Horizon e Megalopolis: quando Kevin Costner e Francis Ford Coppola decidono di autofinanziare i propri film

Francis Ford Coppola e Kevin Costner rilasciano un'intervista doppia in cui parlano di come hanno autofinanziato i loro film

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Un western diviso in quattro parti e un film sulla New York del futuro. Queste sono le essenze di Horizon e Megalopolis, due pellicole in cui nessuno ha voluto investire, “costringendo” Coppola e Kostner ad autofinanziarsi.

I due produttori e registi ne hanno parlato in un’intervista doppia rilasciata a Deadline che potete trovare a questo link. Vi proponiamo alcuni aspetti interessanti.

LA NASCITA DEI DUE PROGETTI

Racconta Kevin Costner sull'idea originale:

Ho commissionato questa storia nel 1988. Un solo film, due protagonisti. Un western convenzionale con un inizio, una parte in mezzo e una fine. Non ho trovato nessuno che volesse realizzarlo. (…) Otto anni dopo ho iniziato a pensare alla storia, ho iniziato a scrivere con un partner e ne sono uscite quattro sceneggiature. Così ho rifatto tutto da capo dal 1988. Pensavo fosse molto buono. Ma comunque non ho trovato nessuno che lo realizzasse.

Anche l’idea di Megalopolis ha vagato nella mente di Coppola per anni prima che si decidesse a realizzare il film:

Ho sempre lavorato con la vaga idea di provare a fare le cose, perché se non hai successo non è comunque peggio di non averci provato. Almeno provandoci hai la possibilità di farcela.

IL CONFRONTO CON APOCALYPSE NOW E BALLA COI LUPI

Entrambi i registi non sono nuovi a problemi produttivi e, soprattutto, alle scommesse da parte di pubblico e critica sulla riuscita effettiva dei loro progetti. Coppola ha presentato Apocalypse Now al mondo quando era ancora incompleto e con Megalopolis ha già dovuto confrontarsi con una narrativa che vede il set come “fuori controllo”.

Beh, Apocalypse Now è stato rimontato per mesi e mesi e mesi. E a causa del fatto che è stato girato nelle Filippine vi era una sorta di mistero. Con Megalopolis è più o meno la stessa cosa. È iniziato un rumor; c’è stato un rumor che parlava di caos sul set. Ma la fonte non era una vera fonte. Dal mio punto di vista io ero nei tempi cosa che, con un film così grande e complicato, è difficile. Amo i miei attori e non c’è nessuno di loro che cambierei. Il film ha uno stile che va oltre le mie aspettative. Questo è come mi sento sinceramente.

  • LEGGI: Megalopolis: caos sul set del film di Francis Ford Coppola tra licenziamenti e aumenti del budget

Anche Costner ha avuto delle difficoltà ai tempi di Balla coi lupi quando il suo film era visto come un grande azzardo.

Ho chiesto a tre registi di dirigerlo prima di farlo io stesso. Avevano tutti idee molto precise su cosa non volevano lasciare nel film. Erano tre registi ben noti. (…) Alla fine ho dovuto dirigerlo io. Quello che sapevo era che non ero bravo come quegli altri registi. Ma non volevo tagliare nulla dal film.

LE AMICIZIE A HOLLYWOOD

C’è stato un tempo in cui Coppola temeva che avrebbe perduto la sua tenuta vinicola a causa di un possibile fallimento di Apocalypse Now. È stato allora che è intervenuto il suo amico George Lucas, dicendosi pronto a comprarla temporaneamente e a rivendergliela allo stesso prezzo. Come quantificherebbe un’amicizia come quella?

In poche parole è come se qualcuno ti dicesse: preferisci avere un milione di dollari o un milione di amici? L’amicizia vale molto di più di quanto i soldi potrebbero anche solo pensare di valere.

E Costner? Ha un’amicizia simile nell’industria dei film?

No, non ho niente così. Anche se ho due amici fuori dal business che mi hanno detto “faremo un film con te.” E mi sono spaventato tantissimo. Perché mi spaventa di più l’idea di perdere i soldi dei miei amici che i miei.

Mentre Costner spera che Horizon possa uscire per l’autunno, magari in tempo per il Festival di Venezia, Coppola ancora non parla di date. Spera solo che possa farcela per l’anno prossimo.

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