Ghost in the Shell: Stand Alone Complex – First Assault Online, la prova

L’opera di Shirow Masamune diventa un FPS online free-to-play: le nostre impressioni su quanto giocato nella beta

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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L’adattamento videoludico di Stand Alone Complex, serie animata di Ghost in the Shell ambientata in un universo parallelo rispetto alla saga canonica, avrebbe potuto prendere come riferimento diversi generi videoludici. Uno strategico a turni, tanto per cominciare. Un’avventura grafica, magari, che riuscisse a riproporre in un contesto interattivo i complessi rapporti che legano gli agenti della Sezione 9. Uno sparatutto in terza persona, eventualmente, in cui ogni avatar sarebbe stato caratterizzato da uno specifico set di armi e abilità. I ragazzi del team coreano Neople hanno invece effettuato una scelta per certi versi bizzarra, certamente coraggiosa, tutt’altro che garante di successo e apprezzamento unanime quanto meno tra lo zoccolo duro dei fan dell’opera di Shirow Masamune. First Assault Online, disponibile da qualche giorno su Steam in formato early beta, sarà in tutto e per tutto un FPS free-to-play in cui, ovviamente, sarà possibile effettuare tutta una serie di acquisti tramite lo store associato con cui personalizzare e potenziare il proprio personaggio.

Se le premesse non sono incoraggianti, almeno per chi è guidato da un certo pregiudizio verso prodotti di questo genere, all’atto pratico non è affatto scontato che non ci troveremo tra le mani un titolo degno del brand di cui, almeno nominalmente, fa parte. Il concetto di base, del resto, è semplicissimo e, per la gioia degli appassionati, si lega indissolubilmente ai cardini che da sempre sostengono il manga e l’anime. Nel Giappone del ventunesimo secolo immaginato da Masamune gli umani potenziano le proprie capacità fisiche ed intellettive innestandosi protesi cibernetiche. Se ciò ha migliorato la qualità della vita di migliaia di persone, ha anche creato criminali ancor più pericolosi e un corpo di polizia, la Sezione 9 per l’appunto, in grado di combatterli anche all’interno del mondo virtuale. Il gioco ripropone, immutato, il cast di eroi, che, come accade nella ventiquattresima puntata della serie animata, saranno impegnati a combattere l’organizzazione criminale dei Sea Ghost. Al primo accesso alla beta abbiamo dunque dovuto selezionare uno degli agenti disponibili, prima di essere scaraventati in un breve, ma utilissimo tutorial: unico momento in cui non sarete collegati alla rete, costretti a vedervela contro altri agguerritissimi avversari umani.

[caption id="attachment_150499" align="aligncenter" width="508"]Ghost in the Shell Stand Alone Complex – First Assault Online screenshot 1 Come accade in altri giochi simili, in ogni scontro l’utente e la propria squadra saranno sempre membri della Sezione 9, facendo vestire in ogni caso agli avversari i panni dei terroristi del Sea Ghost.[/caption]

Il sistema di controllo, piuttosto classico a dire il vero, mette subito in luce un paio di caratteristiche interessanti. Se arma più adatta alla situazione e riflessi pronti garantiscono una notevole percentuale di successo, ci saranno altri fattori da tenere in considerazione. Innanzi tutto è possibile assumere un basso profilo in combattimento. Accovacciarsi, per attutire il rumore dei propri passi, può risultare utile per prendere alle spalle l’avversario ed eliminarlo prima che si accorga di cosa gli stia accadendo. Inoltre, poco a sorpresa, ogni membro della Sezione 9 godrà di abilità esclusive. Il Maggiore Motoko Kusanagi, l’affascinante protagonista di Ghost in the Shell, può diventare invisibile per una manciata di secondi; il massiccio Batou può sfoderare tutto il potere distruttivo del suo lanciarazzi portatile; Paz può scattare ad una velocità inimmaginabile; Saito sfrutta i sensori di calore per individuare i nemici al di là degli ostacoli; Borma cura i feriti; Maven crea scudi e barriere difensive; Ishikawa piazza delle sentinelle automatizzate in grado di attaccare i criminali; Togusa sfrutta dei droni mobili per individuarli. Feature intriganti, certo, ma fino a qui, almeno sulla carta, nulla di realmente innovativo. Sulla carta, appunto, perché una volta sul campo di battaglia si palesano tutte le potenzialità di un FPS che potrebbe stupire positivamente almeno i fan del brand.

"Quello che sulle prime sembra una scialba reskin di Call of Duty in salsa anime, si rivela in breve un intrigante FPS con qualche freccia nella faretra"

Nella beta erano presenti poche mappe e tre diverse modalità: deathmatch a squadre, Terminal Conquest, in cui si occupano e difendono specifici punti della mappa, e Demolition in cui, senza poter contare sul respawn, a turno bisogna innescare o disinnescare alcune cariche esplosive. Basta qualche partita per accorgersi che, indipendentemente dall’obiettivo della partita, senza il sostegno e la collaborazione dei propri compagni, difficilmente si ottengono buoni risultati. Il gameplay, difatti, spinge i partecipanti a muoversi con circospezione, a pianificare ogni mossa, ad evitare il più possibile di ritrovarsi in inferiorità numerica.

[caption id="attachment_150501" align="aligncenter" width="508"]Ghost in the Shell Stand Alone Complex – First Assault Online screenshot 2 Il design delle mappe non ci ha particolarmente colpito. Le ambientazioni, quantomeno, presentano più accessi così da permettere fiancheggiamenti e accerchiamenti.[/caption]

La salute non si ripristina automaticamente e bastano pochi proiettili ben piazzati per costringervi ad attendere secondi preziosi prima del respawn. Ogni abilità, inoltre, viene automaticamente condivisa dagli alleati che si trovano nelle vicinanze. Se è vero che al momento si palesano problemi di bilanciamento tra un’arma e un’altra e, ciò che è peggio, tra un personaggio e l’altro, ogni agente della Sezione 9 è a suo modo fondamentale per l’equilibrio e la vittoria del team. In queste prime fasi, dove comunque la software house sta ancora decidendo come modificare la propria creatura, è lampante che Batou, con il suo micidiale lanciarazzi, sia il personaggio più forte e temibile. Eppure, per renderlo ancora più letale, è fondamentale che utilizzi la sua abilità in combinazione con l’invisibilità di Kusanagi, magari mentre Borma cura le eventuali ferite riportate nello scontro.

Quello che sulle prime sembra una scialba reskin di Call of Duty in salsa anime, si rivela in breve un intrigante FPS con qualche freccia nella faretra. Basta impratichirsi un minimo per dare vita a rudimentali strategie comunque efficaci, capaci di regalare immense soddisfazioni quando sono fautrici di schiaccianti vittorie. Soprattutto giocando nella modalità Demolition, dove non sono garantiti i respawn, anche tentare l’approccio stealth può portare qualche risultato insperato.

A destare preoccupazioni, al momento, il sistema di crescita dei personaggi. Aumentando il livello d’esperienza sbloccherete nuovi slot da riempire con bonus e abilità extra, acquistabili nel negozio, che tuttavia si consumeranno dopo qualche ora o giorno al massimo. Si incrementerà, insomma, il numero di poteri attivabili, ma di volta in volta dovrete utilizzare i crediti accumulati con uccisioni e vittorie per equipaggiarli effettivamente. Ed è proprio in quest’ambito che gli sviluppatori contano di fare cassa: senza mettere mani al portafogli resterete comnque a corto di bonus, spingendovi abbastanza dichiaratamente ad accedere allo store in cui investire denaro reale. Lo spettro del pay-to-win incombe dunque, ma è ancora presto per sbilanciarsi troppo su giudizi definitivi.

[caption id="attachment_150500" align="aligncenter" width="508"]Ghost in the Shell Stand Alone Complex – First Assault Online screenshot 3 Graficamente il gioco è stato ideato per poter essere fruito anche da chi non dispone un PC di fascia alta. Fortunatamente, tuttavia, l’impatto generale è comunque buono.[/caption]

Ghost in the Shell: Stand Alone Complex – First Assault Online difficilmente rivoluzionerà il panorama degli FPS e quasi certamente non attirerà l’attenzione della maggior parte dei fan del genere. Tuttavia, nella beta da noi provata, ha inaspettatamente dimostrato carattere e coraggio. Il design delle mappe non ci ha convinti eccessivamente e ci sono evidenti problemi di bilanciamento. Lo spirito dell’anime, ad ogni modo, pare essersi impresso in questo free-to-play e non mancano feature intriganti che inspessiscono il gameplay. Manca ancora una data di uscita ufficiale del gioco, ma da buoni amanti di Ghost in the Shell attendiamo con un pizzico di fiducia e trepidazione il momento in cui potremo mettere le mani sulla versione definitiva.

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