I 10 film più ambiziosi della storia del cinema
Giganteschi, costosissimi, grandiosi, e ogni tanto disastrosi: ecco i film più ambiziosi di sempre
Enorme, ambiziosissimo, fuori scala, finanziato di tasca propria da un autore tra i più famosi (e bravi) della storia del cinema: indipendentemente dal vostro parere sul risultato finale, Megalopolis è già un film indimenticabile, che ha fatto parlare di sé già da mesi prima della sua uscita per questioni produttive, sì, ma anche in un certo senso di principio. Quanto ci si può spingere oltre per girare un film? Esistono limiti all’ambizione?
I 10 film più ambiziosi della storia del cinema
Apocalypse Now
Un film la cui lavorazione è stata talmente estrema che ha portato il cast e l’intera crew alla crisi di nervi. Tra sfighe di ogni genere (compreso un infarto quasi fatale a Martin Sheen e un tifone che distrusse i set) e bizze delle star coinvolte, il film è diventato un simbolo di ambizione incontrollata, talmente iconico da meritarsi un (bellissimo) documentario dedicato solo alle riprese.
Arca russa
Un’ora e quaranta con un singolo piano sequenza attraverso l’Ermitage di San Pietroburgo. Piano sequenza senza trucchi né inganni: i primi tre tentativi non andarono a buon fine, e ce ne volle un quarto (che se fosse andato male avrebbe condannato il film al fallimento) per riuscire a girare i 100 ininterrotti minuti voluti da Sokurov.
Boyhood
Qui l’ambizione di Richard Linklater non è né economica né produttiva, ma, diciamo così, cronologica: diviso in due parti, girato tra il 2002 e il 2013, gli undici anni di lavoro hanno dato vita a un film sul tema della crescita nel quale gli attori coinvolti effettivamente crescono e invecchiano. Poteva andare malissimo, ha funzionato tutto.
Cleopatra
Al tempo fu il film più costoso di sempre: tanto per capirci, un milione di dollari dei 31 totali spesi in produzione andò come stipendio a Liz Taylor. È solo uno dei tanti dettagli che fanno intuire l’ambizione di questa produzione, che vide coinvolte circa 20.000 comparse e che, a una visione attenta, rivela una ricchezza ancora più clamorosa. Per fare un esempio, in una scena si vedono alcuni oggetti preziosi sul tavolo di Cleopatra: nonostante siano in scena solo per pochi secondi, furono disegnati nientemeno che da Bulgari.
Corsari
Costosissimo, sfigatissimo, piagato da scioperi e litigi tra Renny Harlin e la produzione, doveva essere il film di pirati definitivo e invece si rivelò l’opera che contribuì in maniera decisiva a dare il colpo di grazia a Carolco Pictures – la stessa, per capirci, di Terminator 2 e Basic Instinct.
I cancelli del cielo
Il fallimento ambizioso per antonomasia: costò molto più del previsto (il budget iniziale era di 7 milioni di dollari, che diventarono 44), le riprese durarono altrettanto a lungo, il film venne ricevuto malissimo dalla critica e segnò in qualche modo la fine dell’epoca degli autori, e l’inizio del dominio dei produttori.
Il signore degli anelli
Tre anni solo per costruire i set, una quindicina per la scrittura e la preparazione degli storyboard, l’intera popolazione della Nuova Zelanda (esagerazione, ma neanche troppo) coinvolta nelle riprese, il tutto affidato a un regista indipendente che si era messo in mostra con un paio di splatter di altissimo livello (uno dei quali dà il nome a questo sito, peraltro): poteva andare tutto storto, ne uscì invece uno dei grandi capolavori del terzo millennio.
La battaglia dei tre regni
Quattro ore di film (se vedete la versione originale: fuori dalla Cina è stato distribuito in versione tagliata da due ore e mezza), 80 milioni di budget (al tempo fu il film più costoso di sempre in tutta l’Asia), battaglie navali ricostruite nel dettaglio, e poi incidenti di ogni genere sul set. Il risultato? 250 milioni di dollari di incassi e grandi applausi da pubblico e critica.
The Abyss
C’è da girare un film sott’acqua? E allora James Cameron costruisce un gigantesco set sottomarino, e obbliga i suoi attori a girare così. Loro ne uscirono sconvolti (Ed Harris in particolare ebbe una crisi di nervi), il film ne uscì però alla grande, ed è ancora oggi uno dei più belli della filmografia di Cameron.
Waterworld
Un altro caso di floppone proverbiale, voluto fortemente da Kevin Costner e costato quasi il doppio del suo budget originale: l’aneddoto più divertente è che a fine anno le Hawaii (dove il film fu girato) poterono aggiungere al loro PIL più di 35 milioni di dollari. Dopodiché, ma siamo sicuri che lo sapete, il film fu un flop gigantesco, che meriterebbe però una seconda possibilità.