I film incompresi


Nella storia del cinema, tante grandi pellicole sono uscite senza essere capite dai loro contemporanei. Ve ne proponiamo cinque che hanno subito delle accoglienze pessime e immeritate...

Condividi

Rubrica a cura di ColinMckenzie

Capita spesso che la critica non capisca l'importanza di un film. Non si tratta semplicemente di una questione di gusti (a me per esempio non piacque Parla con lei di Almodovar, che quasi tutti considerano un capolavoro), quanto di non rendersi conto del valore di una pellicola e dell'importanza che potrà avere nella storia del cinema, magari anche fraintendendo completamente il suo messaggio. Ovviamente, considerata l'idea alla base di questa classifica, era impossibile mettere film moderni e infatti il titolo più recente è di vent'anni fa...

5 - Monsieur Verdoux
Nel 1940, Charlie Chaplin aveva realizzato Il grande dittatore, pellicola che, nonostante le critiche ai governanti europei che avevano scatenato la seconda guerra mondiale, conteneva comunque un messaggio di speranza. Nel 1947, due anni dopo la fine del conflitto, quando la realtà dell'Olocausto stava iniziando ad emergere in tutta la sua forza, evidentemente di speranze a Chaplin non ne erano rimaste molte, considerando anche diverse sue difficoltà giudiziarie e scandalistiche per via delle sue tendenze pedofile.
Ecco che la storia di un uomo che continua a sposare donne ricche e ad ucciderle per mantenere la sua famiglia originale non è solo una metafora della società di quel periodo (ma perfetta anche per la nostra). Inoltre, siamo forse di fronte al primo film che mostra un assassino seriale, peraltro senza renderlo affascinante come tante altre pellicole successive. E il monologo finale del protagonista sui veri assassini, sebbene forse un po' troppo ambiguo, risulta ancora fortissimo. L'ironia di Chaplin diventa macabra. E viene massacrata dalla critica, che non aspettava altro...

4 - La finestra sul cortile
"Era forse la volta buona perché veramente il Festival aprisse come un puro omaggio al cinema in quanto arte, senza cornici e orpelli. Invece davano un film americano in cui un reporter scopre dalla finestra che un marito taglia a pezzi la moglie: come nelle vignette di Pio Percoco, cronista sfortunato, personaggio della 'Sezione dei piccoli' della 'Gazzetta del popolo' di quando ero bambino".
Che la critica italiana non sia mai stata benevola con il cinema di Alfred Hitchcock è storia nota e chi vuole può (se riuscirà a ritrovare il volume) vedere tanti esempi nel libro curato da Marina Fabbri Hitchcock - Il maestro negato. Ma la stroncatura (meglio, la banalizzazione di un film così importante) riportata sopra è opera non di una penna qualunque, ma di Italo Calvino, probabilmente il maggiore scrittore italiano del novecento e fa capire bene quanto era 'apprezzato' il regista nel nostro Paese, prima che i Cahiers du Cinema lo rivalutassero. Eppure, anche chi vuole considerare La finestra sul cortile un semplice esercizio tecnico, dovrà ammettere che è straordinariamente ben fatto. Se poi si evita di considerare i contenuti cinematografici che andavano per la maggiore negli anni cinquanta e sessanta (l'impegno sociale, la psicologia e tante altre cose pseudointellettuali) e si valutano quelli che sono sempre validi in qualsiasi forma di narrazione da Omero in poi (la tensione e i personaggi che conquistano lo spettatore), ecco che la pellicola è semplicemente uno dei tanti capolavori del maestro inglese...

3 - Harold & Maude
Tutti i film citati in questo elenco non destano più forte scandalo attualmente. Eppure, l'idea di vedere un adolescente e quella che potrebbe essere sua nonna a letto insieme, rimane forse una delle più provocatorie che siano mai apparse in un film. Anche perché non siamo certo in un porno, ma in una pellicola sensibile, ecologista (ante litteram, era il 1971) e che mostrava un certo spleen adolescenziale in maniera molto più onesta di prodotti contemporanei (fatti magari da cinquantenni, con un occhio più al portafoglio che al cuore). Il merito? Beh, intanto di quello che forse è il cineasta più bizzarro della new wave americana degli anni settanta, Hal Ashby, autore di pellicole come L'ultima corvé, Shampoo, Tornando a casa e Oltre il giardino.  
E poi, una coppia di attori perfetti, sia per il ragazzo (Bud Cort) che per l'anziana signora (Ruth Gordon, che aveva inquietato le platee con Rosemary's Baby solo tre anni prima). Mettiamoci anche una colonna sonora di Cat Stevens accattivante e la parola classico non è certo abusata.
Infatti, dopo un'uscita nei cinema disastrosa, il film continuerà a crescere nell'immaginario del pubblico e diventerà un cult movie. Strameritatamente.

Fine prima parte, la seconda uscirà il 28 marzo.


Discutiamone nel Forum Cinema

Continua a leggere su BadTaste