Guy Ritchie, la classifica dei suoi film dal peggiore al migliore
Guy Ritchie ha appena fatto uscire il quattordicesimo film della sua carriera: qui li mettiamo in ordine dal peggiore al migliore
Il ministero della guerra sporca di Guy Ritchie è su Amazon Prime Video
- 14. Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto
- 13. Aladdin
- 12. King Arthur – Il potere della spada
- 11. La furia di un uomo – Wrath of Man
- 10. Sherlock Holmes – Gioco di ombre
- 9. Operazione U.N.C.L.E.
- 8. The Covenant
- 7. Revolver
- 6. Sherlock Holmes
- 5. RocknRolla
- 4. Il ministero della guerra sporca
- 3. The Gentlemen
- 1. Lock&Stock – Pazzi scatenati/Snatch – Lo strappo
14. Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto
Sfidiamo chiunque a contestare l’ultima posizione della classifica: il remake del film di Lina Wertmüller con Madonna (allora moglie di Ritchie) e Adriano Giannini (il figlio di Giancarlo, quello del film originale) è un orrore, mal scritto, mal recitato e giustamente bocciato al botteghino, dove superò per una sciocchezza il milione di incassi e lì si fermò.
13. Aladdin
Non sappiamo quanto sia colpa di Guy Ritchie e quanto del fatto che i live action Disney tratti da vecchi cartoni animati che non sentivamo la necessità di vedere interpretati da gente in carne e ossa e creature in CGI siano mediamente pessimi. Fatto sta che Aladdin è un film con il Genio ed è moscio, e questo dovrebbe bastare per squalificarlo.
12. King Arthur – Il potere della spada
C’è un contingente di fan di Guy Ritchie che giura e spergiura che King Arthur sia un filmone e non sia stato capito. Di certo è girato meglio, quando c’è da menare le mani, di qualsiasi altro film sull’argomento uscito in questi ultimi anni. Ma è anche un fastidioso esercizio di stile, nel quale Guy Ritchie abusa dei suoi trucchetti di regia e montaggio anche e soprattutto quando sono fuori luogo.
11. La furia di un uomo – Wrath of Man
Un action serio, fatto da un regista che fino a quel momento non era mai riuscito a trattenere la sua follia e la sua voglia di far ridere. Tesissimo, sì, asciutto e sintetico, ma anche un po’ fuori fuoco. È un po’ il “il re è nudo” di Guy Ritchie: se gli togli l’estetica e la voglia di giocare, quello che rimane è un buon regista di servizio.
10. Sherlock Holmes – Gioco di ombre
I due film basati sui romanzi di Conan Doyle sono molto amati e lo sono sempre stati, e se non fosse per Benedict Cumberbatch, Robert Downey Jr. sarebbe la versione di Sherlock Holmes più amata di sempre. Eppure con il senno di poi il secondo dei due film comincia già a mostrare la corda, e sembra esistere per ricordarci al contrario quanto il primo funzionasse a orologeria e fosse misurato nonostante la firma di Guy Ritchie. Con gli anni ce ne siamo accorti sempre di più.
9. Operazione U.N.C.L.E.
Il film più riuscito della terribile fase della carriera di Guy Ritchie nella quale sembrava che non ne azzeccasse più una. È stato un flop, e Ritchie non era neanche la prima scelta alla regia, eppure ha un suo fascino per lo meno visivo, oltre a essere una delle tante dimostrazioni che Henry Cavill non è così scarso come viene spesso dipinto.
8. The Covenant
E così, anche Guy Ritchie ha il suo film di guerra. E nonostante il discorso che abbiamo fatto sopra per La furia di un uomo sembrerebbe potersi in qualche modo applicare anche a The Covenant, la realtà è che la serietà del tema e dell’ambientazione, e il modo in cui Ritchie per una volta si mette da parte per far parlare la storia, funzionano alla grande.
7. Revolver
Troppo cerebrale, troppo inutilmente incasinato, troppo serioso per essere un thriller di Guy Ritchie ambientato nel mondo della malavita inglese, troppo intellettuale e forse anche troppo lungo. Eppure Revolver ha un suo fascino perverso, il primo film nel quale Guy Ritchie prova non tanto a uscire dalla sua zona di comfort, ma a prendere cose che normalmente ne stanno al di fuori e inglobarle.
6. Sherlock Holmes
La tempesta perfetta: un protagonista che chiedeva solo di diventare un’altra volta “iconico”, un approccio al film in costume che lascia spazio alle follie postmoderne del suo regista senza che queste soffochino la natura dell’opera, e un modo di presentare Sherlock Holmes che per una volta non ci ha fatto esclamare “dannazione, hanno cambiato il personaggio, rovinandolo!”. Come dicevamo sopra, Ritchie si sarebbe dovuto fermare qui.
5. RocknRolla
A proposito di zona di comfort: RocknRolla è il film con il quale, dopo la figuraccia di Travolti e l’inaspettato insuccesso di Revolver, Guy Ritchie torna all’origine, e a quel genere di cinema (e di ambientazioni) che l’avevano reso un astro nascente. Questo da un lato significa che il film funziona come un marchingegno a orologeria, dall’altro che gli manca un po’ dello spirito punk dei primi due film di Ritchie, sostituito da un approccio più adulto e consapevole alla materia.
4. Il ministero della guerra sporca
Ci sarà modo di parlarne più approfonditamente nella nostra recensione, ma sappiate che è il miglior film di Guy Ritchie dai tempi di quello che sta per arrivare, e che Henry Cavill et cetera, ribadiamo quanto detto sopra.
3. The Gentlemen
Sottovalutatissimo per motivi inspiegabili (a parte il fatto che è un film quasi coeniano che poco o nulla aveva a che fare con il mondo nel 2019, anno della sua uscita), divertente come forse Guy Ritchie non è mai stato, interpretato da un Matthew McConaughey a livelli paradisiaci di overacting, è il genere di film che ti fa stare bene. Ne avevamo parlato qui.
1. Lock&Stock – Pazzi scatenati/Snatch – Lo strappo
Esatto! Un clamoroso pari merito! Era chiaro fin dall’inizio che le prime due posizioni sarebbero state contese dai primi due storici film di Guy Ritchie. E purtroppo sceglierne uno non è facile, perché ci sono validissimi motivi per sostenere che entrambi siano il suo film migliore. Lock&Stock è più spontaneo, più grezzo e amatoriale, mentre Snatch è più ragionato e relativamente maturo, il che potrebbe portare a dire che Lock&Stock è più originale mentre Snatch è quasi un remake del film precedente, ma un discorso simile si può fare anche, per esempio, per La casa 1 e La casa 2, e sapreste dirci quale dei due è più bello? Per cui, pari merito.