I migliori libri di cinema - seconda parte

Dopo avervi parlato di volumi che raccontavano flop storici, dirigenti pessimi e registi sopra le righe, vi sveliamo quali sono due testi da non perdere sulla settima arte...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Per chi si fosse perso la prima puntata, può recuperarla qui.

2 - Adventures in the Screen Trade
"Nessuno sa tutto" o "Nobody Knows Anything", come recita l'originale, è diventata una delle frasi più celebri e ripetute nel mondo di Hollywood. Insomma, non importa le star che si possano avere, i registi premiati che si ingaggiano o le storie che sembrano il non plus ultra del commerciale, la realtà è che non c'è nessuna formula precisa per raggiungere il successo e far finta che questo non sia vero di solito produce disastri. Insomma, leggere questo libro non vi farà scoprire il segreto per diventare i prossimi Jerry Bruckheimer, ma il divertimento è assicurato, grazie allo sceneggiatore di Butch Cassidy, Il maratoneta e Tutti gli uomini del presidente, pellicole di cui si parla a lungo in questo volume. Un libro che peraltro dimostra come, a proposito di detti hollywoodiani, quello che vuole gli sceneggiatori come ultima ruota del carro non è sempre vero...

1 - Hollywood Babylonia

Scrivere bei libri è già difficile. Inventare un filone copiato da centinaia di autori successivi è roba da pochi eletti. Uno di questi è Kenneth Anger, conosciuto dagli appassionati per diversi cortometraggi d'avanguardia (Fireworks e Lucifer Rising tra gli altri), che, peraltro, a differenza di molta robaccia pseudointellettuale, sono visivamente stupefacenti. Tuttavia, è per questo volume che Kenneth Anger è entrato nella leggenda e con lui tanti protagonisti di Hollywood, alcuni notissimi, altri caduti nell'oblio prima che li riscoprisse questo bizzarro americano con un forte amore per l'occultismo. Tutto nasce (almeno per come la racconta l'autore) dai racconti della madre sui divi di Hollywood, che Anger ascoltava ammirato fin da piccolo. Quando, trovatosi in difficoltà economiche a Parigi, propone alla redazione dei Cahiers du Cinema una serie di articoli su questo soggetto, gli viene risposto che sarebbe meglio realizzare un libro. Detto fatto, anche se per anni le edizioni dell'opera vennero modificate e sfruttate da editori senza scrupoli. Ma la carriera stroncata ingiustamente di Fatty Arbuckle, il miliardario Hearst (che ispirò il protagonista di Quarto potere) che tenta di uccidere Charlie Chaplin e poi fa coprire l'assassinio dello sventurato che si prese la pallottola al suo posto e i peccatucci sessuali di tanti divi del muto vengono rivelati senza reticenza. Peraltro, il contenuto fotografico è di primissima classe e varrebbe da solo l'acquisto. Il secondo volume, uscito negli anni ottanta, deluse molti appassionati, concentrandosi su vicende decisamente più note e documentate. Comunque, anche quella una lettura piacevolissima, grazie al raffinato stile di Anger. Peraltro, va detto che questi volumi sono disponibili anche in italiano. Insomma, non avete scuse...

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