Chi è Greta Gerwig, da attrice di film indie al successo globale di Barbie
Scopriamo la carriera di Greta Gerwig, dall'esordio come attrice in film indie al successo come regista di Barbie
"Voglio solo che tu sia la versione migliore di te stessa." Così dice la mamma di Lady Bird alla figlia. E noi crediamo che Greta Gerwig, sceneggiatrice e regista del film, stia diventando la versione migliore di se stessa.
Gli esordi
Greta Gerwig inizia la sua carriera come attrice e sceneggiatrice di pellicole indipendenti. Nel 2007, a 24 anni, scrive e recita in Hannah takes the stairs di Joe Swanberg e sempre con Swanberg scrive, dirige e recita nel 2008 in Nights and weekends. Gerwig diventa così un'esponente del mumblecore, un movimento americano di cinema indipendente basato su film che indagano i rapporti tra i trentenni, realizzati con budget bassissimi.
Nel 2010 Gerwig recita in Lo stravagante mondo di Greenberg di Noah Baumbach accanto a Ben Stiller. Per lei è il trampolino di lancio verso Hollywood. Inizia infatti uno stretto sodalizio con Baumbach (suo compagno anche di vita) con il quale arriva a scrivere e recitare in numerosi film. Tra questi ricordiamo Frances Ha del 2012, un coming of age di una giovane ventenne newyorchese, Mistress America del 2015 e il recente Rumore bianco del 2022 basato sul romanzo omonimo di Don DeLillo.
Oltre al lavoro con Baumbach, Gerwig recita anche in altre pellicole. Nel 2012 è in To Rome With Love di Woody Allen (Allen sarà una grande fonte di ispirazione per lei negli anni successivi) e nel 2016 la troviamo in 20th Century Women di Mike Mills.
Greta Gerwig regista
Nel 2017 la seconda grande svolta: Gerwig scrive e dirige il suo primo film. Si tratti di Lady Bird con protagonista Saoirse Ronan. Ambientato a Sacramento, luogo d'origine della regista, il film ha il sapore di un romanzo di formazione. Assistiamo alle amicizie, gli amori (tra cui la relazione con Kyle interpretato da Timothée Chalamet) e le delusioni della protagonista, desiderosa di fuggire a New York. E soprattutto siamo spettatori del suo rapporto contrastato con la madre (una bravissima e candidata agli Oscar per quel ruolo Laurie Metalcaf).
Il film è un successo e riceve una pioggia di nomination, tra cui quella agli Oscar come miglior sceneggiatura e miglior regista per Greta Gerwig.
Successo che Gerwig replica nel 2019 quando scrive e dirige l'adattamento di Piccole donne. Nel cast ritroviamo Saoirse Ronan nei panni di Joe March e Timothée Chalamet in quelli di Laurie accanto a Florence Pugh, Emma Watson e un'arcigna Meryl Streep.
Arriviamo infine al 2023 quando il nome di Greta Gerwig esplode con l'uscita di Barbie. Prodotto dalla LuckChap Entertainment di Margot Robbie, il film porta sullo schermo l'iconica bambola bionda della Mattel.
I protagonisti sono la stessa Robbie e Ryan Gosling nei panni di Ken. Continua dunque il percorso di Gerwig per portare sullo schermo figure femminili e messaggi femministi ben confezionati e letti in una chiave moderna e attuale. Ritroviamo poi nei suoi lavori da regista i semi piantati quando era ancora una giovane attrice, dal movimento mumblecore alla goffa e creativa Frances Ha.
Barbie è il film dell'estate e forse dell'anno. Incassa milioni, taglia traguardi e diventa un vero fenomeno di massa, con folle di spettatori vestiti di rosa e fuxia nelle sale. Gerwig, che non solo ha diretto il film ma lo ha anche scritto (insieme a Baumbach), si conferma un vero talento hollywoodiano.
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I progetti futuri
Si parla molto del futuro di Gerwig dopo il successo di Barbie. La regista è collegata a non uno ma ben due film de Le cronache di Narnia per Netflix: il suo coinvolgimento era trapelato a novembre dell'anno scorso ma ora è ufficiale, anche la stessa Gerwig non si sta sbilanciando molto su tempistiche e impegni a riguardo. Curiosamente, in questi giorni si è appreso che nonostante l'insistenza della Warner Bros. per farle firmare un contratto d'opzione per un sequel di Barbie alcuni mesi fa, la sua agenzia ha preferito rimandare la discussione dopo l'uscita del film: una scelta che all'epoca sarà sembrata azzardata, ma ora potrebbe permetterle di aggiungere uno zero all'ingaggio. Per il momento la regista non vuole parlare di un suo possibile coinvolgimento in un seguito, tuttavia sembra davvero difficile che la Warner Bros. non cerchi un modo per coinvincerla a tornare - o, addirittura, a siglare un contratto di prelazione per i suoi progetti futuri come capitato in passato con registi come Christopher Nolan. Di sicuro, il futuro è roseo per Gerwig...