I migliori film che abbiamo visto a novembre 2020

Abbiamo raccolto i migliori film tra quelli che abbiamo visto al cinema, ai festival e in streaming durante il mese di novembre 2020

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Molto di quello che vediamo e raccontiamo con una recensione si perde. Alle volte sono film piccoli e altre volte sono i fil migliori che magari non prendono l'attenzione che meriterebbero. Abbiamo così deciso di fare un piccolo riassunto ogni mese, a partire da questo, del meglio tra ciò che abbiamo visto. Senza distinzioni.

Film usciti in sala, usciti in noleggio, usciti su una piattaforma in streaming come anche quelli visti ai festival e che non sono ancora usciti. L'idea è quella di ricapitolare tutte le nostre segnalazioni del mese scremando verso l'alto solo quello che pensiamo non vada perso, non debba sfuggire e meriti una visione. Ci saranno i film più noti e pubblicizzati come anche, con una certa preferenza, quelli che meno noti e dotati di una cassa di risonanza meno forte, che quando lo meritano hanno più bisogno di un riflettore su di sé per farsi notare.

Ecco quindi la nostra lista:

gunda maialiGunda

"Gunda è uno studio sulle maniera in cui è possibile guardare la realtà. Non ci sono molti modi in cui immagini della vita quotidiana di una scrofa e dei suoi piccoli maiali possano essere interessanti, senza una storia a supportarle, ma Gunda li centra tutti. Avvicinandosi in modi mai visti, arrivando ad una distanza quasi impossibile dagli animali trova l’interesse. Illuminando il piccolo rifugio con luci da cinema classico hollywoodiano, trovando nelle riprese esterne la comunione con la natura dei classici russi e immaginando movimenti di camera ad altezza zero (ma letteralmente, parliamo di qualche millimetro dal terreno) riesce nell’impresa che molti tentano fallendo: uno sguardo diverso sulla natura".

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LudoLudo

"Ogni scena in Ludo è un’esplosione di cinema d’intrattenimento di altissima qualità: c’è l’azione che ti tiene incollato allo schermo ma anche la profondità narrativa portata avanti dalla caratterizzazione dei personaggi, di cui percepiamo precisamente il conflitto vitale (che, con varie sfaccettature, riguarda l’idea di volersi riscattare da una vita fatta di infelicità)".

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La vita che volevamoLa vita che volevamo

"La vita che volevamo è una carezza fatta di silenzi, pochi dialoghi e tantissimi gesti evocativi [...] sembra proprio che la Kofler abbia messo i suoi personaggi in un acquario: le distanze con i vicini sono azzerate, è tutto osservabile tramite una siepe, una finestra aperta, o ascoltabile attraverso un muro sottile, in un gioco sopraffino di regia e di montaggio (la Kofler è infatti anche una montatrice lei stessa, e si vede) che ci ricorda il valore di una messa in scena significativa".

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la belvaLa Belva

"Ci sono le facce giuste, c’è l’atteggiamento giusto e addirittura c’è il tono giusto. Il punto del film è sempre il suo obiettivo e perseguirlo al di fuori della legge, senza regole e nella maniera più rapida possibile. Solo così è possibile per La Belva trovare senso, nello scavo più profondo negli istinti, nelle pulsioni, nella rabbia. Ovviamente nella soddisfazione dello spettatore messa al primo posto (incredibile!), ma anche nella maniera in cui ci arriva, rispettando tutte le aspettative e facendolo con capacità".

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Uncle FrankUncle Frank

"Con una regia ferma e delicata che accompagna i personaggi senza mai rivelarsi, Ball diventa un imperscrutabile occhio indagatore, sempre al servizio dei tempi degli interpreti (Paul Bettany qui splende in modo particolare, non solo in quanto protagonista), dei loro respiri, dei loro momenti di contemplazione e di rabbia, senza mai farsi voyeurismo edulcorato".

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