Ghost in the Shell: abbiamo visto 15 minuti in IMAX 3D del film con Scarlett Johansson!

Abbiamo visto in anteprima 15 minuti di Ghost in the Shell in IMAX 3D. Ecco le nostre impressioni!

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Ghost in the Shell è uno dei film d'animazione più influenti degli ultimi vent'anni. Il visionario regista Mamoru Oshii creò un'opera di fantascienza incredibile, sfaccettata e profonda, pescando a piene mani dalla creatività di Masamune Shirow per dare vita a qualcosa di unico. Non solo diversi anime che gli sono succeduti ma persino la filmografia americana ha trovato ispirazione in questo capolavoro immortale. Le Wachowski sono l'esempio più lampante: con il loro The Matrix hanno portato a schermo moltissime suggestioni ispirate da Ghost in the Shell. Sapere che gli studios americani si sono interessati a realizzare una versione in carne e ossa di un'opera tanto complessa e apprezzata ha fatto rabbrividire moltissimi fan e non sono mancate polemiche su un presunto "white washing" quando venne annunciato il casting di Scarlett Johansson come protagonista. Eppure le prime immagini e soprattutto il trailer hanno messo a tacere molte male lingue. Rupert Sanders deve aver fatto i compiti a casa e almeno visivamente sembra voler riportare nei cinema la stessa visionarietà dell'opera originale.

Ieri sera abbiamo avuto il privilegio di assistere alla proiezione in anteprima di 15 minuti in IMAX 3D tratti dalla pellicola e siamo usciti dalla sala piuttosto ottimisti.

Il film apre proprio come l'anime originale, con una splendida sequenza che mostra la creazione del nuovo corpo del Maggiore Mira Killian. La Dottoressa Ouélet, interpretata da Juliette Binoche, assiste al suo risveglio e le spiega la procedura alla quale è appena stata sottoposta. A seguito di un incidente, Mira è praticamente morta e sono riusciti a salvarne solo il cervello. Le hanno creato un corpo nuovo, completamente cibernetico. "Non ti devi preoccupare sei ancora tu", tenta di rassicurarla la dottoressa. Ma c'è qualcosa di sinistro dietro a questa operazione, ce lo fa intuire un dialogo tra Ouélet e una figura misteriosa, elementi di una trama vagamente "complottistica". Il film compie un balzo in avanti di un anno per gettarci nel mezzo di un'operazione di polizia della Sezione 9. Anche questa spettacolare scena d'azione attinge a piene mani dal Ghost in the Shell del 1995, e vede Mira sul tetto di un grattacielo coordinarsi via radio con i compagni. Senza entrare in troppi dettagli per evitare fastidiosi spoiler, la vediamo togliersi un cappotto per rivelare la aderentissima tutta che le permette di diventare invisibile. Si lancia dal tetto e sfonda una finestra dove l'attende un rapido scontro a fuoco con alcuni sicari e geishe robot. Un breve dialogo e siamo giunti al termine dell'anteprima.

Questi quindici minuti ci hanno lasciato molto soddisfati sul piano puramente visivo e registico. Rupert Sanders non si è limitato a ricreare alcune delle scene più iconiche dell'opera originale, ma le ha personalizzate e adattate alla sua pellicola con una certa abilità. Gli effetti speciali non sono proprio "invisibili" ma funzionano a dovere e grazie a uno stile artistico che abbiamo apprezzato non sembrano per nulla fuori posto. In particolare la sequenza di apertura, grazie anche a una colonna sonora davvero ispirata, ci è piaciuta moltissimo. Lo stesso vale per la scena d'azione, che fortunatamente non ricorre a un montaggio frenetico per nascondere stunt poco curati, tutt'altro. Grazie anche a un sapiente uso degli effetti speciali, possiamo goderci la Johansson mentre riempie di piombo e di mazzate i suoi antagonisti ben inquadrati dalla telecamera. In tutto questo la proiezione in IMAX 3D rappresenta un piacevole valore aggiunto, anche se non sembra che il film sia stato pensato per usufruire della stereoscopia in modo particolarmente esuberante.

Siamo rimasti però anche con alcune perplessità. Ghost in the Shell non è solo un film di intrattenimento altamente spettacolare e visivamente memorabile. È un'opera che fa pensare lo spettatore e lo lascia pieno di domande senza dargli una risposta. Il tema centrale è la riflessione su cosa ci rende umani, scatenata dal confine labile che separa le macchine dagli uomini, l'anima, o ghost. C'è poi la caratterizzazione del Maggiore Kusanagi, o Mira come viene chiamata nel film, tratteggiata quasi come un essere senza emozioni ma allo stesso tempo curiosa nell'osservare la realtà umana. O ancora la sua mancanza di consapevolezza della propria sessualità, tanto che non dimostra alcun imbarazzo nel mostrare il "suo" corpo. Insomma, l'equilibrio sottile e perfetto dell'opera originale sarà difficilissimo da riproporre nella pellicola americana, ma ci auguriamo che gli autori non abbiano inserito trame banali e prevedibili ma soprattutto che non si siano piegati al bisogno di spiegare tutto in maniera forzata per aiutare il pubblico a seguire la storia. Noi siamo discretamente ottimisti, comunque: la qualità non sembra mancare così come il rispetto per la creatura di Mamoru Oshii che è già molto di più di quanto avremmo sperato dopo risultati nefasti come Dragon Ball Evolution.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Basato sull’opera di fantascienza acclamata in tutto il mondo, Ghost in the Shell racconta la storia di Major, un agente speciale, un ibrido tra cyborg e umano unico nel suo genere, che guida la task force speciale Section 9. Incaricata di fermare i più pericolosi criminali ed estremisti, la Section 9 dovrà confrontarsi con un nemico il cui obiettivo singolare è quello di annientare i progressi nel campo della cyber technology della Hanka Robotic.

A dirigere Ghost in the Shell c’è Rupert Sanders, regista di Biancaneve e il Cacciatore, su uno script di William Wheeler. Alla produzione Avi Arad, Ari Arad e Steven Paul.

Nel cast troviamo, oltre a Scarlett Johansson, anche Beat Takeshi Kitano (Daisuke Aramaki), Juliette Binoche ( Dr. Ouelet), Michael Pitt (Kuze), Pilou Asbæk (Batou) e Kaori Momoi. I componenti della Sezione 9 sono interpretati da Chin Han, Danusia Samal, Lasarus Ratuere, Yutaka Izumihara and Tuwanda Manyimo.

I diritti del manga futuristico del 1989 creato da Masamune Shirow, che in Giappone è stato riadattato in varie forme (serie tv, videogiochi, film), sono stati acquisiti dalla DreamWorks diversi anni fa, con l’obiettivo di creare un grande kolossal fantascientifico.

La release è fissata al 31 marzo 2017.

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