I miei premi particolari del 2009

Come già fatto l'anno scorso, diamo un po' di riconoscimenti strani, dalla miglior scoperta dell'anno alla delusione maggiore, dall'interpretazione migliore al mio peggior errore!

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Chi ha bisogno di premi istituzionali, quando ci sono quelli particolari? Ecco i miei:

Miglior scoperta dell'anno
Kazuo Haro. E' il regista di tre documentari che ho adorato, soprattutto il suo più famoso, The Emperor's Naked Army Marches On, ma anche Goodbye Cp ed Extreme Private Eros: Love Song 1974 sono dei lavori notevolissimi. Mi conferma, semmai ne avessi bisogno, che il grande cinema spesso si vede più nei documentari che nei film di fiction...

Migliori 5 minuti del 2009
Magari non è originalissimo dirlo, ma la sequenza dei credits di Watchmen è quella che mi è rimasta più impressa finora. Merito di un lavoro notevole non solo sulle immagini e sulle ricostruzioni storico-alternative, ma anche e soprattutto nella capacità di raccontare in poco tempo personaggi e situazioni molto complesse. Peccato che il resto del film non sia assolutamente all'altezza, altrimenti avremmo avuto un capolavoro assoluto...

Film che non sono riuscito a finire
Non sono tra quelli che ritiene di dover vedere un film fino alla fine, se questo non risulta troppo interessante. D'altronde, già Daniel Pennac ci aveva insegnato che non è obbligatorio finire un libro, quindi perché dovrebbe essere diverso con un film? Certo però che non mi sarei mai aspettato che l'esperienza di visione di The September Issue (sulla vita della direttrice di Vogue Anne Wintour) finisse dopo soli 27 minuti. Un record? Può essere. Magari, il seguito del documentario sarebbe stato fantastico. Ma temo che non lo saprò mai...

La delusione dell'anno
Ad aprile scorso, avevo parlato di sei film che attendevo con interesse. A parte uno non ancora uscito e Coraline (che figurava nella mia top ten dei migliori titoli dell'anno), le altre pellicole mi hanno (chi tanto e chi un po') deluso. Ma tra questi la botta più cocente è arrivata da Invictus, perché gli altri titoli ci hanno almeno provato a fare un ottimo prodotto. La pellicola di Eastwood, invece, sembra proprio essersi adeguata a standard televisivi e senza i guizzi di grande cinema a cui ci aveva abituati il buon Clint. Nulla di grave, perché visti i suoi ritmi magari ci sfornerà un capolavoro tra meno di un anno. Ma decisamente un peccato...

L'interpretazione dell'anno
Ci sono molti modi per giudicare un'interpretazione. Molti si concentrano su ruoli e prove estreme, in cui attori e personaggi si infilano in situazioni forti per suscitare una reazione del pubblico (Precious è l'esempio perfetto in questa stagione). A mio modesto avviso, l'interpretazione migliore è quella in cui si tira fuori il meglio da una parte normale e in cui soprattutto lo spettatore non avverte che c'è un attore che recita. In questo senso, la mia candidata ideale del 2009 è Carey Mulligan, stella nascente del panorama americano, che in An Education non solo è all'altezza dei bravissimi veterani Alfred Molina e Peter Sarsgaard, ma riesce anche a superarli. Prova maiuscola, che speriamo venga premiata agli Oscar (e non solo con una nomination). Noi, intanto, ve ne avevamo già parlato un anno fa...

Il mio errore maggiore
Fa bene ogni tanto ricordarsi le vaccate che uno ha detto (pubblicamente, perché quelle private sarebbero molte di più) in un anno. Per fortuna, la mia previsione sugli incassi di Avatar l'ho scritta (mi pare) solo su Twitter e non è stata felicissima (pensavo a 450-500 milioni nel mondo). A inizio anno, credevo ancora fermamente che Il curioso caso di Benjamin Button non avrebbe avuto problemi a trionfare agli Oscar e non ritenevo The Millionaire un candidato all'altezza (cosa che continuo a pensare, ma i pronostici sono una cosa diversa). Dove invece mi sono esposto come un pazzo, è stato su Bastardi senza gloria, che ho massacrato preventivamente come un sicuro flop. Senza dubbio, l'errore maggiore del 2009 per me...

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