House of the Dragon vs. Gli Anelli del Potere, tra ascolti e tifoserie

House of the Dragon vs. Gli Anelli del Potere, quale show è costato di più? Chi ha vinto la battaglia degli ascolti? E l'amore del pubblico?

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House of the Dragon e Gli Anelli del Potere hanno debuttato a poco meno di 2 settimane l'uno dall'altro, il primo il 21 agosto su HBO e il secondo il 2 settembre su Prime Video ed è stata subito guerra di ascolti e tifoserie di fan dei due show fantasy. Una delle più evidenti differenze tra le due serie nasce da chi siede al comando di questi progetti da milioni di dollari, e mentre Ryan Condal e George R. R. Martin hanno una certa esperienza del mondo della serialità, J. D. Payne e Patrick McKay sono sorprendentemente dei neofiti, una scelta rischiosa, ma non necessariamente sbagliata da parte di Prime Video, che nel progetto di The Rings of Power, come noto, ha investito davvero molto.

E proprio a proposito di investimenti, i 10 episodi della prima stagione del prequel di Game of Thrones sono costati un totale di circa 200 milioni di dollari, mentre gli 8 episodi di Gli Anelli del Potere hanno raggiunto la cifra astronomica di circa 450 milioni di dollari (esclusi i costi pagati per i diritti diritti), attribuibile al fatto che - come dichiarato dal capo degli Amazon Studios Jennifer Salke - con la prima stagione, la produzione ha gettato le basi per il futuro e che le successive stagioni costeranno molto meno, una precisazione che tuttavia, anche se non esplicitata, vale per certi versi anche per House of the Dragon.

Entrambi gli show, il primo tratto dai romanzi di George R. R. Martin ed il secondo ispirato al mondo di J.R.R. Tolkien, dal punto di vista narrativo hanno molto in comune, con il tema principale incentrato su un messaggio che è sempre stato molto caro ad entrambi gli autori, che pure lo hanno espresso in forma molto diversa, quello cioè del pericolo insito nel potere. Dal punto di vista narrativo, tuttavia, la sfida di The Rings of Power appare più ambiziosa e difficile di quella di House of the Dragon, poiché la serie (che avrà 5 stagioni di 8 episodi ciascuna) si prefigge di coprire un periodo storico molto più vasto, il che imporrà sicuramente agli autori di comprimere la timeline dello show in circa 50 ore di televisione, motivo per cui, proprio questa prima stagione è stata a volte accusata di essere eccessivamente introduttiva e meno coinvolgente di quanto ci si aspettasse.

Al contrario House of the Dragon è entrata da subito nel vivo senza risparmiare colpi di scena, rispettando la tradizione de Il trono di Spade, che ha reso la trasposizione televisiva dell'universo di Martin così nota e di successo, ma senza davvero riuscire in pieno a distinguersi in maniera netta dal suo predecessore. House of the Dragon piace tanto anche perché introduce il pubblico ad un mondo che conosce bene e che ha amato, in cui si sente a proprio agio.

Per contro, gli appassionati dell'universo tolkieniano sono così attenti ai particolari ed affezionati al lavoro dell'auotre da non aver reso molto semplice il compito degli autori di Gli Anelli del Potere, essendosi rivelati molto critici nei confronti della trasposizione televisiva dell'opera letteraria.

Sebbene, come anticipavamo, il tema di entrambi gli show sia sorprendentemente simile, l'approccio alla narrazione li distingue invece in maniera distinta. House of the Dragon è soprattutto un thriller politico in cui, come tale, la costruzione del carattere dei personaggi è centrale, perché le loro scelte, i tradimenti e gli intrighi sono il cuore stesso della serie, ma tende anche ad usare argomenti meno rischiosi e di sicuro impatto come la violenza ed il sesso, che anno grandemente contribuito al successo di Game of Thrones.

Gli Anelli del Potere è invece uno show d'azione e di avventura che, almeno al momento, si è soffermato meno sulla caratterizzazione dei tanti personaggi che lo costellano ed in cui è stato principalmente stabilito come la missione di Galadriel, la sua indiscussa protagonista, sia quella di vendicarsi di Sauron, ma il cui cast - a causa della natura introduttiva della stagione - rimane in un certo senso isolato in gruppi ancora non coesi, cosa che rende la narrazione più lenta e meno avvincente, pur con tutta l'innegabile spettacolarità della ricostruzione degli universi tolkieniani.

Entrambi gli show, come ben noto, sono stati invece soggetti ad attacchi trasversali per la scelta dell'etnia di alcuni dei suoi protagonisti, una realtà che ha però poco a vedere con la narrazione stessa o la performance degli attori, ma molto con la percezione del pubblico del concetto di inclusività.

HOUSE OF THE DRAGON VS. GLI ANELLI DEL POTERE: LA PROVA DEGLI ASCOLTI

Su una cosa, a prescindere dalle opinioni sulla serie nessuno può obiettare: dal debutto dei due show è stato quasi subito evidente che House of the Dragon, con i suoi 29 milioni nei primi 5 episodi (10 milioni per la première), stava vincendo la guerra degli ascolti su Gli Anelli del Potere, che ne ha raccolti invece "solo" 25 milioni, ma a livello globale. Si potrebbe in realtà aprire una gigante parentesi sui parametri usati dai servizi streaming e da un network come la HBO per calcolare gli ascolti, tanto da concludere che siano probabilmente così diversi da non essere nemmeno paragonabili, soprattutto considerato che uno show è stato lanciato globalmente, mentre l'altro viene calcolato solo a livello locale, ma mettendo momentaneamente da parte questi calcoli astronomici, possiamo affermare con una buona dose di certezza che, almeno per il momento, House of the Dragon stia avendo un maggior successo di pubblico (e critica) di Gli Anelli del Potere.

In aggiunta ai numeri, quello che oggi viene definito il buzz, cioè il chiacchiericcio che si crea dietro uno show nell'era dei social media, è tanto importante quanto i dati di ascolto ed anche in questa circostanza House of the Dragon sembra avere un vantaggio su Gli Anelli del Potere, in buona parte anche perché - grazie a Game of Thrones - il prequel della HBO partiva avvantaggiato, avendo dominato la conversazione nel panorama televisivo dal 2011 al 2019, persino quando se ne è parlato male con la sua discussa ultima stagione.

Come accennavamo, i fan di Tolkien, al contrario, sono noti per essere uno scoglio duro da accontentare in quanto autentici puristi che hanno sempre guardato con un certo sospetto alla trasposizione televisiva della serie, sin dal suo prima annuncio da parte di Amazon, verso cui non hanno mai dimostrato di avere particolare fiducia.

A sua discolpa va però anche detto che nessuno ha mai tentato un'operazione tanto ambiziosa come quella de Gli Anelli del Potere, tanto che giudicarla solo dalla copertina sarebbe sbagliato ed anche ingiusto. In quanto spettatori farsi un'opinione è sicuramente inevitabile, dare un giudizio definitivo e tranchant a questo punto dello sviluppo del progetto sarebbe invece impossibile, soprattutto considerato come Gli Anelli del Potere sia pensato per andare ben al di là dei confini del piccolo schermo. Su Amazon Music è infatti già possibile acquistare la colonna sonora della serie, così come è stata fatta una battente campagna per la vendita dell'e-book o dell'audio book del Il Signore degli Anelli.

Fino al 13 ottobre (negli Stati Uniti) il dispositivo Alexa mette gratuitamente a disposizione per l'ascolto la Compagnia dell'Anello, oltre a ricette ispirate alla serie i cui ingredienti possono essere acquistati su Amazon Fresh, mentre su Prime sono accessibili le trilogie di Peter Jackson, in un'operazione di marketing volta chiaramente a far fruttare ciò che Jeff Bezos ha speso per acquistare i diritti di questo universo. Comprenderete quindi come, da questo punto di vista, ciò che ci si prefigge di fare con The Rings of Power sia molto diverso dalla semplice produzione di una seria televisiva. La verità è che la battaglia è appena cominciata e fortunatamente non ci resta altro che goderci lo spettacolo.

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