God of War, dalla pura violenza alla lotta interiore - Hands-on
In attesa dell'uscita del gioco, prevista per il 20 aprile prossimo, le nostre prime impressioni su God of War
I primi istanti di God of War sono esaltanti, magnifici e in grado di rapire chiunque, anche chi si avvicina al brand per la prima volta. È impossibile non rimanere estasiati mentre si osserva la cura con cui SIE Santa Monica Studio ha realizzato le ambientazioni, ispirate alla cultura norrena questa volta, le animazioni e tutto ciò che fa da contorno al quadro principale. Nulla è stato lasciato al caso e anche se la nuova telecamera ravvicinata farà sicuramente storcere il naso ai puristi del genere è indubbio come questa sia in grado di regalare un taglio ancor più cinematografico e spettacolare rispetto al passato, aumentando il valore registico di alcune scene.
Come in The Last of Us, la sensazione è quella di essere accompagnati da un’entità centrale del racconto, che viene messa però in secondo piano durante le fasi di gioco più serrate, quasi a voler alleggerire il giocatore di un peso che non può, né deve, tenere sotto controllo. Atreus è indipendente, grazie ai suoi attacchi a distanza e alla sua agilità, e lascia che sia il padre a svolgere il grosso del lavoro restando sempre e comunque presente sulla scena. Può distrarre gli avversari scagliando velocemente frecce ma non sarà mai messo in pericolo nemmeno alle difficoltà maggiori, permettendo a chi gioca di concentrarsi sulle combinazioni e sulla posizione dei nemici, perché se è vero che il racconto la fa da padrone, le mazzate, quelle intense e tipiche della saga, non potevano certamente mancare, pur snellite della complessità vista nei capitoli precedenti.
Senza girarci troppo intorno: God of War è stato sì semplificato, ma risulta comunque molto divertente da giocare ed estremamente godurioso da vedere in movimento. Se questo è quello che può trasparire da un primo assaggio è approfondendo le nuove meccaniche di gioco e addentrandosi nelle opzioni e nei menu che si scopre come il nuovo capitolo della serie abbia in realtà tanto da dire ancora. Kratos, così come Atreus, ha rami di abilità e talenti da sbloccare spendendo punti esperienza e salendo di livello, andando così ad attivare mosse supplementari e nuove interessanti combinazioni. Purtroppo in sole tre ore di gioco ci è stato possibile solo scalfire la superficie di tutto questo ma sarebbe sciocco bollare velocemente il nuovo sistema di combattimento come banale ed elementare.
Oltre all’ascia, infatti, Kratos è dotato di uno scudo grazie al quale può parare i colpi in arrivo ed effettuare veri e propri contrattacchi, così come aprire le difese avversarie e poi scaricare tutta la sua furia. Siamo sicuri che progredendo tante altre nuove opzioni diverranno disponibili. Non mancano poi mosse extra e una speciale barra di stordimento, che si carica velocemente colpendo i nemici a mani nude e sfruttando le frecce di Atreus, permettendo di uccidere i nemici istantaneamente con la semplice pressione di un tasto. Non pensiate inoltre che God of War sia un gioco particolarmente semplice: se è vero che il sistema di combattimento è accessibile è altresì vero che alla difficoltà massima la pianificazione degli scontri sarà essenziale per poter proseguire, visto che i nemici picchieranno davvero durissimo e schivate e parate dovranno diventare un dogma fondamentale per uscirne vivi.
Il team di SIE Santa Monica Studio non si è fermato al mero button mashing, aggiungendo personalizzazioni per le armi, tramite alcune rune da incastonare, e gli ovvi potenziamenti per l’armatura di Kratos e Atreus, che ne modificano aspetto e caratteristiche. Ci sono quindi commercianti e NPC dediti al miglioramento di tutto l’equipaggiamento, da pagare con il denaro recuperato dai vari forzieri sparsi per il mondo di gioco, che è lineare ma che permette anche una buona esplorazione, proponendo enigmi ambientali e indovinelli per aprire porte segrete e scoprire i tesori più preziosi. Kratos potrà così entrare in possesso di artefatti che ne aumenteranno in maniera permanente la vita e la barra della rabbia, rendendo un po’ più semplice il raggiungimento dei suoi obiettivi.
Un impianto ottimo quindi, ma che dimostra tutta la sua qualità quando a entrare in scena saranno nemici in grado di tenere davvero testa a Kratos. Qui il team di sviluppo, come da tradizione, ha dato il meglio di sé, proponendo duelli esaltanti e, stranamente, con pochissimi quick time event. Il motore di gioco e le scene in game si alternano così senza interruzioni regalando una continuità incredibile. Si sente un po’ la mancanza di premere sui tasti e pigiare furiosamente sul pad quando a schermo Kratos picchia violentemente gli avversari ma è una mancanza di poco conto se pensiamo all’esaltazione provata in alcune circostanze, con nemici che vengono lanciati attraverso montagne, picchiati con alberi sradicati o decapitati furiosamente a mani nude dal possente greco. Eccellenti ci sono parsi infine anche i dialoghi, seriosi al punto giusto ma capaci anche di far sorridere con battute nei momenti più rilassati del racconto, per una storia che, il prossimo 20 aprile, siamo sicuri vi terrà incollati al divano.