Grandi polemiche per Giuseppe Tornatore
La mancata candidatura de La sconosciuta agli Oscar per il miglior film straniero ha scatenato le solite diatribe italiote, che dimostrano tutto il nostro provincialismo...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Paolo Mereghetti, che faceva parte della giuria e che propendeva per il titolo di Daniele Lucchetti, si lamenta per quella che lui ritiene una scelta infelice:
"Peccato perché il tentativo di rileggere la storia di quegli anni turbolenti — i Sessanta e i Settanta — con le loro contrapposizioni politiche, le loro simpatiche pagliacciate e le loro dolorose tragedie avrebbero potuto benissimo strappare più di un voto a chi poi ha scelto per gli Oscar solo film «storici» che raccontano momenti significativi della storia nazionale, i massacri di Katyn per la Polonia, la guerra nel Libano per Israele, una «truffa» nazista per l'Austria, il sogno mongolo per il Kazakhstan e la ferita cecena per la Russia".
La realtà è che capire le scelte di un limitatissimo gruppo di persone è molto complesso, tanto che lo stesso responsabile della categoria agli Oscar ha detto testualmente di "aver passato giorni migliori" alla notizia dell'esclusione dei due film citati sopra. Insomma, il capo non comprende le ragioni delle scelte delle persone che lavorano con lui, Mereghetti invece sa tutto. Peraltro, ci si chiede se, in caso di candidatura per Tornatore, Mereghetti avrebbe scritto un articolo ammettendo di essersi sbagliato...
La realtà è che Tornatore era un nome forte da spendere e conosciuto in America (grazie a Nuovo cinema Paradiso, ma anche a Malena), Lucchetti no. Visto che concordo con Mereghetti sul fatto che nessuno dei due film è un capolavoro (anzi...), direi che la logica porterebbe a puntare sul cavallo di razza più che sul puledro promettente. Anche perché, quando in lizza ci sono 63 Paesi e numerosi esclusi eccellenti, anche entrare in una rosa di nove titoli è una piccola vittoria. E pensare che detesto il cinema di Tornatore e mi ritrovo a difenderlo...