House of the Dragon 2: la storia di Harrenhal
«Uno sguardo ad Harrenhal, la lugubre fortezza protagonista degli ultimi due episodi di House of the Dragon»
Il nostro speciale su Harrenhal, il lugubre castello protagonista del terzo e del quarto episodio della seconda stagione di House of the Dragon, disponibile in esclusiva su Sky e in streaming su NOW.
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Harrenhal: un nome già sentito
Harrenhal è un luogo di Westeros di cui abbiamo spesso sentito parlare, soprattutto in Game of Thrones. I fan della serie la ricorderanno come il tetro maniero in cui Arya Stark si ritrova prigioniera di Tywin Lannister, lo stesso in cui incontriamo per la prima volta Jaqen H’ghar, o ancora quello in cui Robb Stark giustizia uno dei suoi alfieri. Ad un certo punto della serie Harrenhal viene anche concessa come premio ad alcuni nomi di nostra conoscenza, come Janos Slynt o Peter Baelish, entrambi lord del castello per un breve periodo.
La storia di Harrenhal
«Avrai sentito le storie su Harrenhal, Altezza. Lo fece edificare Harren il Nero come monumento alla sua grandezza; sangue mescolato alla malta. Si dice spesso che sia un luogo maledetto. Che emetta sentenza di morte su chi passi attraverso i suoi cancelli». (Larys Strong ad Alicent Hightower)
Prima della venuta dei Targaryen a Westeros, le Terre dei Fiumi erano dominate dai Re della Tempesta, fino a quando gli Uomini di Ferro, guidati da re Harren Hoare detto Harren il Nero, non ne presero possesso con la forza. Per consolidare la propria presenza sul territorio rispetto al suo reame sulle Isole di Ferro, Harren commissionò la costruzione di una grande fortezza sulla sponda settentrionale del lago chiamato Occhio degli Dei (altro luogo più che misterioso), a sud del fiume Tridente, nel cuore delle Terre dei Fiumi. Secondo l’ambizione di Harren, il castello doveva essere il più grande di tutto il Continente Occidentale, un monumento alla sua forza e grandezza, e per questo avrebbe portato il suo stesso nome. Gli eserciti di Harren iniziarono così a razziare i territori circostanti per procurarsi pietra, legname, oro e tutti gli uomini necessari all’edificazione del castello.
Migliaia di contadini, fabbri e falegnami divennero di fatto schiavi di Harren e della sua corte, e altrettante migliaia morirono nelle cave, così tanti da dare origine alle voci secondo cui tra le pietre del castello sangue umano sia mescolato alla malta. Vennero abbattuti centinaia di alberi-diga antichi di tremila anni per ricavare travi e altrettanti acri di terreno fertile furono distrutti per permettere al castello di erigersi in tutta la sua estensione.
Ci vollero tre generazioni per edificare Harrenhal e alla fine sia le Terre dei Fiumi che le Isole di Ferro furono ridotte in miseria. Dopo anni di lavori e sofferenza il castello fu finalmente terminato: ma nello stesso giorno in cui fu posato l’ultimo mattone, Aegon Targaryen e le sue sorelle sbarcarono con il loro esercito da Roccia del Drago alla foce del fiume delle Acque Nere, e insieme ai loro draghi diedero inizio alla Guerra di Conquista.
Il rogo di Harrenhal
«Aegon Targaryen aveva condotto Balerion in alto, attraverso le nubi, sempre più su, finché il drago parve una piccola mosca che volava sullo sfondo della luna. Solo allora discese, gettandosi dentro le mura del castello. Su ali nere come la pece Balerion si tuffò nella notte e, quando le imponenti torri di Harrenhal apparvero sotto di lui, il drago ruggì la sua furia e le sommerse di fuoco nero, percorso da volute scarlatte.» (Fuoco e Sangue – Edizione Illustrata, p. 19)
Quando seppe dell’arrivo dei Draghi nel Continente Occidentale, Harren il Nero rise, convinto che il suo enorme castello potesse resistere a qualsiasi attacco da terra. Non aveva però tenuto conto di un attacco dal cielo. A quel punto il vecchio re si chiuse nella torre più alta della fortezza, convinto, erroneamente anche stavolta, che il fuoco non avrebbe potuto bruciare la pietra.
Per punire Harren e la sua arroganza, Aegon salì quindi in sella al suo drago Balerion detto il Terrore Nero e volò sopra la fortezza, incendiandola completamente e bruciando vivi re Harren e tutti suoi figli. È una scena questa che vediamo anche nella nuova sigla di House of the Dragon, dal momento che si tratta di uno dei momenti di massimo potere della Casata Targaryen. Harrenhal quindi, da grande e magnifico castello appena costruito, venne in gran parte distrutto dal fuoco del drago, e da allora rimane una fortezza bruciata e in rovina.
Descrizione della fortezza
«I lord dei Fiumi fuori del castello affermarono in seguito che le torri di Harrenhal pulsavano scarlatte nella notte, come cinque grandi candele…e come candele cominciarono a piegarsi e a fondersi, mentre rivoli di pietra fusa colavano lungo le pareti.» (Fuoco e Sangue – Edizione Illustrata, p. 20)
A causa del calore del fuoco del drago, la pietra di Harrenhal si fuse come cera, e ad oggi il castello per questo appare con un aspetto deforme e grottesco. Ciò nonostante è ancora possibile constatare la sua grandezza, il triplo di quella di Grande Inverno, con edifici così imponenti da poter contenere al loro interno interi castelli. Solo le stalle possono ospitare un migliaio di cavalli mentre il Parco degli Dei (uno dei pochi presenti al Sud) copre più di trenta acri.
Le cucine sono ampie quando il cortile della Fortezza Rossa e la sala una volta principale (quella protagonista del Concilio di re Jaehaerys) veniva chiamata la Sala dei Cento Focolari. Al momento però larga parte della fortezza è in rovina, diroccata e soggetta all’incuria, troppo estesa e dispendiosa da riparare. È però ancora oggi possibile scorgere anche da lontano le sue altissime torri: i loro nomi originari sono andati perduti, ma ad oggi vengono chiamate con nomi suggestivi come la Torre del Terrore, la Torre degli Spettri e la Torre dei Lamenti.
Un castello maledetto
Successivamente alla Conquista, re Aegon concesse Harrenhal ai suoi vassalli, la Casata Qoherys, che si estinse poco dopo essersi insediata nel castello. Da quel momento in poi iniziarono a diffondersi numerose credenze popolari secondo le quali il castello fosse maledetto ed infestato dagli spettri di Harren il Nero e dei suoi figli. È convinzione comune che qualsiasi casata venga in possesso di Harrenhal sia destinata a terribili sventure. Da Casa Towers a Casa Harroway, da Casa Strong fino a Casa Whent, ognuna di queste famiglie finì per incappare in una tragica fine, confermando la maledizione del luogo.
Circolano diverse storie su Harrenhal: pipistrelli e fantasmi fiammeggianti che infestano le torri oppure servi che vanno a dormire e vengono ritrovati in cenere il giorno seguente. È un dato di fatto che la maledizione impedisce a chiunque di abitare definitivamente ad Harrenhal, rendendolo il luogo più inospitale dei Sette Regni. A questo va aggiunta anche una nota di misticismo. Harrenhal si trova infatti nei pressi dell’Isola dei Volti, un’isoletta in mezzo al lago Occhio dei Dei dove un tempo si dice vivessero i Figli della Foresta: che sia quest’aura di magia la causa delle notti insonni di Daemon Targaryen?
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