Gli immortali trucchi ed effetti speciali di Terminator 2 spiegati da un video dell'epoca!

Un video d'epoca mostra il dietro le quinte della produzione degli effetti speciali pratici di Terminator 2. Ecco come hanno fatto

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Abbiamo da poco festeggiato i 30 anni di Terminator 2 – Il giorno del giudizio, la pietra miliare posta da James Cameron nel genere action (e anche in quello fantascientifico). Un film che è riuscito a sopravvivere alla prova del tempo e invecchiare benissimo sia per i suoi contenuti che per la prova tecnica. Per l’occasione sono riemerse online alcune immagini dal dietro le quinte della lavorazione del film. Si tratta di filmati preziosi, che testimoniano ancora oggi (e se ancora ce ne fosse bisogno) l’incredibile sforzo creativo fatto dal mago degli effetti speciali Stan Winston. Ovviamente in combinazione con le innovative sperimentazioni in computer grafica.

Nonostante Terminator 2 – Il giorno del giudizio sia ricordato come uno dei primi esempi di uso “perfetto” della CGI, il film contiene comunque moltissimi effetti pratici. Come potete vedere in cima a questo articolo il video in questione mostra due importanti test: il primo riguarda l’incubo di Sarah Connor, in cui l’apocalisse devasta tutto e fa esplodere le persone. Il secondo è un camera test che svela il trucco dietro all’uccisione di Todd Voight per mano (liquida e metallica) del T-1000.

Per fare esplodere la protagonista ci sono volute diverse riproduzioni di Linda Hamilton. Per creare il primo modello plastico l’attrice avrebbe dovuto mantenere i muscoli del volto contratti in un grido per troppo tempo, prima che il materiale dello stampo si solidificasse. Era impossibile. Allora usarono un avanguardistico sistema di scansione istantanea. In pochi secondi ebbero un calco digitale da cui ricrearono la posa in cui il personaggio di Sarah grida.

Non fu semplice però girare il momento in cui la pelle viene disintegrata e rimangono solo le ossa. Per farlo rinforzarono uno scheletro da dimostrazione medica. Lo sovrapposero al calco dell’attrice. Crearono l’effetto cenere della pelle del manichino e lo fecero esplodere con mortai ad aria per fare volare ovunque i resti. La cenere aggiuntiva fu simulata con tovaglioli di carta grigi e neri, triturati in un frullatore da cucina e inseriti nella forma.

Anche l’uccisione di Todd Voight è cruenta. L’uomo è trafitto da una sorta di spada generata dalla mano del robot. Gli entra dalla bocca e gli esce dalla nuca. Come renderla credibile?

L’attore Xander Berkeley ha detto a The Ringer di avere dovuto ingoiare spade per due settimane prima di girare la scena. L’effetto comprende infatti una lama retraibile posta nel retro della testa. Per essere credibile la parte di spada che entrava nella bocca doveva avere la giusta profondità e angolazione. Le due estremità dovevano essere sincronizzate come visto nel video.

Sempre nel lungo speciale celebrativo James Cameron, come abbiamo già riportato, ha svelato le particolari condizioni in cui ha scritto la sceneggiatura di Terminator 2.

Per il secondo capitolo di Terminator fu essenziale l’esperienza con The Abyss, soprattutto per lo studio sulle superfici traslucide in Computer Grafica. Senza quel film il T-1000 non sarebbe potuto esistere. Tanto che James Cameron stesso ha detto: “chi l’avrebbe detto che abbiamo fatto un film da 60 milioni di dollari che era solo un test per Terminator 2?”.

Ha anche aggiunto però che se in The Abyss le inquadrature in CGI erano solo 14, in Terminator 2 erano 42. Un numero alto per l’epoca, ma incredibilmente basso se comparato con gli standard odierni. Oltre a questo però altre 50 inquadrature erano effetti pratici gestiti dallo Stan Winston Studio che oggi invece sarebbero state fatte a computer, ha detto Cameron.

Nella scena in cui il T-1000 si trasforma in Sarah Connor sarebbe stato troppo difficile ricreare Linda Hamilton a computer. Fortunatamente venne in soccorso Leslie, la sorella gemella dell’attrice ed entrambe entrarono nella scena. Insomma, non sempre servono effetti speciali all’avanguardia.

James Cameron è comunque ancora oggi particolarmente orgoglioso di tutto il comparto visivo del film. Sia di quello pratico che da quello a computer gestito soprattutto dalla Industrial Light & Magic. Come provocazione il regista afferma che senza il coraggio di Terminator 2 di osare e portare sullo schermo cose considerate impossibili non sarebbe mai arrivato Jurassic Park pochi mesi dopo. Sarà vero?

Fonte: StanWinston

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