Golden Globes: tante star, poche sorprese

Come era prevedibile, i Golden Globes giocano sul sicuro e puntano su film e protagonisti importanti, mentre non fanno quasi nessuna scelta coraggiosa. Un commento...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

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Non è un caso che i giurati dei Golden Globes (un numero ristrettissimo di giornalisti - meno di 100 - che peraltro vengono selezionati in maniera discutibile) vengano spesso definiti 'starfuckers' (non avete bisogno di traduzione, vero?). Sarà un caso, ma per avere degli ospiti prestigiosi sono disposti anche a nomination assurde. Julia Roberts è stata massacrata per i risultati di Duplicity, che peraltro è un film non chiaramente comico? Loro la nominano come miglior protagonista di un film comico. Sandra Bullock è la regina del box office nel 2009? E loro le offrono due candidature, sia per un'interpretazione drammatica (The Blind Side) che una comica (The Proposal). Matt Damon in The Informant non lo ha visto praticamente nessuno? Ma avere durante la serata una stella del genere val bene una nomination.

Per il resto, inutile aspettarsi grandi sorprese o scelte coraggiose da parte della Foreign Press Association. Possiamo fare i complimenti per l'inserimento di District 9 come miglior sceneggiatura, ma per il resto la volontà di prendersi dei rischi è pari a zero. Diciamo che è interessante il confronto (che probabilmente rivedremo anche agli Oscar) tra gli ex sposi James Cameron (Avatar) e Kathryn Bigelow, anche se non è detto che uno dei due alla fine debba prevalere. In una giornata decisamente positiva per The Hurt Locker, lascia perplessi la mancanza di Jeremy Renner come miglior protagonista (ma il discorso starfucker ritorna anche qui in senso opposto, visto che non si tratta di un nome noto). E come è possibile che, con cinque candidature per il miglior prodotto di animazione, non ci sia un nome meno banale dei cinque scelti (alcuni validissimi, per carità, ma Ponyo o 9 non sarebbero certo stati una bestemmia e avrebbero dimostrato una varietà maggiore di scelte).

Nine potrebbe essere molto felice, oltre che per la nomination a film e canzone, per quelle alle due attrici Marion Cotillard e Penelope Cruz. Purtroppo però la mancata candidatura per Rob Marshall come regista fanno capire come l'amore verso il film non sia immenso. Bastardi senza gloria può essere soddisfatto di aver ottenuto tutto quello che poteva ottenere (film, regia, sceneggiatura e attore non protagonista). Così come può essere contento Precious per aver conquistato le nomination a miglior film e quelle per le due attrici.

Ma, in tutto questo, ho l'impressione che a trionfare possa essere Tra le nuvole, che ha conquistato sei candidature (il massimo quest'anno) e tutte importanti (film, regia, sceneggiatura e tre attori). Soprattutto questo amore per gli interpreti potrebbe essere importante in previsione Oscar, considerando che all'interno dell'Academy si tratta della categoria più rappresentata. Di sicuro, non si possono lamentare i Weinstein, che con 12 candidature svettano per quanto riguarda le case di produzione. Che siano tornati alla forma migliore? Per dirlo con sicurezza, bisognerà aspettare i dati al botteghino per Nine.

Anche a livello televisivo, poco di cui sconvolgersi. Ennesime candidature per Jon Hamm (Mad Men) e Hugh Laurie (Dr. House), che rischiano di diventare i nuovi Sarah Jessica Parker. E anche qui i nomi in lizza degli attori sono quasi tutti ben conosciuti al pubblico. D'altronde, a loro discolpa, sarà forse anche per queste presenze prestigiose che la loro cerimonia è la migliore tra quelle cinematografiche?

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