I film migliori (che non avete visto) - seconda parte
Dopo aver parlato di Oasis, Away from her e Little Children, scopriamo quali sono i due titoli invisibili più belli usciti negli ultimi cinque anni. Si tratta di un film asiatico e... mezzo.
Rubrica a cura di ColinMckenzie
2 - Oldboy
Non ho dati precisi, ma per questo titolo dovremmo essere sui 500.000 euro in Italia. Considerando che, tanto per fare un esempio, le due pellicole di Kill Bill (in cui Tarantino faticava a trovare qualche idea originale, comunque senza che ci fossero neanche un decimo delle trovate della pellicola di Park Chan-Wook) hanno raccolto complessivamente più di dieci milioni di euro nello stivale italico, c'è di che preoccuparsi. Più che altro, da rimanere stupiti. Ma come, sembra che tutto il mondo su Internet non faccia altro che parlare di pellicole giapponesi e coreane e di registi come Takeshi Miike e poi, quando finalmente si può vedere uno di questi titoli in sala e non di importazione in dvd, si fa obiezione di coscienza? Eppure, qui c'è tutto quello che un fan può sognare. Trama intelligente, senza essere contorta, con rivelazione finale che fa venire i brividi; stile registico assolutamente originale e di grande forza espressiva; molte scene da antologia, non solo quelle di violenza che hanno fatto discutere; cast assolutamente notevole, nonostante dei ruoli decisamente complicati. Cosa mancava allora? Boh, forse i distributori dovevano far finta che fosse una pellicola diretta da Tarantino...
La recensione
1 - Lettere da Iwo Jima
Questa è stata la pellicola che mi ha sorpreso di più negli ultimi anni. Il fatto è che già trovavo sopravvalutati gli ultimi film di Clint Eastwood (Million Dollar Baby, Mystic River), ma avevo detestato (e stroncato) Flags of Our Fathers. Insomma, mi sono detto, se uno fa un film così banale dal punto di vista degli americani, chissà che disastro potrà combinare quando presenterà quello dei giapponesi, che di sicuro conosce meno bene. Giusto, no? Sbagliato, invece, sbagliatissimo. Eastwood compie un miracolo narrativo e cinematografico, raccontandoci una storia dal punto di vista di chi la guerra l'ha persa (per fortuna), ma che comunque mantiene un'umanità straordinaria e dei personaggi indimenticabili. E poi, che dire di un regista che (oltre a riuscire a dirigere così bene un cast che molto spesso non parlava la sua lingua) è in grado di costruire delle scene dotate di emozioni fortissime, ma di integrarle perfettamente in un racconto coeso e senza sbavature? Chapeau, peccato solo che tutta la pioggia di Oscar che ha bagnato Mystic River e Million Dollar Baby non sia arrivata un po' più in ritardo per questo titolo.
Conclusioni? Circa 1,3 milioni di euro per il mediocre Flags of Our Fathers, poco più di 700.000 per il capolavoro Lettere da Iwo Jima, una proporzione tra i risultati simile a quella ottenuta in America. Potenza (negativa) dei sottotitoli?