[Gamescom 2013] Provato - Wolfenstein: the New Order

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Abbiamo provato a Colonia Wolfenstein: The New Order. Cosa sarebbe successo se i nazisti avessero vinto la Guerra?

Se i nazisti avessero vinto la guerra, oggi giocheremmo a titoli in cui il mondo alternativo sarebbe orrendamente dominato dalle deboli democrazie e gli Stati Uniti d’America sarebbero la prima potenza mondiale. Probabilmente in questi titoli doppiamente ipotetici, il nostro protagonista sarebbe un valoroso soldato ariano di nome Kurt, impegnato ad ammazzare senza remore tanti yankee violenti e volgari.
Fortunatamente però il reich è sepolto e, di norma, i simpatizzanti del baffo più tristemente noto della storia umana sono stati relegati fra l’immondizia storica.

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Wolfenstein: The New Order, però, prova a raccontarci cosa sarebbe successo se Churchill fosse stato un inetto e se la macchina militare sovietica si fosse arresa all’avanzata della Wermacht sul fronte orientale. Nel farlo, Bethesda, ci fa vestire i panni di B. J. Blazkowicz, un soldato americano sopravvissuto alla guerra e rimasto per vent’anni internato in un manicomio polacco.

Qui alla Gamescom abbiamo avuto modo di testare una nuova demo dell’FPS prodotto da Bethesda e sviluppato da MachineGames, giocando completamente il prologo e una missione ambientata a circa 40 minuti dall’inizio del titolo. Una volta preso in mano il pad ci si rende conto subito come i designer abbiano voluto dare al titolo un’impronta particolarmente kitch, divertendosi a inserire nel gioco tutti gli stereotipi classici del nazismo immaginario. Abbiamo il canonico scienziato/militare pazzo e amante dell’eugenetica, il cupo castello in cui le SS conducono i loro esperimenti, le uniformi di pelle nera e tutto il resto.

MachineGames non cerca il realismo o il dramma e si vede subito; Wolfenstein: TNO è più simile ad un episodio di Die Hard che a Salvate il Soldato Ryan. B.J. è coriaceo e di poche parole, mentre le ambientazioni sono costruite apposta per farci ammazzare più nemici possibile, senza troppa elaborazione intellettuale.

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Mentre si gioca è immediatamente evidente come gli sviluppatori non abbiano voluto tradire il Wolfenstein originale, proponendo un gameplay che, al netto di alcune timide meccaniche stealth (è possibile uccidere gli ignari nemici con coltelli ed altre armi da taglio), è profondamente radicato nella tradizione classica degli FPS. Come i suoi due storici predecessori (l’ultimo Wolfenstein, per grazia, facciamo finta che non sia mai esistito) anche The New Order propone un livello di sfida piuttosto impegnativo, anche ai livelli di difficoltà più bassi, infatti, le morti non sono infrequenti e i nazisti si rivelano presto nemici piuttosto coriacei da sconfiggere.

Tecnicamente il lavoro di MachineGames non sfigura, anzi, propone anche alcuni tocchi di classe interessanti come la completa distruttubilità dei mobili e degli accessori. L’idTech 5 si conferma un motore grafico di altissimo livello anche se la prova, condotta su PC ad alte prestazioni, non ci ha permesso di comprendere appieno quanto la componente tecnica del titolo potrà essere mantenuta su hardware ormai datati come Playstation 3 ed Xbox 360.

Wolfenstein: The New Order arriverà su Xbox360, Playstation 3, Xbox One, Playstation 4 e PC nel corso del prossimo anno e c'è da dire che questo playtest tedesco ci ha convinti abbastanza. Se la trama sarà di buon livello, il gioco potrebbe ritagliarsi una sua nicchia e, soprattutto, fare un buon servizio al suo blasonatissimo antenato.

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