Gli Artigiani del Fumetto: Tony DeZuñiga, il pioniere delle Filippine
Torna Gli Artigiani del Fumetto, la rubrica di Fabio Volino che in questa occasione vi parla di Tony DeZuñiga, co-creatore di Jonah Hex
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Antony "Tony" DeZuñiga nasce nel 1932 a Manila, nelle Filippine. La sua carriera nel mondo del Fumetto inizia già a sedici anni quando, in cerca di un lavoro come disegnatore, si presenta alla redazione della rivista Liwayway.
La sua pazienza e costanza vengono premiate qualche anno dopo, quando, tramite uno degli artisti conosciuti presso la redazione di Liwayway, ottiene il suo primo lavoro come disegnatore, inevitabilmente sottopagato, presso una piccola casa editrice delle Filippine.
DeZuñiga, tuttavia, vorrebbe perfezionare in maniera ulteriore il proprio stile e cerca così una scuola che possa aiutarlo al riguardo. Deve infine ripiegare su un istituto che insegna come disegnare per le pubblicità, visto che non esiste ancora una scuola apposita per i fumettisti.
Facendo tesoro di questi insegnamenti, DeZuñiga nel 1962 si trasferisce a New York per studiare da grafico, quindi torna nelle Filippine, lavorando sia come disegnatore di fumetti che come artista pubblicitario. In questo periodo incontra sua moglie, da cui avrà tre figli.
L'artista fa ritorno negli Stati Uniti nel 1968, incontrando poco tempo dopo il suo mentore, l'editor e disegnatore della DC Comics Joe Orlando, il quale gli chiede alcune tavole di prova. Orlando rimane conquistato dallo stile di DeZuñiga, iniziando ad assegnargli vari incarichi, sia come disegnatore che come inchiostratore, in questo ultimo ruolo soprattutto per storie romance, visto che pochi altri hanno desiderio di occuparsene.
Vivendo a stretto contatto con la redazione della DC Comics, nel 1971 DeZuñiga si accorge che vengono pubblicate molte ristampe e ne domanda il motivo. Orlando gli risponde che per motivi di budget in certi casi non si possono permettere nuovi disegni, visto che il massimo che potrebbero pagare è dieci dollari a pagina. DeZuñiga suggerisce allora di acquistare questi nuovi disegni altrove, tramite artisti della sua patria, che guadagnano tariffe inferiori rispetto a quella.
Orlando chiede allora di far mandare alcune tavole di prova, che risultano tutte di buon livello. Viene dunque organizzato un viaggio nelle Filippine per incontrare i vari disegnatori, che coinvolge Joe Orlando, l'editor capo Carmine Infantino e Tony DeZuñiga come "ambasciatore".
Giunti nelle Filippine, i tre hanno un incontro con tutti gli aspiranti disegnatori "americani": la barriera della lingua, visto che l'inglese viene insegnato nelle scuole, non si rivela un problema, bisogna solo che gli artisti modifichino il loro stile per adeguarsi agli standard del mercato americano.
Sotto l'egida di DeZuñiga, disegnatori come Alfredo Alcala, Nestor Redondo e altri cominciano a lavorare per la DC Comics, concentrandosi più che altro sulle testate antologiche a tema horror e di guerra, a loro più congeniali.
Nel 1972, a DeZuñiga viene dato l'incarico di concepire un nuovo personaggio ideato da Joe Albano per una serie western, Jonah Hex. In cerca di un'ispirazione, questa arriva nel luogo più impensabile: nello studio di un dottore. Mentre attende una visita, DeZuñiga nota un poster che spiega l'anatomia del corpo umano, dove è mostrata solo metà dei muscoli e delle ossa, mentre l'altra metà è uno scheletro. L'artista concepisce così l'idea di un pistolero con mezza faccia sfigurata e una lunga cicatrice, che esordisce sul decimo numero di All-Star Western, prima che gli venga dedicata nel 1977 una serie personale, di cui DeZuñiga realizzerà svariati numeri.
Nel 1973, DeZuñiga disegna la prima storia con protagonista Black Orchid, sceneggiata da Sheldon Mayer. Diversamente da Jonah Hex, questo personaggio ha meno successo e troverà la gloria solo nel 1988, quando verrà del tutto rivisitato da Neil Gaiman e Dave McKean.
Nel 1975, l'artista ha l'insolito onore di collaborare al primo albo co-prodotto da DC e Marvel, Marvelous Wizard of Oz, inchiostrando le matite di John Buscema. Da quel momento, DeZuñiga inizia a collaborare in maniera continua anche con la Casa delle Idee, con numerosi incarichi come inchiostratore – più frequenti – o come disegnatore.
Ottenuta la stabilità economica, DeZuñiga torna infine in maniera stabile nel suo paese natio, continuando a collaborare sia con DC Comics che con Marvel sino al 1995, dopodiché si ritira dal mondo del fumetto. Inizia dunque a lavorare per la SEGA, per cui si occupa della progettazione concettuale dei videogiochi, e realizza illustrazioni su commissione, cosa che lo porta anche a essere il soggetto di un paio di mostre.
Nel 2010, esce il film dedicato a Jonah Hex, interpretato da Josh Brolin. Per l'occasione, DeZuñiga torna per l'ultima volta sul personaggio che più lo ha reso celebre con la graphic novel Jonah Hex: No Way Back, scritto da Jimmy Palmiotti e Justin Gray, la cui uscita coincide con quella del film. La migliore eredità che potesse lasciare.
Ad aprile 2012, DeZuñiga è vittima di un grave infarto. I dottori riescono a rianimarlo, ma l'attacco ha debilitato il cuore e compromesso le sue funzioni cerebrali e, purtroppo, muore il successivo 11 maggio.
Grazie a una sua felice intuizione, il mercato fumettistico americano ha potuto ammirare nuovi stili di disegno e ognuno degli artisti ha potuto godere di una stabilità economica che prima faticava ad ottenere: Tony DeZuñiga è stato di sicuro un pioniere, ma anche un innovatore e un insolito mecenate.
Fonti: Nerd Team | Optimum Wound | Web Archive | Lambiek | Komix101