Brian Fargo torna alle origini con l'attesissimo sequel del capolavoro del 1988...
Ogni tanto bisogna perseverare nei propri progetti. Anche quando ci vogliono ventiquattro anni prima di riuscire a coronarli.
Brian Fargo, storico creatore dei primi Fallout e di
Wasteland, ha avuto un misto fra la pazienza di Giobbe e l'intraprendenza di Napoleone all'Elba. Il suo primo titolo uscì infatti nel
1988 e, solo nel 2013 - se tutto andrà bene - potremo vedere nei negozi
Wasteland 2.
Iniziato come un progetto su Kickstarter, il nuovo gioco di Brian Fargo ha superato tutti i record della piattaforma di finanziamento ed era solo questione di tempo prima che un publisher decidesse di accaparrarsi i diritti distributivi del gioco. Per l'Europa se ne occuperà Koch Media che, molto gentilmente, ci ha invitati a una presentazione a porte chiuse di Wasteland 2 durante la Gamescom 2013.
Durante l'incontro, condotto da
Brian Fargo in persona, abbiamo potuto vedere alcune caratteristiche del nuovo gioco e come queste aggiorneranno tutto quello che, tanti anni fa, abbiamo amato nel primo Wasteland. Il gioco è mosso da Unity, il motore tecnico nato su Mac e, ormai, pressoché standard di settore per tutti i titoli senza budget a sei/sette zeri, mentre l'impianto di gioco è profondamente radicato nell'originale
Wasteland. Avremo a disposizione un party di ranger che, come in tutte le storie post apocalittiche, attraverseranno in lungo e in largo l'America in cerca di avventure e ricompense. Durante la demo abbiamo potuto vedere solo una piccola parte dell'
Arizona post - atomico, ma gli sviluppatori ci hanno assicurato che anche la California e la costa est degli Stati Uniti saranno presenti nel gioco. Il gameplay è se, vogliamo, piuttosto vintage, Fargo ha spiegato chiaramente che i suoi giochi
"non hanno paura delle parole" e, infatti,
Wasteland 2 incorpora una serie enorme di informazioni scritte, dal nostro diario personale, ai dialoghi con gli npc, ai documenti che raccoglieremo, fino alle descrizioni delle armi, tutto nel gioco sembra voler recuperare la ricchezza contenutistica dei grandi RPG del passato. Nella demo che abbiamo potuto vedere i nostri ranger erano impegnati in uno scontro con una gang criminale che, senza alcuna autorità, ha fissato dei checkpoint a pagamento per attraversare una delle poche strade rimaste (quasi) intatte. Gli approcci sono molteplici, potremo decidere di pagare il fio e passare indisturbati, combattere, opporre esplorare la zona per trovare vie alternative. Tutte le scelte sono state lasciate al giocatore ed è interessante notare come, benché i nostri comportamenti abbiano degli effetti sulle reazioni dei personaggi, gli sviluppatori non abbiano voluto inserire nessun sistema di karma/caos/allineamento.
"Non vogliamo giudicare i giocatori, vogliamo solo che le scelte abbiano delle conseguenze" questo è stato l'approccio che Fargo ci ha spiegato e che, se funzionerà, potrebbe davvero rappresentare un passo avanti non indifferente per la concezione dei giochi occidentali.
Passando al sistema di combattimento, anche qui, possiamo parlare di un'evoluzione più che di un piegarsi alle regole della modernità; gli scontri in Wasteland 2 sono rigorosamente a turni, tuttavia gli sviluppatori hanno modificato alcune delle caratteristiche più sorpassate del classico sistema basato sui dadi. Se ci troveremo esattamente accanto a un nemico e gli spararemo, per esempio, il colpo andrà sempre a segno, non capiteranno mai cose come errori da un centimetro di distanza o colpi di fucile a pompa sparati a tre centimetri che non uccidono il bersaglio. Per capire quanto questo sistema funzionerà dovremo attendere una prova diretta, tuttavia è positivo che, nella continuità generale, i ragazzi di InXile Entertainment abbiano deciso di rifinire la struttura di gioco in modo da non alienare completamente i giocatori più giovani.
Wasteland 2 è un progetto interessante e, per noi "anziani", rappresenta certamente un graditissimo ritorno a casa, all'uscita però sarà necessario capire quanto il gioco saprà reggere lo scontro con il mercato moderno che, come sappiamo, non è mai tenero con i giochi fuori dal tempo.