I film che aspetto nel 2009
Ognuno di noi ha delle pellicole che non vede l'ora di vedere. Ecco quali sono le mie, tra nomi di grandi registi e film che probabilmente troveremo agli Oscar...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Coraline
Henry Selick non è un regista fortunato. Ha diretto Nightmare Before Christmas, ma molti pensano che sia un film di Tim Burton (che è stato fondamentale per la sua realizzazione, ma che non era dietro la macchina da presa). Quando doveva 'incassare' il credito ottenuto per quella pellicola, è arrivato James e la pesca gigante, titolo carino ma per alcuni aspetti deludente. Nel 2001, il colpo di grazia, con il film live action/d'animazione Monkeybone, un disastro sotto tutti i punti di vista (soprattutto quello economico). Ecco che così passano otto anni prima del suo nuovo film, appunto Coraline, ma l'attesa non sembra essere stata sprecata, almeno a sentire la stampa d'oltreoceano...
Perché sì: Fosse anche bello solo la metà di Nightmare Before Christmas, sarebbe un filmone. E si dice che sia il primo esempio di 3D maturo...
Perché (forse) no: Sulla carta nulla da segnalare, se non il dispiacere nel vedere che questo flm passerà inosservato da noi (esce a luglio, ergo è quanto di più vicino ci sia a una sentenza di morte cinematograficamente parlando)...
Playing the Enemy (The Human Factor) di Clint Eastwood
Sulla carta, uno dei progetti più ricchi (in senso artistico) del 2009. Il massimo regista americano vivente (e per vivente intendo qualcuno che non faccia film brutti ora, ma continui a sfornare grandi opere), Clint Eastwood; un'accoppiata generazionale nel cast da brividi (Matt Damon e Morgan Freeman, anche produttore); una storia straordinaria, con protagonisti Nelson Mandela e la squadra sudafricana di rugby campione del mondo nel 1995. Se tutto questo non vi eccita, il problema è vostro...
Perché sì: Eastwood ha fatto non uno, ma due dei più bei film del 2008. Serve dire altro?
Perché (forse) no: L'unico timore che ho è che possa essere un film poco equilibrato e non coinvolgente come lo è stato l'altro grande progetto storico di Eastwood, Flags of Our Fathers...
Emerald City di Paul Greengrass
Il fatto che Matt Damon sia presente in due pellicole che attendo molto è un'ulteriore dimostrazione che si tratta di uno degli attori più interessanti in circolazione, oltre che uno dei più intelligenti nello scegliersi il materiale su cui lavorare. In questo caso, parliamo del romanzo di Rajiv Chandrasekaran Imperial Life in the Emerald City: Inside Iraq's Green Zone, un resoconto ferocemente ironico dei disastri commessi dall'amministrazione americana in Iraq. Se Greengrass è ispirato, rischiamo di vedere una delle pellicole più intelligenti del 2009...
Perché sì: Paul Greengrass ha dimostrato di sapere unire arte, storia moderna e commercio come pochissimi altri registi contemporanei...
Perché (forse) no: E' sempre difficile girare un film sull'Iraq e bisogna vedere se l'adattamento del romanzo (giornalistico) sarà efficace...
Fine prima parte - La seconda uscirà il 23 aprile