Gli Oscar più strani…

Una nottata decisamente anomala. Se nelle categorie principali hanno vinto quasi tutti i favoriti, nelle altre ci sono state diverse sorprese. Soddisfazione per The Departed e Little Miss Sunshine, grandi sconfitti Babel e Dreamgirls

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Se ne parla già come della produzione della notte dell’Oscar peggiore della storia (copyright: David Poland). In effetti, si temeva che Ellen DeGeneres non fosse all’altezza della situazione, ma più che a lei le colpe andrebbero addossate al team di scrittori, che hanno fatto un pessimo lavoro, e agli organizzatori, che hanno un’idea dello spettacolo decisamente bizzarra. Il suo speech iniziale (lungo almeno dieci minuti) verteva praticamente solo su un tema, la tensione dei nominati (non proprio un soggetto innovativo). Aridatece Jon Stewart.
E il montaggio di Errol Morris iniziale, con i candidati che dicono qualche parola, ha momenti divertenti, ma è troppo lungo. In effetti, è la cerimonia ad essere troppo prolissa. Si ha l’impressione che l’Academy non abbia fiducia nell’interesse del pubblico verso le varie competizioni (soprattutto quelle tecniche all’inizio) e che ritenga di dover offrire uno spettacolo fatto di balli, canti e montaggi inutili (anche se magari suggestivi). Ecco che quindi diversi vincitori vengono violentemente sfumati mentre pronunciano il loro discorso, mentre si perde tempo con momenti da avanspettacolo (come quello con i comici che non vincono mai nulla, francamente insignificante). Peraltro, forse non è il caso di scegliere il figlio di Will Smith per annunciare i cortometraggi con Abigail Breslin, se il risultato è che il bambino (che non dovrebbe essere sottoposto ad una pressione del genere dagli adulti) fa casino. Vedremo che diranno gli indici di ascolto (ma non sarei troppo ottimista)…

Non è comunque difficile trovare i vincitori della serata. Sarà ricordata come la cerimonia di Martin Scorsese e di The Departed, che si è aggiudicato 4 Oscar su 5 nomination, riuscendo anche ad aggiudicarsi una categoria non facile come montaggio. Ovviamente, il momento più emozionante (e anche uno dei più carini, grazie alla presenza della sacra triade Lucas-Coppola-Spielberg) è stato l’Oscar alla regia per Scorsese, dopo una serie di sconfitte degne di Peter O’Toole (che è diventato peraltro il maggior attore perdente della storia dell’Academy, con 8 nomination a vuoto). Anche la reazione iniziale all’annuncio, è sembrata più una liberazione che una gioia. E quando è stato rivelato il miglior film, con Scorsese dietro le quinte, l’impressione è il regista non ci volesse credere. Certo, ha ragione chi dice che The Departed non è tra i cinque migliori film di Scorsese (e forse neanche tra i primi 10), ma succede spesso che l’Academy faccia queste compensazioni.
Altro vincitore è sicuramente Little Miss Sunshine. Realisticamente, si pensava che la pellicola potesse ottenere solo miglior sceneggiatura originale, quindi l’aver bissato con il premio ad Alan Arkin (all’annuncio, la faccia di Eddie Murphy era molto meno divertita e buffa del solito) è un ottimo risultato.
Difficile dire se Il labirinto del fauno sia stato un totale successo. Tre Oscar tecnici sono un ottimo bottino, ma perdere il titolo di miglior film straniero pesa parecchio.

Sconfitti? Sicuramente Babel, che dopo tutto quello che ha speso per la promozione non si può accontentare certo della miglior colonna sonora. D’altra parte, era prevedibile che le sue sorti si giocassero sull’ultimo premio, visto che avrebbe tranquillamente potuto arrivare a quel punto senza vittorie (mentre almeno aveva il riconoscimento per Santaolalla). E’ la stessa situazione avvenuta ai Golden Globes, solo che lì la pellicola di Gonzalez Inarritu vinse il massimo premio.
Altro perdente è Dreamgirls, che in realtà era già arrivato alla cerimonia senza ottenere le candidature più importanti (film, regia, sceneggiatura e attori protagonisti). Cedere il riconoscimento alla canzone non è stato piacevole, ma, come ha ammesso la vincitrice Melissa Etheridge, proprio le tre candidature del musical hanno giocato a suo favore, disperdendo i voti dei giurati, che dovevano scegliere tra la canzone più promossa (Listen, eseguita da Beyoncé Knowles) e quella dell’ormai popolarissima Jennifer Hudson (Love You I Do). E, oltre a perdere in categorie non impossibili come scenografie e costumi, la pellicola ha subito il colpo più duro per Eddie Murphy. Era questo il titolo che doveva sbancare agli Oscar?
Per quanto riguarda The Queen, aveva discrete possibilità come miglior colonna sonora, ma si è dovuto accontentare dello scontatissimo riconoscimento a Helen Mirren.
E Lettere da Iwo Jima aveva già vinto essendo presente alla serata (quindi, l’Oscar per il miglior montaggio degli effetti sonori è un extra)

Due vincitori italiani. Uno era sicuro, Ennio Morricone. Un momento emozionante e assolutamente meritato, ma francamente anche un po’ imbarazzante. Possibile che un compositore che lavora da quarant’anni con registi stranieri non sia in grado di prepararsi un discorso in inglese e leggerlo? Si ha l’impressione che anche i geni italiani debbano sempre mostrarsi un po’ provinciali.
Per Milena Canonero è il terzo Oscar e mi sembra perfettamente logico. Con tutto il rispetto per Dreamgirls e Il labirinto del fauno, lavorare sui costumi di Marie Antoinette è un’altra cosa.

Per il resto, nessun verdetto scandaloso, a parte miglior fotografia. Si ha l’impressione che molti giurati dell’Academy siano come quegli spettatori che, per segnalare di aver apprezzato le immagini di un film, ti dicono “che bei colori che aveva”. Forse molti sono convinti che il direttore della fotografia si occupi solo dei ‘colori’ e non di tutti i movimenti di macchina. E’ l’unica spiegazione che riesco a trovare per aver preferito Il labirinto del fauno agli incredibili piani sequenza di Children of Men.

Altre sorprese sono arrivate tra i corti animati per la vittoria di The Danish Poet, mentre nella categoria miglior film straniero The Lives of Others ha avuto la meglio su Il Labirinto del fauno. Sono risultati spiegabili con il fatto che solo una ristretta cerchia di giurati (che avrebbe dovuto vedere tutte le opere in concorso) ha potuto votare. Avesse votato tutta l’Academy, state certi che Guillermo Del Toro non avrebbe perso.

Per quanto riguarda i miei pronostici, potrei vantare il fatto di aver azzeccato Scorsese e The Departed quasi un anno fa. Ma 12 su 24 è uno score decisamente deludente, pur con le diverse sorprese che sono avvenute. Sarà il caso di dedicarsi ad attività più serie?

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