House of Gucci, Lady Gaga a Milano: "La mia Patrizia Reggiani è umana, non è la donna raccontata dalle cronache"

Lady Gaga ha incontrato la stampa a Milano e ha presentato House of Gucci, il film di Ridley Scott sull'omicidio di Maurizio Gucci

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Palazzo Parigi è assediato dai fan: Lady Gaga è a Milano per presentare House of Gucci, il film di Ridley Scott sull'omicidio di Maurizio Gucci, con l'aiuto logistico della première londinese che si è tenuta pochi giorni fa. La popstar, dopo la partecipazione a Che tempo che fa di Fabio Fazio domenica sera, volerà negli Stati Uniti dove si concentrerà sul lancio del film. Oltreoceano, infatti, House of Gucci uscirà il 24 novembre, mentre noi dovremo aspettare il 16 dicembre in 500 copie. Roberto Proia di Eagle Pictures, nell'introdurre alla stampa Lady Gaga, ha però annunciato che da oggi sono aperte le prevendite per le anteprime che si terranno, con spettacolo unico, la sera 15 dicembre.

Emozionatissima di incontrare i giornalisti nella sua amata Italia, Stefani Germanotta parla della sua esperienza sul set di una pellicola corale come House of Gucci, che la vede al centro della vicenda nei panni di Patrizia Reggiani:

È stata un'esperienza splendida e spirituale, ma anche molto complicata, perché interpreto un’assassina. Ovviamente penso che ciò che la Reggiani ha fatto sia sbagliato, che sia stata una terribile tragedia. Nel mio lavoro sul personaggio mi sono concentrata molto sui riferimenti al suo essere italiana, studiando un accento particolare, ma la cosa più importante per me era raccontare una storia reale e umana. Penso che i media si siano focalizzati, all'epoca, sulla lotta per il potere, ma io volevo capire chi era veramente lei, chi era veramente la famiglia Gucci. Penso che lei e Maurizio fossero veramente innamorati, e che sia successo questo disastro perché ci si concentrò troppo sul business e poco su cosa stava realmente succedendo. Insomma, ho voluto restituire il ritratto di una donna vera, a 360 gradi, e non la donna che venne raccontata dalla cronaca.

Sono stati molti i riferimenti a cui abbiamo guardato per creare questo mio ritratto di Patrizia Reggiani: icone come Gina Lollobrigida e Sofia Loren e tanto cinema italiano. Ho iniziato a indagare sulla famiglia Gucci come una giornalista, e ho scoperto che sì, conoscevo il brand, ma non sapevo nulla di Guccio Gucci, sulle origini toscane, sul duro lavoro alla base della nascita di quest'azienda. E ho trovato dei collegamenti con la mia storia personale: mio nonno, Giuseppe Germanotta, era un calzolaio, la sua azienda rese orgogliosa la mia famiglia e so che ora mi guarda dall'alto ed è fiero di me.

LADY GAGA: "NON HO VOLUTO CREARE CANZONI PER HOUSE OF GUCCI"

Abbiamo discusso molto sulla possibilità di scrivere della musica per il film, ma Patrizia è una donna vera e volevo che il pubblico si concentrasse sulla mia interpretazione. Se avessi fatto musica si sarebbe creata della confusione: mi sono concentrata quindi su chi era lei. Ho vissuto in Italia per un po', è uno dei posti più belli del pianeta e non ho mai conosciuto una cultura così vibrante, colorata, ricca di passione e di gioia, e tutto questo l'ho percepito sul set, fuori dal set, nell’hotel, ovunque. [...] L'esperienza di A Star is Born mi è stata utilissima, ha contribuito a farmi scoprire da Ridley Scott come attrice. Inoltre, in quel film portavo i capelli castani, e quando si è trattato di interpretare Patrizia Reggiani mi sono resa conto che il mio solito colore biondo non era adatto. Ho iniziato a studiare l'accento italiana, ho iniziato a farmi chiamare Stefania e sono tornata ai miei capelli scuri, naturali. Pian piano, ho studiato la sceneggiatura e mi sono trasformata in Patrizia. In questo film non è tanto importante la moda, quanto l'interiorità. Anche in questo senso, non abbiamo cercato di farmi "imitare una persona italiana": dopotutto non sono italiana, sono italoamericana, c'è una differenza. Ho cercato quindi di rimanere aderente allo stile di Patrizia, ci siamo basati su tantissime foto dell’epoca, avevamo quasi un laboratorio scientifico con un sacco di foto di vestiti, makeup, acconciature, una documentazione ricchissima per raccontare ben trent’anni della sua vita. Quando ho visto quelle immagini mi sono subito detta: mia madre si vestiva così! Non si trattava tanto di essere belle, ma oneste, coerenti con la realtà. Spesso i registi, anche gli intrattenitori in generale, si concentrano sulla bellezza, ma questo personaggio non è sempre bello, lei implode letteralmente. Era così innamorata, si sentiva così potente come donna dentro l’azienda di famiglia, che quando è stata cacciata è crollata. E questo si riflette anche nel suo look, nelle acconciature, nel makeup… è una vera trasformazione.

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LADY GAGA: "NON HO NULLA DA CHIEDERE A PATRIZIA REGGIANI"

No, non devo chiedere nulla a Patrizia, sarebbe molto difficile per me parlare con lei, per motivi molto ovvi. Come attrice è stato molto difficile interpretare un’assassina. Ho combattuto molto con me stessa, col fatto di aver interpretato un personaggio simile, ma mi sono anche innamorata di lei: era una giovane italiana da Vignola, con gli occhi chiari, che voleva qualcosa di bello per la sua vita. È difficile pensare a cosa le direi, quello a cui posso pensare è a cosa direi alle donne in generale: se pensate di non essere importanti tenete duro, e se avete bisogno di resistere e sopravvivere, dovete cercare di resistere e non cedere a compromessi. Lei ha fatto un grave sbaglio e penso se ne penta ancora oggi.

La mia opinione personale sulla sua vicenda è che Patrizia era molto traumatizzata e penso che fosse imprigionata in un sistema molto maschile, un impero famigliare che controllava la sua vita. Essere entrata a far parte della famiglia Gucci, però, è anche ciò che l’ha resa migliore. Quando aveva 12 anni, sua madre Silvana le mostrava foto di ricchi scapoli che voleva che sposasse. Una cosa davvero inappropriata. Invece Patrizia ha incontrato Maurizio e l’ha scelto, si è sentita fiera di averlo trovato da sola, se ne è innamorata. Ho parlato con chi conosceva Maurizio e ho chiesto se mi sapevano dire cosa amava di lei. La risposta è stata che lui amava la sua forza. Ho interpretato quindi una donna forte, pronta a reggersi in piedi da sola, che si era spinta a creare delle partnership nell'azienda di famiglia per dare più potere e controllo al marito. Quando ha perso l’amore della sua vita e il potere, è crollata. Va ricordato che ha avuto anche un tumore al cervello: lui non l’ha mai visitata e le sue figlie dicono che anche per questo è crollata. Ci sono poi tanti pregiudizi sui sensitivi come Pina Auriemma, ma nella tradizione italiana ci sono tante figure di questo tipo che tramite l'amicizia danno consigli alle persone. In quel periodo della sua vita Patrizia voleva sopravvivere, era come animale affamato, e Pina l’ha nutrita. Penso però che Patrizia sia profondamente colpevole per ciò che è accaduto in seguito.

HOUSE OF GUCCI: LE PERSONE RIVALUTERANNO LA FIGURA DI PATRIZIA REGGIANI?

Non lo so se le persone rivisiteranno la vera Patrizia Reggiani e il modo in cui la stampa parlò del caso. So che quando ho fatto le mie ricerche e ho letto la sceneggiatura, ho notato che al matrimonio Maurizio vide la sua intera famiglia voltagli le spalle. Insomma, mi sono resa conto che non c’erano soldi in ballo, che Patrizia non stava guadagnando nulla da quel matrimonio. Troppo spesso si parla delle donne come arriviste, come figure avide che cercano soldi, che usano il loro corpo per farsi strada. Molte di noi cercano di sopravvivere, e a molte di noi dicono che siamo importanti solo se siamo belle, se ci sposiamo, se abbiamo un marito ricco. Non so cosa diremo su Patrizia, ma spero che la conversazione sarà sulle donne, e su cosa arriviamo a fare quando siamo spinte al limite.

LADY GAGA: "CONTINUERÒ A RECITARE. L'OSCAR LO MERITA CHI CI HA AIUTATO SUL SET DURANTE LA PANDEMIA"

Mi sento molto fortunata e privilegiata per aver vinto l'Oscar per A Star is Born, è una cosa che non avrei mai immaginato prima. Ricevere anche solo una nuova nomination sarebbe un grandissimo onore. Mio padre piange sempre quando parliamo di questo film [scoppia a piangere], è molto orgoglioso di me. Ma spero che in realtà tutti gli attori e i registi che hanno creato arte durante il Covid vengano premiati. Il vero premio lo meritano le persone coraggiose che hanno lavorato in questi 18 mesi.

Amo recitare, ho studiato recitazione fin da bambina. Per me è un sogno poter recitare, le mie prime opportunità sono state con Robert Rodriguez, in tv con Ryan Murphy e poi con Bradely Cooper: sono tutte persone che hanno creduto per me. Ridley Scott mi ha arricchita moltissimo, da questo punto di vista, e vorrei continuare a fare film e musica. Ma voglio lavorare su cose importanti, su storie che abbiano un bel messaggio. House of Gucci può sembrare una storia sexy, di intrattenimento, ricca di intrighi, scandali e morte. Ma noi speriamo di avergli dato cuore, è diventata una storia molto importante per me. Tra i miei obiettivi c'è quello di imparare l’italiano perfettamente e recitare in un film italiano.

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