Half-Life, c'è ancora spazio per te?

Ecco come potrebbe inserirsi un ipotetico Half-Life 3 in un mercato diverso rispetto a quello che ne ospitò i predecessori

Condividi

Tra i titoli che hanno contribuito a definire l’identità degli sparatutto moderni c’è senza ombra di dubbio Half-Life. La serie Valve ha infatti segnato milioni di giocatori, grazie ad una sapiente mescolanza di elementi vincenti, primo fra tutti un gameplay che sapeva sapientemente alternare frenetiche sparatorie a fasi esplorative ed alla risoluzione di puzzle ambientali. L’apice si raggiunse con il secondo episodio, il quale mise in campo un motore fisico mai visto prima e perfettamente integrato nel gameplay, caratteristica che ancora oggi si fatica a riscontrare in molte delle più blasonate produzioni sparacchine.

Dal progetto Half-Life sono nate tante altre produzioni collaterali, il filone narrativo principale non è tuttavia mai stato portato a termine, nonostante l’ultima espansione pubblicata si sia chiusa con un enorme cliffhanger; da allora sono trascorsi ormai quasi dieci anni ed i fan di tutto il mondo continuano a sperare nell’avvento del loro messia (Half-Life 3) nonostante non ne sia mai stata confermata l’esistenza. Dieci anni sono un’infinità di tempo nel mondo dei videogiochi ed un periodo tale sarebbe in grado di rendere stantìo e quindi non più interessante anche un titolo con il più geniale dei concept. La domanda è intuibile e inevitabile: nel mercato videoludico attuale, quello costituito dai vari Call of Duty, Battlefield, Halo ed Overwatch, c’è davvero ancora spazio per Half-Life?

[caption id="attachment_167548" align="aligncenter" width="600"]Half-Life 2 Episode 2 screenshot Dove eravamo rimasti...[/caption]

I titoli appena citati si focalizzano sulla componente multiplayer, relegando il single player a mero contorno o, addirittura, eliminandolo, come in Overwatch. Che l’online sia una gallina dalle uova d’oro è infatti cosa risaputa, nella maniera in cui si iniziano ad espandere i contenuti con nuove mappe, equipaggiamenti e skin, attraverso i tanto amati/odiati DLC. Valve ha ha cercato il profitto facendo diventare core business la piattaforma di digital delivery Steam: nel 2011 veniva pubblicato il loro ultimo titolo prettamente incentrato sul single player, Portal 2, e ad oggi tutti gli sforzi sono stati dirottati sul trio DOTA 2Counter-Strike: Global OffensiveTeam Fortress 2. Il presidente di Valve, Gabe Newell, ha fatto sapere al mondo intero che sì, la sua azienda è ancora interessata a sviluppare titoli basati su esperienze individuali e che attualmente vi sarebbe almeno un progetto in cantiere per il mercato PC, ma le notizie si limitano a questi pochissimi indizi. Eppure qualcuno ha dimostrato che c'è ancora spazio per gli FPS incentrati sulla campagna, e che sì, possono essere ancora profittevoli, ovvero Bethesda.

"qualcuno ha dimostrato che c'è ancora spazio per gli FPS incentrati sulla campagna, e che sì, possono essere ancora profittevoli, ovvero Bethesda"

Wolfenstein: The New Order, Wolfenstesin: The Old Blood e DOOM hanno rappresentato un ritorno al passato di successo, non solo relativo all’attenzione posta verso la modalità a singolo giocatore ma anche in riguardo a meccaniche di gioco e struttura dei livelli. Ambientazioni ampie, percorsi multipli, ritmo sostenuto e molti segreti da scoprire sono solo alcune delle caratteristiche cardine su cui poggiano. C’è quindi ancora spazio nel mercato odierno per Half-Life? La risposta può essere affermativa, la serie Valve possiede potenzialità e caratteristiche estremamente valide e che riuscirebbero essere traghettate nel 2017 senza eccessivi sfrorzi. Con DOOM id Software è stata in grado di rimanere fedele al capostipite, senza per questo rinunciare ad una buona dose di innovazione, perché l’azienda di Gabe Newell dovrebbe essere da meno? Senza viaggiare troppo con la fantasia si potrebbero espandere le dinamiche legate alla fisica, far evolvere l’intelligenza artificiale di nemici e companion, implementare nuovi gradi di distruttibilità dell’ambiente o inserire contaminazioni da altre serie come Portal o Left 4 Dead.

[caption id="attachment_167550" align="aligncenter" width="600"]Half-Life 3 meme ...e dove conducono le attuali prospettive[/caption]

Il parziale insuccesso al botteghino di Call of Duty: Infinite Warfare è un segnale molto chiaro di come il mercato degli shooter stia attraversando un periodo di crisi a causa del sovraffollamento di esperienze tutte un po’ troppo simili tra loro. Potrebbe essere giunto il tempo per Valve di prendere in mano la situazione e seguire l’esempio della sua eterna rivale, id Software: Half-Life 3, o come diamine vogliano chiamare un ipotetico nuovo capitolo della serie, deve essere realizzato!

Continua a leggere su BadTaste