[Gamescom 2013] Provato - Assassin's Creed IV: Black Flag

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Abbiamo provato a Colonia il nuovo episodio di Assassin's Creed...

Alla Gamescom 2013, Assassin's Creed IV: Black Flag non poteva certo mancare, e la visita allo stand Ubisoft ci ha concesso la prima prova pad alla mano dell'ennesimo capitolo della saga (per un discorso più generale sulle caratteristiche del gioco, vi consigliamo di recuperare l'anteprima della scorsa E3 di Los Angeles). Nettamente divisa in due parti, la sessione di test ci ha visto completare inizialmente uno delle missioni di assassinio legate alla trama, per poi metterci al timone del galeone di cui il protagonista Kenway è dotato, per un giro nel mar dei Caraibi. Una generosa porzione di quest'ultimo rappresenta infatti il cuore della vasta mappa di gioco completamente esplorabile, sia tramite l'imbarcazione, sia a nuoto.

Concept art

La missione di assassinio ha senza dubbio confermato come questo quarto capitolo ufficiale della saga non abbia intenzione di discostarsi dalla tradizione cominciata con il secondo episodio. Ancora una volta, ci si trova a compiere un lungo percorso di avvicinamento al bersaglio, asserragliato nella sua ricca abitazione al centro della giungla. Proprio la rigogliosa vegetazione rappresenta allo stesso tempo una delle principali fonti di nascondiglio e di appigli per sviluppare il parkour dinamico di cui il protagonista è capace. Data l'assenza di strutture particolarmente alte o elaborate nell'architettura coloniale dell'epoca, possiamo dunque aspettarci che la maggior parte delle evoluzioni e delle arrampicate avranno luogo in ambienti perlopiù naturali, come accadeva, perlomeno in parte, già nel predecessore. Il percorso verso l'obbiettivo, sebbene lineare, offriva come da tradizioni diversi percorsi da alternare a piacimento, lasciando al giocatore la scelta se procedere acquattato a terra, oppure sfruttare la verticalizzazione concessa dai rami degli alberi per superare le pattuglie non osservato. Piuttosto breve e non troppo difficile, la missione non ha riservato particolari sorprese, soprattutto se confrontata con il gameplay dei precedenti capitoli, lasciandoci sperare che il prodotto finito sappia alternare a incarichi tradizionali anche quale spunto più originale.

Siamo poi passati a una carrellata delle attività possibili durante la libera esplorazione, scoprendo come navigare le acque del mar dei Caraibi sia un'attività meno tranquilla del previsto. Le navi inglesi, notoriamente, non vedono di buon occhio le navi pirata, e gli scontri con i vascelli nemici sono quindi molto frequenti. Da questo punto di vista, ci siamo trovati di fronte a una versione leggermente aggiornata dell'ottimo sistema di navigazione già visto in Assassin's Creed III, caratterizzato da controlli migliori e più credibili e da un sistema di gestione dei piccoli cannoni girevoli nettamente più comodo. Ma le battaglie navali non rappresentano l'unica attività secondaria offerta da Black Flag, come una breve esplorazione della mappa ci ha confermato. In alcune specifiche aree, sarà infatti possibile immergersi in apnea e darsi alla ricerca di tesori dimenticati, facendo attenzione a recuperare ossigeno presso le sacche d'aria custodite dai barili lasciati dalle navi naufragate in precedenza, e guardandosi dai pericolosi squali. Questi ultimi attaccheranno Kenway a vista, ma un po' di riflessi e un breve quick time event saranno il più delle volte sufficienti a salvare la pelle senza perdere troppa salute.

Screenshot

Altra attività possibile durante la libera esplorazione è la pesca con arpione, che vede il protagonista scendere su un'imbarcazione più piccola. Quest'ultima verrà guidata da un marinaio, mentre il giocatore avrà il solo compito, peraltro non facilissimo, di individuare uno squalo a pelo dell'acqua, arpionarlo e successivamente colpirlo con altre fiocine, fino ad ucciderlo. Il compito è reso più difficile dalla brusca accelerazione subita dall'imbarcazione una volta mandato a segno il primo arpione, dato che quest'ultimo è assicurato a una corda. Dal punto di vista grafico, la versione Playstation 4 dai noi provata su appositi dev kit ha rivelato come l'hardware next gen venga sfruttato degnamente da Black Flag. Un orizzonte molto ampio si coniuga ad un pop up molto ridotto rispetto a quanto visto nel terzo capitolo, il frame rate appare costante, e l'impatto grafico complessivo non delude. In circa mezz'ora, la nostra prova si è conclusa, lasciandoci rassicurati sull'offerta ludica di Black Flag, ma allo stesso tempo consapevoli che da questo quarto capitolo non c'è da aspettarsi un gran numero di novità per quanto riguarda le missioni legate alle trama, almeno apparentemente.

Di certo, il mar dei Caraibi e l'atmosfera piratesca contribuiscono a rendere le avventure di Edward Kenway più vivaci e interessanti di quelle di Connor, ma il successo, o meno, del titolo è strettamente legato alla qualità della storia e alla varietà di incarichi offerti dalle missioni, sulle quali è ancora presto per pronunciarsi.

 

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