Halo Wars: Definitive Edition, battaglie e scaramucce vecchio stile grazie all’early access - Hands-on

In vista del secondo capitolo della saga, Microsoft ci ha concesso l’early access ad Halo Wars: Definitive Edition, versione riveduta e corretta dell’RTS di Ensemble Studios del 2009.

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Halo Wars non fu né il primo, né tanto meno il migliore. Sebbene sia difficile tracciare la cronistoria di un genere che non ha mai attecchito in ambito console, indiscutibilmente è in EndWar, scommessa solo parzialmente vinta da Ubisoft, che va ricercato il rampollo di una tradizione che avrebbe vivacchiato cavalcando un trend che si sarebbe (quasi) completamente estinto da lì a poco.

Con PlayStation 3 e Xbox 360 nel pieno della maturità, sistemi ormai di riferimento per una community di sviluppatori finalmente a proprio agio con i nuovi hardware, qualcuno si era persino messo in testa di rubare gli RTS alla PC Master Race, invertendo il consueto modus operandi che, al massimo, concedeva al mercato console le briciole di qualche porting sviluppato in tutta fretta e con poca convinzione. Come dicevamo, ci fu EndWar che, a ben vedere, sfruttava al meglio le rinnovate feature di piattaforme effettivamente sempre più simili a PC custom. L’online permetteva di imbastire deathmatch tra utenti di tutto il mondo. La grafica in alta definizione di riempire gli scenari di truppe tutto sommato distinguibili tra loro. Il supporto a cuffie e microfoni, nel caso specifico della produzione Ubisoft, di impartire ordini ai propri soldati usando frasi codificate.

[caption id="attachment_166570" align="aligncenter" width="600"]Halo Wars Definitive Edition screenshot La campagna single player si compone di 15 livelli. Purtroppo controllerete esclusivamente i soldati dell’UNSC contrapposti agli odiosi Covenant.[/caption]

A questa corsa agli RTS concepiti su console non poteva non partecipare Microsoft, publisher e produttore hardware a cui non mancava assolutamente nulla, dallo sviluppatore talentuoso, Ensemble Studios team responsabile di Age of Empires, alle infrastrutture, Xbox Live, passando per la saga che si prestava perfettamente all’occasione.

Il risultato di quel tentativo, di quella scommessa, fu Halo Wars, strategico in tempo reale certamente affascinante per il setting proposto, ma che ancora una volta dimostrò empiricamente che il genere non si adattava alla perfezione alle console.

Con Halo Wars 2 ormai in dirittura d’arrivo, previsto per il prossimo 21 febbraio, la casa di Redmond ha ben pensato di ricordarci dove tutto è iniziato, propinandoci l’ennesima remastered di questa generazione, infarcita per l’occasione di una paio di feature tutt’altro che disprezzabili e che, anzi, rendono l’offerta più attraente di quanto non lo fosse nel lontano 2009.

Premessa doverosa: quella che abbiamo testato in questi giorni, è una versione non definitiva, un early access di quello che sarà Halo Wars: Definitive Edition, titolo venduto in bundle con Halo Wars 2, prima delle caratteristiche che rendono la conversione del vecchio titolo per Xbox 360 un’offerta quanto meno da non scartare a priori.

"Le cose funzionano molto meglio su PC, sia dal punto di vista prettamente tecnico, dove con un buon hardware si elimina qualsiasi problema del frame rate e si può incrementare ulteriormente la risoluzione, beneficiando persino del 4K, sia da quello ludico."

L’altra feature che ne decreta il successo, quanto meno a livello concettuale, è il Play Anywhere. Halo Wars: Definitive Edition, una volta acquistato, si potrà giocare sia su Xbox One, che su PC, condividendo i salvataggi e consentendo così di proseguire la propria partita ovunque lo si desideri senza alcuna limitazione.

Ne abbiamo ovviamente approfittato per valutare come se la cavi il gioco su entrambi i sistemi, finendo per constatare l’ovvio. Su Xbox One, nonostante i benefici dell’alta definizione, il frame rate in qualche occasione ci è parso inspiegabilmente zoppicante, mentre il pad si è dimostrato nuovamente uno strumento poco adatto per imbastire strategie e tattiche particolarmente complesse. In Halo Wars: Definitive Edition, per quanto riguarda la campagna principale, vince sempre chi ha l’esercito più grande. Il gameplay, da questo punto di vista, proprio per la sua relativa limitatezza, non è affatto invecchiato. Un difetto, ovviamente, per chi cerca un’esperienza appagante e profonda. Un pregio per i meno pretenziosi, attratti più per l’appartenenza del gioco al fascinoso universo immaginifico di Master Chief, che non per i reali valori produttivi.

Le cose funzionano molto meglio su PC, sia dal punto di vista prettamente tecnico, dove con un buon hardware si elimina qualsiasi problema del frame rate e si può incrementare ulteriormente la risoluzione, beneficiando persino del 4K, sia da quello ludico. Mouse e tastiera, poco a sorpresa, intervengono positivamente sul sistema di controllo, spingendo al limite un gameplay che, tuttavia, per come è stato concepito e proposto, si tiene volutamente lontano da certi virtuosismi e da quella profondità che chiunque abbia mai speso anche solo un’ora del proprio tempo con Warcraft o Age of Empires ha imparato ad apprezzare negli anni.

Selezionare le singole truppe, direzionarle in modo che fiancheggino gli avversari è certamente più intuitivo e immediato. Resta tuttavia impossibile mettere in formazione il proprio manipolo di soldati, causando non pochi problemi all’avanzata, soprattutto quando nel mezzo ci si metteranno insenature naturali ed edifici alieni. Oggi come allora, capita i soldati restino bloccati da qualche parte nella mappa, che il coordinamento dell’attacco sia fondamentalmente impossibile da gestire, che qualche mezzo corrazzato sfrutti il proprio potere speciale con anticipo o con ritardo rispetto a quanto pianificato.

[caption id="attachment_166571" align="aligncenter" width="600"]Halo Wars Definitive Edition screenshot Halo Wars: Definitive Edition proporrà anche i due DLC pubblicati per il gioco originale. Si tratta, fondamentalmente, di nuove mappe e modalità pensate esclusivamente per il multiplayer.[/caption]

Difetti congeniti alla produzione, riproposti di sana pianta anche in questa remastered salvo improbabili correzioni dell’ultimo minuto, che diventano piuttosto problematici una volta online, quando l’incerta CPU, tutt’altro che brillante nell’imbastire offensive degne di questo nome, viene sostituita da avversari in carne ed ossa. Anche qui, il problema è innanzitutto di approccio. Guai ad aspettarsi la raffinatezza di uno Starcraft. La declinazione “all’acqua di rose” impostata da Ensemble Studios viene fuori in tutta la sua efficacia a patto di gradire un’esperienza improntata sulla spettacolarità degli scontri, piuttosto che sull’ottenimento di una vittoria frutto del perfetto compimento di una strategia elaborata in ogni minimo dettaglio.

Per quanto in early access, difficilmente Halo Wars: Definitive Edition subirà cambiamenti sostanziali al momento dell’esordio ufficiale. Probabile che una patch risolva le incertezze del frame rate su Xbox One, ma dal punto di vista ludico siamo praticamente certi che non saranno introdotte novità, né il team di sviluppo responsabile del porting si preoccuperà di limare le lacune già segnalate all’epoca della pubblicazione originaria.

Si tratterà insomma, di un gustoso antipasto, un prologo piuttosto prolungato per tutti gli acquirenti di Halo Wars 2 che, speriamo, possa persino fare meglio di EndWar, imbattuto esempio di come gli RTS concepiti su console possano divertire e soddisfare anche gli appassionati più intransigenti.

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