monahan (che ha ampliato bene i temi dell’opera originale) mi sembra assolutamente meritevole…
Miglior film d’animazione
Cars
Happy Feet
Monster House
Cars è diventato il favorito d’obbligo, dopo essersi aggiudicato i riconoscimenti dei Golden Globes e degli Annie. Ma se i giurati fossero stanchi di premiare un prodotto della Pixar per la terza volta di fila, ovviamente il premio va a Happy Feet…
Miglior corto d’animazione
The Little Matchgirl
Maestro
The Danish Poet
Lifted
No Time for Nuts
Ultimamente, eravamo abituati in questa categoria a vedere prodotti di natura più indipendente. Quest’anno, c’è invece No Time for Nuts (già presente nel dvd de L’era glaciale e che mostra Scratch in un viaggio nel tempo), Lifted (nuovo lavoro della Pixar, che verrà abbinato a Ratatouille) e The Little Matchgirl della Disney. Proprio quest’ultimo, anche per la sua storia strappalacrime, sembra il favorito. A me, francamente, la versione della Piccola fiammiferaia della Disney mi sembra più un’esercitazione tecnica che un lavoro convincente. Ma visto che Maestro si basa tutto su un'idea (neanche geniale), non vedo molta concorrenza …
Miglior cortometraggio dal vivo
Binta and the Great Idea
The Saviour
West Bank Story
Eramos Pocos
Helmer & Son
Difficile farsi un’idea qui. Binta è carino, ma decisamente troppo didascalico (infatti è finanziato dall’Unicef). Però, assieme a West Bank Story, viene dato per favorito. D'altra parte, Eramos Pocos (il corto più premiato della cinquina) è una banale barzelletta, che peraltro era già stravecchia quando la raccontava Verdone trent'anni fa. Dalle altre trame, non mi dispiacerebbe un premio per The Saviour, ma la vedo molto difficile…
Miglior film straniero
Il labirinto del fauno
The Lives of Others
Water
Days of Glory
Dopo il matrimonio
Piaccia o meno (io sono per il ‘meno’), Il labirinto del fauno è stata un’opera molto amata negli Stati Uniti, sia dal pubblico (già adesso il film di maggiore incasso in lingua spagnola) che dall’Academy (ben sei nomination totali). Considerando che manca il favorito della vigilia, Volver, difficile pensare che Guillermo Del Toro non ce la faccia. Nel caso, fate attenzione al tedesco The Lives of Others…
Miglior documentario
Una scomoda verità
Deliver Us from Evil
Iraq in Fragments
My Country, my Country
Jesus Camp
Mi piacerebbe molto un premio a Jesus Camp, ma qui la corsa non è mai esistita. Se non bastassero gli incassi e i litri d’inchiostro versati sulla stampa di tutto il mondo, volete che Al Gore non vinca nella stagione in cui i Democratici sono tornati al successo? La cosa divertente è che lui l’Oscar non lo riceverà: nonostante il suo one man show non è accreditato come regista…
Miglior corto documentaristico
Two Hands
The Blood of Yingzhou District
Recycled Life
Rehearsing a Dream
Il lavoro sui bambini cinesi, nati da genitori colpiti dall’Aids, rimasti orfani e ostracizzati dalla popolazione, sembrerebbe il titolo più forte. Ma io temo che possa dividersi i voti con altri due titoli in gara, Recycled Life (stesso genere, vite di stranieri disagiati) e Rehearsing a Dream (sempre su dei bambini, ma che inseguono un sogno artistico). Io punterei su Two Hands (su un pianista che ha dovuto abbandonare perché colpito da una grave malattia), sia perché mi sembra un argomento senza concorrenza, sia perché parla di un artista, argomento che piace molto all’Academy.
Miglior fotografia
Children of Men
Black Dahlia
The Illusionist
Il labirinto del fauno
The Prestige
Ora, chiunque venga premiato sarebbe meritevole, considerando che la direzione della fotografia di tutti questi film è ottima (e, in alcuni casi, anche l’elemento fondamentale delle pellicole in questione). Ma il lavoro fatto da Emmanuel Lubezki è qualcosa di incredibile e che rimarrà nella storia del cinema. Logico considerarlo il favorito.
L’anno scorso, l’associazione di categoria ha premiato Memorie di una Geisha, che poi ha vinto anche il relativo Oscar. Divisione nel 2005 e nel 2004, tra Una lunga domenica di passioni e The Aviator prima, Seabiscuit e Master e Commander poi, mentre nel 2003 entrambi hanno optato per Era mio padre. Nel 2002 e nel 2001, divisione tra L’uomo che non c’era e La compagnia dell’anello prima, The Patriot e La tigre e il dragone poi. Insomma, decisamente un indicatore poco utile per l’Oscar. Che comunque, quest’anno, è stato vinto da Lubezki…
Miglior montaggio
Babel
The Departed
United 93
Blood Diamond
Children of Men
Quanto conta il premio dell’associazione dei montatori, che è diviso in due categorie (pellicole drammatiche e comiche/musical)? L’anno scorso, se lo è aggiudicato Crash, che poi ha bissato agli Oscar (anche come miglior film). Anche nel 2005 i risultati sono coincisi, con la doppia vittoria di Aviator. Idem, l’anno precedente, con Il ritorno del re. L’unica particolarità del 2003 è che a fare la doppietta è stata la pellicola che ha vinto la categoria musical, Chicago. Per trovare una discrepanza tra i vincitori, dobbiamo risalire al 2001, con Il gladiatore che vinse il premio del’associazione, ma che venne battuto da Traffic agli Oscar. Insomma, non è salutare andare controcorrente. Il problema è che quest’anno hanno vinto (alla pari) The Departed e Babel: quindi? Opto per Babel, intanto perché Thelma Schoonmaker, la straordinaria montatrice di Scorsese, ha vinto due anni fa con The Aviator (e bissare così presto mi sembra strano). E poi, le cose sono due: o il montaggio sarà l’unica categoria in cui Babel vince qualcosa (e sarebbe incredibile che una pellicola così nominata torni a casa a mani vuote) o sarebbe veramente strano che si aggiudicasse il titolo di miglior film senza ottenere null’altro (in epoca moderna non credo sia mai successo)…
Migliori costumi
Maria Antonietta
Dreamgirls
The Curse of the Golden Flower
The Queen
Il diavolo veste Prada
Da due anni, l’associazione ha tre categorie a disposizione (film contemporanei, d’epoca e fantasy), cosa che rende la ‘lettura’ discretamente complicata. Comunque, l’anno scorso Memorie di una Geisha ha fatto l’en plein, nel 2005 c’è stata un divisione tra Lemony Smicket e The Aviator (che ha conquistato la statuetta più importante), nel 2004 opinione comune a favore de Il ritorno del re, idem nel 2003 per Chicago, divergenza nel 2002 tra Harry Potter e la pietra filosofale e Moulin Rouge e nel 2001 tra Il Grinch e Il gladiatore. Insomma, negli ultimi anni c’è stata una certa sintonia, ma non è sempre stato così. Comunque, è il caso di fare attenzione alla categoria film d’epoca, che quest’anno è stata vinta da Curse of the Golden Flower (ma quanti membri dell’Academy l’avranno visto?).
Sharen Davis, costumista di Dreamgirls, è alla sua seconda nomination (senza vittorie), mentre Milena Canonero è all’ottava (con due successi). Punto su quest’ultima, sapendo che è una categoria molto a rischio…
Scenografie
Dreamgirls
Il labirinto del fauno
The Good Shepherd
Pirati dei Caraibi 2
The Prestige
Quest’anno, il sindacato degli scenografi ha inserito una nuova categoria per i film fantasy, come avvenuto per i costumisti. L’anno scorso, ci hanno preso con Memorie di una Geisha, nel 2005 invece no (Lemony Snicket al posto di Aviator), nel 2004 sintonia per Il ritorno del re, a differenza del 2003 (Le due Torri al posto di Chicago), ok nel 2002 su Moulin Rouge, non è andata bene invece nel 2001 (Il gladiatore invece de La tigre e il dragone). Insomma, un anno sì e uno no. Questo dovrebbe essere un’edizione da split, insomma. Hanno infatti vinto Il labirinto del fauno (fantasy), The Curse of the Golden Flower (film d’epoca) e Casino Royale come contemporaneo, con la pellicola di Del Toro che è l’unica ad essere anche in corsa per gli Oscar. In teoria, il pronostico più sicuro sarebbe quello in favore di Dreamgirls. Ma John Myhre ha già vinto due volte, l’ultima addirittura l’anno scorso per Memorie di una Geisha. E se Il labirinto del fauno facesse la sorpresa (relativa, peraltro)? Comunque, punto su Dreamgirls, perché in questa categoria solitamente si premiano film ‘imponenti’ e non piccole produzioni. Ma se vincesse un film spagnolo a basso budget, non vi scandalizzate…
Miglior colonna sonora
The Queen
Il labirinto del fauno
Notes of a Scandal
Babel
The Good German
Alexandre Deplat ha vinto il Golden Globe per The Painted Veil, pellicola che non è neanche stata nominata. Ma lui potrebbe comunque farcela con The Queen, che molti giudicano il favorito. C’è da dire che negli ultimi tre anni il premio se lo sono aggiudicate pellicole (Brokeback Mountain, Neverland, Il ritorno del re) che avevano anche una candidatura come miglior film. Io farei comunque attenzione a Notes of a Scandal, considerando che Philip Glass (uno dei maggiori compositori contemporanei e non solo nell’ambito cinematografico) è alla sua terza nomination senza vittorie, oltre ad aver composto un altro score molto apprezzato quest’anno, quello di The Illusionist. Gustavo Santaolalla sarebbe da giudicare tra i favoriti, ma avendo vinto l’anno scorso, difficile pensare che si ripeta. E considerando che, qualche anno fa, La vita è bella fece vincere un Oscar a Nicola Piovani, chissà che la storia non si ripeta con Il labirinto del fauno. Se non l’avevate capito, si tratta della sezione più complessa da pronosticare, a parte i corti…
Miglior canzone
Dreamgirls (Listen)
Dreamgirls (Love You I Do)
Dreamgirls (Patience)
Una scomoda verità (I Need to Wake Up)
Cars (Our Town)
Il pronostico è semplice: vince Dreamgirls. Ma per cosa? Probabilmente Listen, cantata da Beyonce Knowles. Ma se invece si volesse premiare Jennifer Hudson, allora bisogna puntare su Love You I Do…
Miglior trucco
Il labirinto del fauno
Cambia la tua vita con un click
Apocalypto
Il lavoro sugli altri due film è ottimo (peraltro, i truccatori di Apocalypto sono italiani, quindi sarebbe bella una loro vittoria), ma volete che Il labirinto del fauno non ottenga almeno un secondo riconoscimento, a parte miglior film straniero?
Miglior sonoro
Dreamgirls
Flags of Our Fathers
Apocalypto
Blood Diamond
Pirati dei Caraibi 2
Nel 2006, l’associazione di categoria ha premiato Walk the Line, mentre l’Oscar è andato a King Kong. Discrepanza che è avvenuta anche nel 2005 tra Aviator e Ray, nel 2004 (Master and Commander e Il ritorno del re), nel 2003 (Era mio padre e Chicago), nel 2002 (La compagnia dell’anello e Black Hawk Dawn). Per trovare una sintonia, dobbiamo risalire al 2001 (Il gladiatore). Insomma, sembra quasi che porti sfortuna vincere il premio dell’associazione, perché quasi mai ci si ripete agli Oscar. Ma vista la predilezione degli Oscar per i film musicali in questa categoria, direi che è il caso di puntare su Dreamgirls (anche se ha vinto il premio di categoria!). Altrimenti, opterei per Flags of Our Fathers…
Miglior montaggio effetti sonori
Pirati dei caraibi 2
Letters from Iwo Jima
Flags of Our Fathers
Blood Diamond
Apocalypto
Negli ultimi anni, in questa categoria hanno vinto King Kong, The Incredibles, Master and Commander, Le due Torri e Pearl Harbor. Film spettacolari e popolari. Molti giudicano favorite le pellicole di Eastwood, ma proprio la doppia presenza di Letters from Iwo Jima e Flags of Our Fathers rischia di dividere i voti favorevoli. Punto quindi su Pirati dei Caraibi 2. D’altronde, volete che il titolo più spettacolare e di maggiore successo del 2006 non ottenga almeno due Oscar (dando per scontato quello per gli effetti visivi)?
Migliori effetti visivi
Pirati dei Caraibi 2
Superman Returns
Poseidon
I risultati al botteghino di solito influiscono in questa categoria. Se poi consideriamo che il lavoro fatto è stupefacente (basti pensare al personaggio di Bill Nighy, che sembra avere una protesi e non il CGI che invece è stato realmente utilizzato), la competizione non sembrerebbe avere molta storia…