House of the Dragon 2: tutti i segreti della nuova sigla!

Dal Disastro di Valyria alla Danza dei Draghi: alla scoperta della nuova sigla della seconda stagione di House of the Dragon

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Dal Disastro di Valyria alla Danza dei Draghi: alla scoperta della nuova sigla della seconda stagione di House of the Dragon, in onda in esclusiva su SKY e in streaming su NOW ogni domenica notte in contemporanea con gli Stati Uniti.

Per i fan della saga delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco il suono che accompagna il logo dell’HBO vuol dire una cosa sola: siamo di nuovo a Westeros. Se per Game of Thrones i titoli di testa mostravano la mappa dei Sette Regni, diversa per ogni episodio a seconda degli eventi raccontati, la sigla di House of the Dragon, mantenendo la stessa iconica colonna sonora e con lo stesso tipo di animazione ad ingranaggio, mostrava l’albero genealogico di Casa Targaryen attraverso un fiume di sangue che scorreva lungo un modellino in pietra dell’Antica Valyria (lo stesso costruito da Re Viserys).

La seconda stagione di House of the Dragon ha però aperto con una nuovissima sequenza iniziale complessa e di grande impatto visivo e che, come da tradizione, propone di evolversi ad ogni episodio. Ciò che vediamo è un arazzo, che lo showrunner Ryan Condal ha rivelato essere ispirato all’Arazzo di Bayeux, una nota opera artistica del Medioevo che raffigura la conquista dell’Inghilterra da parte dei Normanni guidati da Guglielmo il Conquistatore.

Similmente la nuova sigla raffigura un enorme arazzo su cui viene cucita in tempo reale la lunga storia dei Targaryen, dalla distruzione di Valyria fino agli eventi più recenti visti nella serie e tratti dal libro “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin. La sigla è piena di dettagli del passato e del presente della Casata che proveremo a raccontarvi in questa nostra guida. 

Il Disastro di Valyria

La prima immagine rappresenta la grande città del regno dell’Antica Valyria e il sangue che ne scorga (protagonista della prima sigla delle serie) dare vita ad una figura dai capelli d’argento in ginocchio davanti ad un drago che emette fumo, con dietro un’altra che tiene in mano un pugnale intriso di sangue. Si tratta forse della leggenda dell’eroe Azor Ahai, conosciuto come Guerriero della Luce, e Nissa Nissa, la sua amata. Secondo la leggenda, per opporsi agli Estranei e all’Oscurità era necessario per Azor forgiare una spada dalle capacità uniche. Stremato dagli innumerevoli tentativi fallimentari, l’uomo arriva a sacrificare la sua amata compagna Nissa Nissa, temprando la lama con il suo sangue. 

Subito dopo l’arazzo avanza cucendo la figura di quella che molto probabilmente è Daenys Targaryen detta la Sognatrice, colei che aveva previsto la rovina di Valyria ma che, come tutti i Sognatori, aveva la condanna di non essere creduta. Solo suo padre, Aenar Targaryen, decise di ascoltarla e fuggire con la famiglia e i suoi draghi su una piccola isola del Continente Occidentale, Roccia del Drago. 

Subito dopo vediamo l’intrecciarsi di fili che rivelano vulcani in eruzione, una città in fiamme e draghi che precipitano nell’aria: è il Disastro di Valyria, una catastrofe naturale (o forse no) che si scatenò sul più grande Impero del mondo conosciuto e che portò all’estinzione di quasi tutti i draghi. Le uniche due famiglie valyriane a sopravvivere furono appunto i Targaryen, scappati a Westeros anni prima, e la famiglia di marinai Velaryon, scampata grazie al loro vivere spesso per mare. 

La Conquista di Aegon 

La prossima sezione dell’arazzo ci mostra il primo passo della storia dei Targaryen a Westeros, quasi un secolo dopo la distruzione di Valyria: la partenza da Roccia del Dragoe l’approdo su quella che poi diventerà Approdo del Re, di Aegon e delle sue sorelle-mogli Visenya e Rhaenys, che vediamo qui cavalcare i loro draghi, rispettivamente Balerion il Terrore Nero, Meraxes e Vaghar (ancora viva durante gli eventi di House of the Dragon). 

La prossima scena vede invece intessuto il famoso Incendio di Harrenhal, uno dei momenti più importanti della Conquista di Aegon. È tutto un risaltare di nero e rosso, con al centro Harren il Nero e i suoi uomini arsi vivi all’interno del loro enorme castello che giudicavano impenetrabile ma che invece non resse al fuoco incrociato dei draghi. Nel dettaglio vediamo anche i sigilli di alcune Casate, tra cui la mano dei Gardener e il leone dei Lannister, bruciare sugli scudi degli uomini caduti a Campo di Fuoco, un’imponente battaglia durante la quale i Targaryen distrussero gli eserciti combinati dei Re dell’Ovest e dell’Altopiano. 

Subito dopo fu il turno delle casate Arryn, Tully e Stark di arrendersi alla furia dei draghi: la sigla mostra infatti tre nobili che si inginocchiano, ognuno con un diverso sigillo: il falco e la luna della Regina Reggente Sharra Arryn, la trota di Lord Edmyn Tully e soprattutto il lupo del Re del Nord Torrhen Stark, (nominato durante il primo episodio della seconda stagione), da quel momento ricordato come “il Re in ginocchio”. A proposito di araldica, l’ultimo quadro della Conquista mostra la tessitura del sigillo del Drago a Tre Teste della Casa Targaryen e la costruzione di Approdo del Re, da quel momento capitale del Regno. 

Maegor il Crudele

Di tutti i re Targaryen, Maegor il Crudele, figlio di Aegon I e della sua sorella-moglie Visenya e terzo re a sedere sul Trono di Spade, viene da tutti ricordato per tre motivi: per la sua crudeltà (come il nome suggerisce), per aver completato la Fortezza Rossa (uccidendo poi tutti quelli che ci avevano lavorato per mantenerne i segreti) e per la sua misteriosa ed inquietante morte. Maegor I Targaryen fu infatti trovato morto sul Trono di Spade, letteralmente impalato e coi polsi squarciati. L'arazzo ci mostra proprio questa scena truculenta, passata alla storia come uno dei momenti più misteriosi legati alla sedia di ferro. Nel libro "Fuoco e Sangue" infatti non viene mai rivelata la causa della morte di Maegor, che resterà sempre incerta: varie teorie suggeriscono che si sia suicidato, che sia stato ucciso da una delle mogli, ma la più affascinante è che sia stato lo stesso Trono a giudicarlo indegno e quindi ad ucciderlo. 

Il regno di Re Jaehaerys e della Regina Alysanne

Da un re tiranno ora l’arazzo passa a cucire le immagini dei suoi due nipoti, due dei sovrani più amati nella storia dei Sette Regni: Re Jaehaerys I Targaryen e sua sorella-moglie Alysanne. Conosciuto come il “Conciliatore”, il regno di Jaehaerys durò 55 anni, il più lungo della storia dei Targaryen, caratterizzato da prosperità e riforme. L’arazzo infatti intesse alcuni simboli, tra cui una pentola d’oro, metafora della ricchezza del regno, ma soprattutto vediamo una Stella A Sette Punte, simbolo della religione dei Sette, dal momento che Jaehaerys fu il re che ricucì il rapporto conflittuale che la Corona aveva avuto con la Fede fino a quel momento, rendendo il Credo dei Sette la religione del regno. Il re e la regina avranno 13 figli, ma nessuno di loro succederà sul Trono di Spade e questo porta direttamente al prossimo pezzo di arazzo che vediamo nella sigla. 

Il Gran Concilio di Harrenhal

Si passa ora alla storia che conosciamo, e parliamo della prima scena che vediamo nel primissimo episodio di House of the Dragon, quella del Gran Concilio del 101 CA o anche detto Gran Concilio di Harrenhal. Se ricordate, si tratta del concilio dei Sette Regni indetto in occasione di una crisi di successione, conseguenza della morte di entrambi gli eredi diretti di Re Jaehaerys. L’arazzo mostra il vecchio Re Jaehaerys seduto tra Viserys e Aemma Targaryen alla sua destra e Rhaenys e Corlys Velaryon alla sua sinistra. La decisione dei Lord fu quella di dare il trono al maggiore dei nipoti maschi del re, Viserys, padre di Rhaenyra, al posto della nipote maggiore Rhaenys, chiamata da quel momento “La Regina che non fu”.

I Neri e I Verdi 

E parlando di eventi visti durante la prima stagione, l’arazzo passa a delineare quello da molti definito come “il momento moda” di House of the Dragon, con l’immagine della giovane Alicent Hightower che entra trionfante al matrimonio di Rhaenyra indossato il suo famigerato “vestito verde della battaglia”. L’abito della donna, che fino a quel momento aveva sempre vestito di nero e rosso come tutti i Targaryen, simboleggia la prima vera spaccatura all’interno della famiglia, con la formazione di due fazioni opposte, quella dei Verdi e quella dei Neri. Circondata anche dai ricami delle torce verdi che ricordano il sigillo infuocato di Casa Hightower, da Alicent in piedi ci si sposta ad inquadrare un lungo tavolo, alle cui estremità capeggiano Alicent e Rhaenyra, vestita invece di nero e al quale siedono su ogni lato i membri di ciascuna fazione.

Re Aegon II e Regina Rhaenyra

A questo punto, ora che le fazioni sono ufficialmente formate, l’arazzo mostra la doppia incoronazione di Aegon II Targaryen e di Rhaenyra Targaryen: il primo siede sul Trono di Spade indossando la corona di rubini di Aegon il Conquistatore, mentre la seconda siede sul Trono della Roccia del Drago con la corona appartenuta a Jaehaerys e poi a suo padre Viserys. L’immagine si ingrandisce e si intravedono i draghi su ogni lato e i sigilli delle varie casate di Westeros. I due regnanti sono circondati da una cornice di rosso e oro e sotto i due troni spuntano due mani, una verde e una nera. Dalla mano verde di Aegon (metafora di Otto Hightower, Primo Cavaliere del Re) partono corvi messaggeri che inviano richieste di alleanza, mentre dalla mano nera di Rhaenyra partono tre draghi messaggeri: si tratta di Vermax del principe Jacaerys, Arrax del principe Lucerys e Caraxes, il drago rosso dal collo lungo di Daemon. A completare la scena troviamo un bordo di sigilli intessuti che incorniciano i due regnanti, posizionati a seconda delle alleanze: vediamo ad esempio i sigilli di Casa Lannister, Baratheon e Hightower dal lato dei Verdi, mentre quelli di Casa Stark, Arryn e Velaryon dal lato dei Neri. 

La morte di Lucerys Velaryon 

L’arazzo non poteva che chiudersi con l’evento che ha concluso la prima stagione, la tragica morte di Lucerys Velaryon per mano dello zio Aemond Targaryen. Sul finale vediamo infatti un intreccio di fili che mostrano il drago Vaghar e Aemond nei pressi di Capo Tempesta, mentre i cadaveri del figlio di Rhaenyra e del suo piccolo drago Arrax precipitano in mare spezzati. Ed è con l’immagine della prima vittima della Danza dei Draghi che a questo punto l’arazzo si dispiega verso la sagoma del Trono di Spade, origine e fine di ogni conflitto, pronto ad essere intessuto di nuove tragedie e battaglie ad ogni episodio. Siamo infatti ben lontani dalla fine di questo lavoro di tessitura: la storia dei Targaryen è caratterizzata da secoli di battaglie sanguinose e quel sangue non è altro che un filo rosso che ancora non si è esaurito. 

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Potete trovare tutte le informazioni e le curiosità sulla serie nella nostra scheda

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