Guardiani della Galassia: la classifica dei migliori e dei peggiori personaggi della trilogia di James Gunn

I personaggi dei Guardiani della Galassia classificati dal peggiore al migliore basandosi su scrittura, arco narrativo ed emozioni

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È passato un anno dall’uscita di Guardiani della Galassia: Volume 3. La conclusione della trilogia di James Gunn che ha avuto il sapore anche di una chiusura, in ritardo, anche della prima saga dell’MCU (fase 1-3). Per celebrare l’anniversario di questo film evento abbiamo provato a riguardare la saga sotto un punto di vista diverso. Non vogliamo recensire nuovamente i singoli film o l’opera nella sua totalità, cosa che abbiamo già fatto in passato e che trovate tra le letture consigliate qui sotto, ma ad analizzare gli archi narrativi dei singoli personaggi dentro e fuori la trilogia. Una classifica dei migliori e dei peggiori personaggi di Guardiani della Galassia, basata sulla scrittura, sulla loro capacità di sovvertire le aspettative, di rappresentare lo spirito del film e\o del regista stesso. Chi ha visto questi film sa che sono loro la forza di tutto. Sono loro che permetteranno a questa trilogia di invecchiare bene.

Ronan l’accusatore

Voto: 4

La Marvel, soprattutto nelle prime fasi, non ha curato molto la scrittura dei villain. Ronan, in particolare, è lasciato in disparte per permettere alla caratterizzazione dei Guardiani della Galassia di essere più precisa. Il villain si poteva trascurare, i protagonisti no. Una pecca perdonabile che nei successivi due film James Gunn ha cercato di colmare. Però l'accusatore è debole, impalpabile, poco convincente e minaccioso. Il più grande problema del primo film.

Adam Warlock

Voto: 5

Adam Warlock è un “di più” in Guardiani della Galassia: Volume 3. Un personaggio inserito perché promesso nella post credit del film precedente. La sceneggiatura non riesce mai a dare l’impressione che sia veramente necessario, anche se fa di tutto perché lo sia dandogli alcuni momenti impattanti. Will Poulter si impegna, ma il suo Adam Warlock un po’ infantile in stile Taika Waititi, un po’ "invincibile supereroe classico" si colloca in quel settore senza infamia e senza lode che lo fa dimenticare presto.

Drax il distruttore

Voto: 5.5

Il ruolo più importante per Dave Bautista, ma anche l’arco narrativo che l’ha fatto più volte risentire, salvo poi dirsi soddisfatto di come è andato l'addio al personaggio. Drax è una grandissima spalla comica. A lui sono affidate le battute più riuscite. Peccato che lo sviluppo drammatico sia sempre molto al di sotto del suo potenziale. Questo spesso emerge quando è legato alla presenza di Mantis, mentre quando è da solo “il distruttore” si aggira nelle scene senza spaccare tutto, come potrebbe fare. Il più grande peccato è la sua tragedia famigliare non sfruttata. In Endgame si combatte Thanos, l’uomo che ha ucciso tutte le persone care a Drax. Peccato che lui si perda nella folla di supereroi senza avere il suo grande momento. Occasione persa.

Mantis

Voto: 6,5

Sotto utilizzata, Mantis è un personaggio generoso. La sua presenza e i suoi poteri servono soprattutto come lubrificatori della sceneggiatura. Quando le cose si incartano e i personaggi devono dirsi qualcosa di importante (ma molto noioso da vedere) arriva lei a sbloccare la situazione con i suoi poteri empatici. Cinematograficamente parlando, salva molti passaggi che, altrimenti, sarebbero cliché. L’empatia è l’elemento che le permette di funzionare alla grande nel mondo di James Gunn (meno al di fuori), grande manipolatore di emozioni. Con lei riesce a far ridere e ad elevare gli altri personaggi regalando alcuni momenti di sincerità. Lei e Drax funzionano in coppia. Da soli molto meno. 

Ego

Voto: 6,5

Il primo villain che funziona nella saga. Lo fa grazie alla presenza in scena di Kurt Russell, ma soprattutto per come la scrittura di Ego risuona sull’arco di tutti gli altri personaggi. Poteva andare meglio sotto il profilo del carisma e del “piano malvagio” che invece è purtroppo abbastanza generico. La scelta però di Ego come antagonista è azzeccata. È al centro del secondo film che parla proprio di questo: come un gruppo di individui concentrati sul proprio io (ego) impari a diventare famiglia, a sacrificarsi per gli altri e non solo per il proprio tornaconto personale. Una morale, contenuta nel personaggio, che odora dello splendido profumo ingenuo e sincero dei primi fumetti.

Gamora

Voto 7

Gamora ha un arco narrativo bellissimo, ma interrotto, zoppicante e circolare non per totale colpa di James Gunn. La sua morte in Infinity War e la “resurrezione” sotto forma di Gamora di un’altra linea temporale hanno permesso di vedere più lati del personaggio. Di contro però nessuno è mai stato approfondito come avrebbe potuto (dato che lo screentime si è dimezzato) e la nuova Gamora è molto più noiosa della vecchia. Per fortuna però Gunn ha saputo (ri)scriverla evitandole di essere un peso per il film. Anzi! Una Gamora già vista che non sa di già visto.

Star-Lord

Voto 7,5

In ogni film c’è l’impressione che Star-Lord sia uno dei personaggi scritti meglio, ma al contempo sia anche il meno interessante della combriccola. È un umano rapito dagli alieni. Certo la storia è fondamentalmente la sua, ma pur facendo di tutto per essere il polo empatico della storia è estremamente meno attraente di un procione che spara aggrappato su un uomo-albero. Sta in alto nella classifica però perché il suo arco narrativo lungo i tre film è veramente toccante: figlio senza genitori, figlio adottato, uomo disperato e poi salvato dalla famiglia. Figlio tornato a casa.

Alto Evoluzionario

Voto 8

Quanto è stato bello odiare l'Alto Evoluzionario. Uno dei migliori villain di tutto l'MCU, assolutamente terrificante. Chukwudi Iwuji ha messo un’intensità in ogni inquadratura tanto da creare un fantasma tangibile che infesta il passato e il presente di Rocket. Le scene con gli animali imprigionati sono potentissime.

Groot

Voto 8

I Am Groot. We are Groot. Che personaggio straordinario, capace di generare emozioni con delle piccole variazioni linguistiche che sono piene di potenza cinematografica. Potere ascoltare le sue parole, alla fine del terzo capitolo, significa essere diventati parte della famiglia. Serve altro per far venire gli occhi lucidi? Groot ha la sua migliore versione nel primo Guardiani della Galassia, mentre Baby Groot è tenero ma, diciamolo, serve per prima cosa per vendere giocattoli ed è un miracolo che riesca a integrarsi con la storia. Genera un senso di paternità e maternità prima sconosciuto al team. La versione adolescente è più un soprammobile delle inquadrature che altro, però regala a Thor l’entrata in scena più bella fornendo il legno a Stormbreaker.

Yondu Udonta

Voto 8,5

Le prime tre fasi dell’MCU parlano di padri. Yondu è il padre più bello che abbiano mostrato. Un genitore adottivo, ma anche un alieno che comanda la sua freccia con un fischio e grazie ai suoi poteri guida i Ravagers, i pirati spaziali, da leader. È una presenza costante, anche nell’assenza. La freccia è un simbolo grandioso, ogni volta che appare in scena porta con sé il calore del personaggio e insieme la sua durezza. Inoltre ha una delle uscite di scena migliori di sempre. Da morire dal ridere, appunto.

Nebula

Voto 9

Se si dovesse descrivere l’atmosfera di Guardiani della Galassia a chi non l’ha mai visto, bisogna usare Nebula. Lei è tutto quello che riesce ad essere il film. È cattiva, ma fa anche molto ridere proprio nella sua assurda durezza. È una figlia che ha sofferto torture indicibili. Ha una storia di violenza e annullamento di sé che altrove sarebbe stata insostenibile. James Gunn riesce a stare in equilibrio su un filo sottilissimo con lei. La rende un personaggio infinitamente tridimensionale che è gestibile dai bambini pur nella sua drammaticità, ma che è anche totalmente inserita in un discorso estremamente adulto. Pronuncia le sue battute con l’imperativo. Dà sentenze, non fa domande. Eppure in ogni suo spazio in scena ci sono più sfumature che colori netti. 

Solitamente più si allarga la storia di un personaggio scoprendo il suo passato più questo smette di essere interessante. Per Nebula non è così. Più la sua storia si è intrecciata con quella del padre Thanos e della sorella Gamora più il personaggio da una posizione secondaria è passata in primo piano.

Rocket Raccoon

Voto 9.5

Il personaggio che non poteva funzionare è diventato il migliore della saga e, forse, dell’MCU tutto. Talvolta serve ricordarsi che è fatto di poligoni di computer grafica e, nonostante ciò, si prova un livello di empatia assoluta per un'immagine che non esiste concretamente sul set. Arrabbiato, sofferente, torturato, Rocket è scritto come i personaggi dei cartoni animati per bambini, con tratti caratteriali netti, ma è solo la superficie. È difficile entrare dentro il suo pelo soffice e le sue cicatrici metalliche. Quando il film ce lo permette si trovano due cose: il cuore pulsante della saga, il più emotivo, ma anche il più solenne e umano. E James Gunn stesso.

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