I peggiori miracolati di Hollywood

Tra tanti ottimi sceneggiatori, la Mecca del cinema conta tra le proprie file anche molti autori mediocri. Incredibilmente, alcuni di questi ottengono grandi successi e riconoscimenti. Scopriamone tre...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

In tutte le professioni, ci sono persone bravissime e altre meno capaci. Purtroppo, anche quest'ultime, talvolta, per vari motivi (fortuna, raccomandazioni, stupidità) ottengono incarichi di grande prestigio e tanti riconoscimenti, economici e sociali. Hollywood ovviamente non fa eccezione e quindi, abbiamo pensato, perché non omaggiarne tre di loro? Ovviamente, abbiamo cercato persone con un curriculum lungo (quindi niente Diablo Cody, che magari sta sulla buona strada, ma per ora ha fatto pochissimo per dare un giudizio definitivo), in modo da riconoscere la costanza ad 'alti livelli'. Ecco i nostri miracolati più sconvolgenti:

3 - Roberto Orci ed Alex Kurtzman
Per tipi che hanno iniziato con Xena e Hercules, bisogna dire che di strada ne hanno fatta. Praticamente, i film d'azione ormai sono cosa loro e non si capisce bene perché. The Island era un rifacimento evidente de L'uomo che fuggì dal futuro di George Lucas, in cui tanto per fare i modaioli si inseriva il tema della clonazione. The Legend of Zorro non rientra proprio tra i migliori sequel di sempre, così come Mission Impossible III, in cui le consuete assurdità di questo tipo di prodotti non venivano neanche bilanciate da una corretta ironia utilissima in questi casi. E Transformers? Mah, di sicuro non era certo la trama elementare a conquistare il pubblico. Anche il loro nuovo, attesissimo lavoro televisivo, Fringe, francamente sembra un guazzabuglio di cose già viste. E se questo è il loro stile, bisogna dire che con la prossima versione di Star Trek non dovrebbero esserci problemi. Con centinaia di episodi di varie serie televisive e una decina di pellicole incentrate sull'Enterprise, di materiale da 'riprendere' ce n'è a iosa...

2 - Brian Helgeland
Quando uno incomincia con 976 - Chiamata per il diavolo e Nightmare IV: il non risveglio, è ovvio che il futuro può essere soltanto migliore. Brian Helgeland ha dimostrato che nella vita basta stare al posto giusto al momento giusto e si vincono gli Oscar. D'altronde, qualcuno vuole veramente sostenere che l'ottimo lavoro per adattare L.A. Confidential sia stata farina del suo sacco e non di Curtis Hanson, che ha condiviso con lui il riconoscimento? Oltre, ovviamente, al fenomenale materiale di partenza di James Ellroy. Comunque, se ci fosse veramente qualcuno così ardimentoso, sarà il caso di ricordare gli altri 'capolavori' del nostro eroe: Assassins (con la magica coppia Banderas-Stallone), L'uomo del giorno dopo (il flop 'epico' di Kevin Costner), Payback - La rivincita di Porter e La setta dei dannati (entrambe pellicole con enormi problemi produttivi e dirette anche da Helgeland), fino ad arrivare al suo capolavoro: Debito di sangue, una pellicola talmente brutta e stupida da meritare di essere vista per farsi due risate, che si stenta a credere possa essere stata diretta da Clint Eastwood. A differenza del re dei miracolati (vedere sotto), Helgeland ha soggiogato un'altra volta i giurati dell'Academy, ottenendo una candidatura per Mystic River. Anche lì, se siete convinti che sia merito suo e non del fascino di Clint Eastwood e dei grandi attori coinvolti, affari vostri...

1 - Akiva Goldsman
Il mistero numero uno di Hollywood, l'uomo che ha incantato Ron Howard e Will Smith, molto meno gli appassionati di cinema. Dal 1995 al 1998 realizza gli script di Batman Forever, Il momento di uccidere, Batman & Robin, Lost in Space ed Amori ed incantesimi. Uno così, ti verrebbe da dire, col cinema avrà chiuso da tempo. Col cavolo, perché nel 2001 tira fuori un asso nella manica: A Beautiful Mind. La sceneggiatura è appena passabile, con un'idea sorprendente che è una presa in giro dello spettatore e che non ha senso. Non importa, l'Academy lo giudica più meritevole degli autori di Shrek, Ghost World (aia), In the Bedroom (o mio dio) e La compagnia dell'anello (qui mi censuro, che è meglio) e dai capezzoli di Batman si passa all'Oscar. Gli anni successivi riesce ancora a fregare qualcuno (anche perché, va detto onestamente, Cinderella Man era un discreto lavoro, anche se sfortunato), fino a quando non arriva l'anticristo. O meglio, Il codice Da Vinci, misfatto che neanche i suoi amici più cari potranno mai perdonargli. E dire che il libro sembrava già una sceneggiatura cinematografica e funzionava benissimo come thriller. Alcuni mesi fa, Io sono leggenda ci confermava il ruolo di miracolato numero uno di Hollywood per Goldsman. L'anno prossimo, Angeli e demoni potrebbe rappresentare la sua consacrazione definitiva...

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