Heath Ledger cattivo esempio?

Un giornalista del Los Angeles Times ritiene che il compianto attore de Il cavaliere oscuro non dovrebbe essere premiato con l'Oscar per via della sua morte. Della serie, come mettere insieme stupidamente cose diverse tra loro...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

E' arrivato il momento di bloccare la canonizzazione di Heath Ledger. Non è un eroe tragico, non è un martire glorioso, ma soltanto un buon attore che si è ucciso e ha spezzato il cuore della sua famiglia e degli amici, quindi non dovrebbe ottenere un Academy Award per commemorare la sua morte.

Inizia così l'articolo di Eric P. Lucas sul Los Angeles Times, che si oppone chiaramente alla possibilità che Ledger vinca un Oscar postumo per la sua interpretazione di Joker nel Cavaliere oscuro. E' un articolo a suo modo interessante, non solo come emblema di un certo tipo (molto discutibile) di giornalismo d'opinione, ma anche perché sarà probabilmente il primo di una lunga lista di pezzi simili che usciranno durante la stagione dei premi, magari supportati dalle major che hanno attori in competizione con Ledger nella stessa categoria (e che faranno di tutto per screditarne la memoria).

L'errore enorme di Lucas, oltre ovviamente a toni un po' troppo didascalici e decisi (sarebbe sempre meglio non giudicare chi non si conosce) è mettere assieme discorsi che non hanno nulla in comune tra loro nell'ambito di uno stesso concetto. La cosa è chiara quando Lucas pubblica un elenco di morti 'maledette', quelle di Dylan Thomas, Hank Williams, Jackson Pollock, Jimi Hendrix, Kurt Cobain, John Belushi e Janis Joplin. Non ci vuole uno storico per capire come queste vicende siano decisamente diverse, considerando che si mettono insieme suicidi accertati con persone che avevano delle dipendenze (ma magari nessuna voglia esplicita di morire).

In effetti, lo sbaglio di Lucas è confondere i due piani della questione. L'autore non è un fan dell'interpretazione di Ledger e fin qui, nulla da dire. Francamente, anch'io non amo questo tipo di prove che rimangono facilmente nella memoria delle persone, come avvenuto per le performance da Oscar di Al Pacino in Scent of a Woman e di Daniel Day Lewis ne Il petroliere. Personalmente, preferisco delle prove che si integrino meglio nella storia e che non risaltino in maniera così spiccata (a tratti narcisistica), ma ovviamente qui siamo nel campo dei gusti personali. Il problema è che Lucas non sostiene che Ledger non debba vincere perché ci saranno altri più meritevoli (cosa che peraltro al momento non possiamo sapere e questo vale anche per chi, al contrario, vorrebbe già assegnare la statuetta a Ledger). No, ritiene che "sarebbe follia commemorare una morte del genere con il massimo riconoscimento cinematografico. Per favore, date l'Academy Award a qualcuno che abbia il coraggio di rimanere in vita".

Il discorso è ovviamente assurdo. Da quando in qua l'Oscar premia i migliori boyscout e non i migliori professionisti del cinema? Qualcuno si è mai preoccupato se i vincitori erano delle brave persone da prendere come modelli o dei farabutti (ma di talento)? No, vero? Quindi, perché dobbiamo iniziare oggi? Da quello che scrive, sembra chiaro che Lucas ha avuto in passato delle dipendenze gravi da cui si è ripreso. Forse, anche per questo, dovrebbe essere un po' meno integralista. E non condurre battaglie (in parte apprezzabili) con metodi così ingannevoli...

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