I generi nelle serie TV: quali sono e in cosa differiscono

Proviamo a categorizzare i diversi generi nelle serie TV, dagli show d'azione ai thriller

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Potrete non crederci, ma una delle cose più complesse nel panorama delle serie TV è definire dei confini che separino i diversi prodotti televisivi in base al loro genere. I generi che, in forma generale, definiscono il complesso dei caratteri essenziali e distintivi di una categoria, non sono così facilmente identificabili in questo campo, ma proveremo comunque a definire e suddividere idealmente le serie TV distribuendole in sei generi definiti universali: azione, commedia, dramma, horror, mistero, romantico, thriller suddivisi a loro volta in sotto-generi, come per esempio il genere fantasy, crime, storico, militare, musical, sci-fi, sportivo o sui supereroi.

GENERI UNIVERSALI E DEFINIZIONI

Nelle serie di azione il protagonista deve generalmente affrontare una serie di sfide più o meno violente in cui dovrà in qualche modo mettere alla prova le proprie capacità fisiche ed atletiche. Il protagonista di questi show è solitamente un eroe pieno di risorse che deve fronteggiare sfide apparentemente impossibili in cui la sua stessa vita viene messa più volte a repentaglio a causa di un "nemico" o antagonista che lo sfiderà costantemente nel corso di una stagione o di un'intera serie. Uno show che rientra pienamente in questi parametri è, per esempio, 24 della Fox, con protagonista Jack Bauer, interpretato da Kiefer Sutherland. Sotto-generi delle serie d'azione, sono gli show sui supereroi, che tanto successo hanno avuto da un po' di anni a questa parte in televisione, e che sono serie caratterizzate da personaggi con superpoteri o capacità straordinarie che vengono usate allo scopo di aiutare il prossimo, ma che sostanzialmente rispettano le caratteristiche generali di una qualsiasi serie di azione: fisicità e lo scontro con una nemesi.

Le commedie sono invece il genere di serie con la più vasta gamma di sotto-generi, identificate a seconda dell'ambientazione lavorativa (The Office, Parks and Recreation), di quella familiare (I Griffin, I Simpson), dei rapporti interpersonali e romantici (Dharma e Greg, Mike e Molly) e di amicizia (Friends, Big Bang Theory). Il motivo nasce probabilmente dal fatto che la somma di ciò che può far ridere un pubblico può variare incredibilmente e sebbene lo scopo primario di una commedia sia appunto quello di far divertire, questo genere non deve essere considerato un opposto del dramma. Anzi, spesso questi due elementi camminano a braccetto e si combinano perfettamente, perché riescono, in uno stesso contenitore, a sfruttare due esperienze umane molto forti come il pianto e la risata. Non per nulla molte serie televisive sono oggi definite "dramedy", cioè una perfetta commistione di questi due generi come può essere nel caso di Bones e Castle. Nella sostanza la commedia ha comunque lo scopo di divertire e soprattutto dovrebbe sempre avere un lieto fine.
N.B. Una piccola curiosità per quanto concerne le commedie e che spesso avrete sentito definire come "a camera singola" o "a camera multipla": la differenza è che nel primo caso le scene sono girate più volte e da diversi angoli prima di essere editate in sala di montaggio e sono show che tendono ad avere un ritmo più lento, come per esempio 30 Rock, mentre nel secondo caso le serie hanno diversi set fissi che vengono utilizzati in maniera ricorrente e sono show con un ritmo più veloce in cui spesso la fase di montaggio comincia quando non hanno ancora finito di girare un episodio, come nel caso di Two And A Half Men e Friends.

Dramma: prima dell'avvento della televisione "dramma" era un termine generico usato per descrivere un tipo di piece teatrale che non fosse né una commedia né una tragedia e tale definizione è stata portata fino ai giorni nostri. Le regole delle fiction drammatiche impongono che le cose non vadano mai come sono stati preventivati e risultino invece imprevedibili e complessi. Spesso accade anche che i protagonisti di un dramma - pur descritti come intelligenti - finiscano per fare errori piuttosto stupidi o agiscano impulsivamente, il tutto con lo scopo di rendere il racconto più avvincente e spettacolare. In una serie drammatica percorso intrapreso dal protagonista è generalmente considerato più importante della destinazione finale, in modo che gli ostacoli che gli si porranno davanti siano centrali ai fini del racconto. Esattamente come nel caso delle commedie, i drammi hanno dei sotto-generi come i così detti procedurali (The Mentalist, CSI, Criminal Minds), medical drama (Grey’s Anatomy, House) o legali (The Good Wife, Law & Order) e solitamente una serie drammatica è composta da episodi autonomi (standalone), che possono essere guardati separatamente o in un ordine diverso da quello della messa in onda, senza che questo vada ad inficiare la comprensione generale della trama. I drammi possono tuttavia se a volte contenere trame trasversali, che non vengono trattate per tutta la durata della serie e che richiedono invece che alcuni episodi siano guardati in un certo preciso ordine. Anche i sotto-generi drammatici possono finire per fondersi come nel caso dei dramedy sopra citati e come accade per esempio con Grey’s Anatomy che è un medical drama, ma anche un show character driven, cioè un dramma che si incentra sui personaggi, una sorta di ibrido tra standalone e show seriali, in cui la trama principale di ogni episodio si esaurisce con esso (come accade con il caso del "malato della settimana"), mentre il B-plot o trama secondaria va avanti per diversi episodi ed è incentrata su alcuni personaggi (come per esempio in questa stagione è successo con la storyline sul personaggio di Alex Karev). La Sci-Fi o science fiction, è un altro noto sotto-genere del dramma, che non tratta tuttavia solo di fantascienza (The X-Files), ma anche di realtà distopiche (The Man in the High Castle). Anche in questo caso il confine tra il genere drammatico, l'horror, del mistero o persino romantico è veramente molto sottile.

Le serie horror sfruttano invece le paure degli spettatori con lo scopo di causare ansia, terrore e persino eccitazione. Gli esempi più conosciuti di serie di genere horror sono ovviamente American Horror StoryBates Motel e The Strain. Anche l'horror ha diversi sotto-generi, come l'horror psicologico, gotico o fantascientifico e gli show horror che funzionano meglio sono quelli che riescono a fornire sia un elemento di suspense che di paura vera e propria, a volte inframezzate anche da tocchi di (solitamente) cinico umorismo. Sebbene la suspense non sia tecnicamente equiparabile all'horror riesce comunque nello stesso intento con mezzi diversi, cioè quello di spaventare lo spettatore usando mezzi meno evidenti e palesi dell'horror: porte che cigolano, situazioni claustrofobiche, apparizioni sfuggenti  - se esistono - dei mostri protagonisti della storia. Poi naturalmente c'è lo splatter vero e proprio che è invece l'estremo opposto alla suspense nel suo essere sfacciato e viscerale, al punto tale che se usato in maniera eccessiva, finisce per rasentare il ridicolo piuttosto che spaventare davvero.

Le serie del mistero sono un genere di show che si sviluppa attorno ad un accadimento inspiegabile che fa da evento scatenante per tutta la serie e/o puntata. Normalmente le ragioni di questo evento scatenante vengono scoperte gradualmente grazie alle capacità investigative del protagonista che - nello svolgere il suo compito - deve usare acume e logica, deve saper analizzare le prove che gli vengono presentate di volta in volta e, in alcune occasioni, deve anche avere una certa dose di fortuna. Di questa categoria fanno parte le classiche detective story come per esempio Sherlock ed i procedurali polizieschi in cui i protagonisti debbono risolvere un caso ad ogni puntata, come accade in Chicago P.D. e Bones.

Iil genere romantico racchiude una tipologia di racconto in cui ad una storia d'amore possono essere mescolati elementi comici o del gioco degli equivoci o drammatici. Nel senso più stretto del termine, la parola "romance" in inglese, include anche la nostra letteratura cavalleresca con storie di grandi avventure e personaggi epici che usano anche la magia per affrontare mostri, un racconto romanzato è anche visto come il diretto contrario di uno realistico, il che significa che nel primo caso potrebbero anche essere usati elementi atipici e personaggi a volte sopra le righe non proprio realistici per creare conflitti e risolverli. Il termine viene tuttavia oggi usato per la maggior parte per descrivere una storia d'amore, ecco perché di questa categoria possono far parte serie apparentemente molto diverse come Once Upon a Time e Outlander.

Infine abbiamo i thriller, rappresentato da serie come Dexter, Breaking Bad e The killing, un genere dominato da ritmi veloci, tensione e suspense in cui l'eroe è in continuo contrasto con il suo antagonista che spesso riesce ad avere la meglio su di lui ed in cui fanno da padrone corse contro il tempo e finali lasciati in sospeso, i famigerati cliffhanger. Normalmente in questo tipo di show la trama generale è, più dei personaggi, la vera protagonista e, come succede in molti dei casi precedenti, quello dei thriller è un genere che può sovrapporsi praticamente a tutti quelli che abbiamo citato fino ad ora, creando una certa comprensibile confusione nella classificazione.
Non è un caso che oggi i fan delle serie TV, al momento delle assegnazioni delle candidature per qualche importante premio, lamentino spesso il fatto che una serie non rispecchi pienamente la categoria in cui viene inserita, ma ciò è dovuto non solo all'enorme e sempre crescente offerta di prodotti, ma anche allo sviluppo di show sempre più complessi, difficile da definire o, per l'appunto, da classificare in un'unica netta categoria. Basti pensare che dei sotto-generi di quest'ultima categoria fanno parte parte sia thriller psicologici che spy story che potrebbero benissimo essere inserite in categorie come l'horror o il dramma, a seconda di come venga narrata la storia. Vien da sé che, nonostante il nostro tentativo di dare un'idea di massima dei "generi universali", è veramente difficile classificare uno show televisivo in maniera definita, poiché restringerlo in un unico campo così limitante, finirebbe per non descriverne gli intenti né la natura.

Vale forse la pena, per finire, di spendere ancora poche parole per introdurre introdurre invece il concetto di format: se il genere riguarda in sostanza il contenuto di uno show, il format è invece il suo contenitore: pilot, miniserie, franchise, prequel, reboot, remake, spinoff, docuserie e le serie televisive stesse, sono tutti format.

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