House of the Dragon 2: le origini di Hugh Martello 

Uno sguardo alle origini e alla parentela del fabbro Hugh Martello, tra i protagonisti dell’ultimo episodio di House of the Dragon

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Spoiler Alert

Uno speciale sulle origini e sulla parentela del fabbro Hugh Martello, introdotto in questa stagione e tra i protagonisti dell’ultimo episodio di House of the Dragon, disponibile in esclusiva su Sky e in streaming su NOW. 

Più di un colpo di scena è andato in onda nell'ultimo episodio di House of the Dragon ed uno riguarda le origini di un personaggio introdotto in questa stagione e sui cui fino ad ora aleggiava un alone di mistero. Attenzione, non proseguite nella lettura se non volete spoiler

Nell'episodio “La Semina Rossa” abbiamo infatti assistito all'adunanza portata avanti da Rhaenyra di tutti i semi di drago di Approdo del Re, ovvero dei nati bastardi della Casa Targaryen. Tra coloro che hanno risposto alla chiamata c'è anche un personaggio, Hugh Martello (interpretato da Kieran Bew) che, poco prima di partire per la Roccia del Drago, confessa alla moglie la sua vera identità. 

Se Ulf il Beone non è del tutto sicuro di essere il figlio bastardo del principe Baelon e quindi fratellastro di Viserys e Daemon, Hugh dichiara invece di conoscere sua madre e di sapere con certezza che fosse una Targaryen. Premettendo che si tratta di una rivelazione anche per i lettori del libro (dove la parentela dell’uomo non è mai esplicitata), dalla descrizione che Hugh ci fornisce di sua madre, appare ovvio che altri non può essere che Saera Targaryen, una figura affascinante nel libro di George R.R. Martin e senza dubbio uno dei membri più tormentati della Casata Targaryen. Ma chi era Saera Targaryen? Scopriamolo in questo speciale.

Saera Targaryen in giovane età 

«La principessa Saera fu un tormento fin dal principio; strillante, turbolenta, esigente, disobbediente. La prima parola che disse fu “No”, e da allora la pronunziò spesso e forte. […] Fiera e caparbia, Saera Targaryen si crogiolava nelle attenzioni, e teneva il broncio in loro assenza. […] Da infante più che piangere strillava, e le sue urla da sfondare i timpani divennero il terrore d’ogni domestica alla Fortezza Rossa. “Lei vuole ciò che vuole e lo vuole adesso” scrisse Gran Maestro Elysar a proposito della principessa. “I Sette ci salvino quando sarà più grande”. Non aveva idea di quanto simili parole sarebbero state profetiche.» (Fuoco e Sangue – Edizione Illustrata, p. 282, 301).

La principessa Saera Targaryen era la quinta femmina, nona su tredici, di re Jaehaerys I e della regina Alysanne, ed era, fra tutti i figli della coppia, quella più problematica. Manipolatrice e capricciosa fin da piccola, si dilettava a tormentare balie e cortigiani, oltre che a fare scherzi crudeli ai suoi fratelli e sorelle più piccoli. Il confine tra scherzi innocenti e atti di malvagità non è sempre distinguibile nei bambini, ma non c’è dubbio che la piccola principessa lo varcasse a suo piacere. Una volta addirittura rubò i mantelli bianchi della Guardia Reale e li tinse di rosa. A sette anni aveva imparato a rubare dalle cucine, e a dodici si presentava ubriaca alle sedute di preghiera. 

“È una bambina cattiva” sentenziò la sua septa parlandone alla madre. Nonostante i suoi difetti possedeva però anche notevoli virtù: era molto intelligente e brillante, graziosa ed affascinante quando voleva, soprattutto con suo padre e con i suoi fratelli, mentre sua madre era assai meno vittima delle sue lusinghe. Più di tutto bramava le attenzioni ed era insofferente quando non le riceveva, cosa non sempre possibile non essendo figlia unica o perlomeno primogenita. Man mano che cresceva diventava sempre più astuta e ribelle, cosa che peggiorò con l’avvento dell’adolescenza. 

Scandalo a corte 

«Venne il tempo dell’adolescenza, e Saera ci si tuffò dopo la fioritura della sua femminilità. […] A quattordici anni informò il re che intendeva sposare il principe di Dorne, o forse il Re Oltre la Barriera, […] ma a quindici anni aveva messo via simili fantasie oziose. Perchè sognare monarchi lontani quando poteva avere tutti gli scudieri, cavalieri e lord avvenenti che desiderava? » (Fuoco e Sangue – Edizione Illustrata, p. 302).

Già all’età di quindici anni, la principessa Saera era nota per essere estremamente promiscua, dal momento che si intratteneva con un alto numero di scudieri, cavalieri e signori di corte. Ma fu all’età di sedici anni che la sua amicizia con altre due dame di corte e con tre giovani lord la condusse su una via dalla quale non sarebbe più tornata indietro. I sei passavano tutto il tempo insieme e molti, tra cui la regina Alysanne, erano preoccupati per ciò che avrebbero potuto combinare. Ma il re confidava nella figlia e nel fatto che, in quanto principessa reale, fosse sempre accompagnata e quindi impossibilitata a compiere qualsiasi sconvenienza.

Ma il re si sbagliava. Fu uno degli scherzi di Saera in un bordello della città a condurre la principessa in uno scandalo che avrebbe tormentato la Corona per molti anni a venire. In seguito alle confessioni dei suoi complici, Saera fu portata al cospetto dei genitori, e lì confessò di non essere più vergine e di essere andata a letto con tutti e tre i suoi amici maschi. Addirittura si scoprì che una delle sue amiche era incinta, sebbene non fosse sicura di chi fosse il padre. A quel punto Saera propose di sposare tutti e tre i giovani con cui andava a letto, paragonandosi ad Aegon il Conquistatore con le sue due mogli-sorelle o ancora allo zio Maegor il Crudele, che di mogli ne aveva sei.

Fu questa la goccia che fece traboccare il vaso: adirato come non mai, re Jaehaerys la confinò nella sua stanza, ma la ragazza peggiorò la situazione quando, nel tentativo di fuggire, provò a rubare un drago dalla Fossa dei Draghi. Fu a quel punto che il re, inizialmente dissuaso dalla moglie, prese una decisione terribile sul futuro della figlia, decisione che la regina gli rinfacciò per tutta la vita.

L'esilio e la fuga oltre il Mare Stretto 

«Hanno trasformato nostra figlia in una puttana dichiarò la regina Alysanne Lo era sempre stata - ribattè il re. » (Fuoco e Sangue – Edizione Illustrata, p. 311).

Inizialmente la ragazza venne confinata e sorvegliata a vista in una torre della Fortezza, ma in seguito fu spedita a Vecchia Città, dove sua sorella septa Maegelle si sarebbe assunta la responsabilità della sua istruzione, così da farla entrare come novizia dell’antico Ordine delle Sorelle del Silenzio. Ma non era questo il cammino che Saera Targaryen intendeva percorrere. Per un anno intero la principessa sopportò in silenzio tutte le privazioni e le vessazioni della vita da septa, fin quando una notte riuscì a fuggire e a dirigersi al porto, non prima di aver scaraventato dalle scale una sua consorella più anziana.

Si diresse così verso Essos, dove iniziò a lavorare in una casa di piacere di Lys, e dove divenne famosa per concedersi ai suoi clienti sempre vestita da novizia. Quando la notizia giunse ad Approdo del Re, i suoi genitori ne furono distrutti. Re Jaehaerys ripudiò la figlia e proibì alla moglie persino di scriverle. La regina però continuò a tenerla d’occhio, scrivendole di nascosto ed inviando guardie per sorvegliarla. In seguito alla morte di tre delle sue figlie, Alysanne implorò il re di perdonare Saera e di riportarla a casa, ma Jaehaerys rifiutò sempre fermamente.

Dopo quattordici anni trascorsi nella casa di piacere di Lys, Saera si trasferì a Volantis, dove, ormai ricca e potente, aprì una propria casa del piacere, diventando rinomata e famosa in tutta Essos, apparentemente felice della sua vita e senza mai rimpiangere quella passata. Quando infatti Jaehaerys convocò il Gran Concilio per scegliere il suo successore, Saera non si presentò e non avanzò nessuna pretesa, rispondendo da Volantis con la frase “Ho il mio regno qui”.

Tuttavia tre uomini si presentarono ad Harrenhal, rivendicando di essere i figli bastardi di Saera, cosa che riaprì la ferita ancora dolorante del Vecchio Re, che fino alla sua morte non riuscì mai a superare la fuga della figlia. Nel libro “Fuoco e Sangue” si narra infatti che nei suoi ultimi giorni di vita, quando una giovane Alicent Hightower si prendeva cura di lui, il re la scambiava spesso per Saera, credendo che la figlia perduta fosse finalmente tornata da lui. 

Hugh Martello Cavalcatore di Draghi 

«Lavorava in una casa di piacere. Aveva più libertà delle altre per via di chi era. E perchè i ricchi pagano di più per scoparsi una donna coi capelli d'argento. Mi diceva sempre che non ero diverso dai figli di suo fratello, Viserys e Daemon. Ma io mi vergognavo di lei. » (Hugh Martello)

Cugino di Viserys e di Daemon e zio di Rhaenyra, Hugh Martello potrebbe essere un bastardo che Saera Targaryen ha dato alla luce durante i suoi anni a Lys o a Volantis e che, a differenza della madre, è tornato nel Continente Occidentale. Da figlio bastardo di una Targaryen esiliata, nato in una casa di piacere e costretto alla fame e alla disperazione, ora questo fabbro dai capelli bianchi si ritrova cavaliere non solo di uno dei draghi più potenti dopo Vaghar, ma proprio dello stesso drago che un tempo era appartenuto a suo nonno Jaehaerys.

Che il drago lo abbia scelto perchè ha percepito l'odore del sangue della figlia del suo vecchio cavaliere? Chi può dirlo. Ciò che però possiamo affermare è che il suo nuovo status di Signore dei Draghi lo rende a tutti gli effetti un mezzo Targaryen proprio come Jacaerys Velaryon, e, come lui, con lo stesso diritto e pretesa al Trono di Spade. Le paure del giovane principe sono infatti fondate: l'aver dato potere ai semi di drago cambia di fatto non solo le sorti della Danza dei Draghi, ma anche quelle del futuro del Regno

E voi che ne pensate? Vi ricordiamo che House of the Dragon è disponibile in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now. Commentate se avete un abbonamento a BadTaste+!  

Potete trovare tutte le informazioni e le curiosità sulla serie nella nostra scheda

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