Gli Artigiani del Fumetto: Billy Graham, il pioniere di Harlem

Fabio Volino vi racconta di Billy Graham, artista di storici cicli narrativi di Luke Cage e Black Panther

Condividi

In ogni campo artistico ci sono dei pionieri, e il Fumetto non rappresenta un’eccezione. L'artista di cui vi stiamo per parlare è uno di questi essi, anche se lui non ha mai voluto sottolineare questo aspetto, lasciando che fosse la sua arte a parlare per lui.

Questa è la storia del primo disegnatore afroamericano che abbia mai lavorato per la Marvel. Il suo nome è Billy Graham.

GLI ARTIGIANI DEL FUMETTO

Luke Cage: Hero for Hire #1, copertina di Billy Graham

William Henderson Graham nasce nel 1935 a New York, nel quartiere di Harlem. Dopo essersi diplomato presso la Music & Art High School, ottiene i primi incarichi come disegnatore presso la Warren Publishing a partire dal 1969, disegnando alcuni episodi di Vampirella. James Warren, fondatore nonché editor della casa editrice, rimane colpito dalle sue qualità e gli offre l'anno successivo l'incarico di Art Director.

Gli impegni derivanti da questo ruolo, tuttavia, si rivelano infine troppo stressanti per l'artista, che così due anni dopo, nel 1972, trova un incarico presso la Marvel, come inchiostratore, almeno in una prima fase.

C'è una nuova testata che sta per essere pubblicata: è incentrata su un eroe afroamericano che opera nel quartiere di Harlem, lo stesso quartiere da cui proviene Billy Graham. La serie si intitola Luke Cage, Hero For Hire. Il personaggio è stato creato da Archie Goodwin e John Romita Sr. George Tuska è il disegnatore prescelto per il primo numero e le sue matite vengono inchiostrate da Graham.

Billy Graham collabora ai primi diciassette numeri di questa testata, come inchiostratore, disegnatore e in un paio di casi anche come co-soggettista. Quando la parte grafica gli viene affidata interamente, l'ambiente che fa da sfondo alle storie di Luke Cage è quello da lui conosciuto durante la sua infanzia e adolescenza e che viene riprodotto in maniera fedele.

Nel 1974, Graham ha la possibilità di lavorare per la prima volta con colui che si rivelerà il suo più fido collaboratore, Don McGregor, realizzando la parte grafica di buona parte del serial di Pantera Nera pubblicato su Jungle Action. L'ultimo numero da lui disegnato – solo in parte – è il 22 del luglio 1976, dopodiché Graham scompare per alcuni anni dai radar fumettistici.

Il disegnatore inizia una nuova vita come comparsa in alcuni spot televisivi e come sceneggiatore teatrale di molte opere incentrate su figure poco note della comunità afroamericana. Le rappresentazioni hanno un successo più che buono, tanto da permettere a Graham di ricevere anche alcuni premi.

Jungle Adventure #1, copertina di Billy Graham

A partire dal 1981, parallelamente a questa nuova attività, Billy Graham torna a collaborare con Don McGregor su alcuni titoli pubblicati da Eclipse Comics, tra cui Sabre. Nel 1985 disegna la sua ultima storia, e per uno strano caso del destino è un albo con Luke Cage: il numero #114 di Power Man and Iron Fist, sceneggiato da Jim Owsley, oggi noto come Christopher Priest.

Conclusa in via definitiva la sua esperienza come disegnatore, Graham torna a calcare i palchi teatrali e compare anche come interprete principale di un film scritto e diretto da Don McGregor, Detectives Inc.. La pellicola, realizzata a basso costo e con mezzi di fortuna, non viene mai diffusa nei cinema in via ufficiale, ma alcune copie circolano negli anni successivi in alcune fiere del Fumetto.

Le successive apparizioni di Graham in altre pellicole, alcune delle quali dirette da registi quali Woody Allen o Spike Lee, in alcuni casi non vengono accreditate, essendo al più delle comparsate, ma gli permettono di farsi conoscere nell'ambiente di Hollywood. Tanto che, quando nei primi mesi del 1997 contrae la malattia che lo porterà alla morte nel mese di aprile, al suo capezzale accorrono anche alcune celebri star del Cinema e della Televisione.

Sì, in ogni campo artistico ci sono dei pionieri e Billy Graham è stato uno di questi nel migliore dei modi: mettendo la sua arte al servizio del pubblico e lasciando che fossero le sue opere a parlare per lui. Opere che hanno spaziato in più settori. Lasciando così un segno che, sia durante la sua vita che dopo la sua scomparsa, ha ottenuto i giusti riconoscimenti.

Power Man and Iron Fist #114, copertina di Billy Graham

Continua a leggere su BadTaste