[GamesCom 2012] Anteprima: The Walking Dead Video Game

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Abbiamo visto in anteprima alla GamesCom lo sparatutto in prima persona tratto dalla serie della AMC...

Dopo l'ottima avventura a episodi firmata TellTale, era impossibile che passasse troppo tempo prima che un grande publisher si prendesse la licenza di The Walking Dead, la serie TV di culto che va in onda sul network americano via cavo AMC, basata sul fumetto di Robert Kirkman. 

Se non conoscete la serie vi consigliamo di andare su BadTV e farvi una cultura in materia (e ovviamente di procurarvi il prima possibile gli episodi della prima e della seconda stagione), se invece siete già fan quello che leggerete fra poche righe potrebbe, improvvisamente, farvi venire una voglia matta di essere già all'autunno 2013.

The Walking Dead: Video Game, prodotto da Activision e sviluppato dai ragazzi di Terminal Reality (già autori del divertente gioco di Ghostbusters uscito lo scorso anno), almeno sulla carta sembra essere quello che tutti gli appassionati stanno aspettando da anni, ovvero il gioco di zombie definitivo, dove alla classica azione FPS si sostituisce un approccio più ragionato, basato sulla sopravvivenza e sulle caratteristiche di un mondo ormai al di la di ogni possibile redenzione. Il gioco, per garantire la maggiore libertà possibile, prenderà le mosse prima del risveglio di Rick e delle successive avventure con protagonisti il gruppo di superstiti che conosciamo. In TWD interpreteremo, infatti, uno dei personaggi più amati della serie, Daryl Dixon, e scopriremo alcuni lati del suo passato che non sono mai stati approfonditi, ovvero come ha fatto ad arrivare ad Atlanta e perchè la sua arma preferita sia una balestra. Nei panni di Daryl dovremo infatti attraversare il midwest americano, incontrando le persone più disparate e, al tempo stesso, cercare di capire come non farci sopraffare dagli zombie e dai criminali.  Terminal Reality sembra avere le idee piuttosto chiare in merito: non sarà un gioco per chi ha il grilletto facile o per gli amanti dell'azione più caciarona. Le munizioni, così come ogni altro genere di prima necessità, saranno un bene raro e non avrà molto senso sprecarle, con il rischio poi che il rumore del colpo attiri ancora più nemici. Proprio per questo motivo lo studio sta sviluppando un sistema di combattimento corpo a corpo che si distanzi dal classico gameplay dei quick time events, andando a premiare i giocatori più coraggiosi, quelli con abbastanza sangue freddo da riuscire a piantare un pugnale nel cranio di uno zombie senza farsi modere. Oltre al protagonista, infatti, il vero centro del gioco saranno proprio loro, i non morti. Implacabili, feroci e insensati, gli zombie saranno una minaccia costante, sempre presente anche quando ci sentiamo al sicuro. D'altronde, in un mondo dove la morte ha preso il sopravvento, le vere eccezioni sono i vivi. In ossequio al canone romeriano, dunque, l'unico modo per fermare uno zombie sarà quello di sfasciargli il cranio in qualche modo, senza andare troppo per il sottile. Colpi alle game, alle braccia o, addirittura, al torace, potranno al massimo rallentare l'avanzata del nemico ma non lo renderanno assolutamente inoffensivo. Purtroppo, con lo sviluppo ancora in pre-produzione, non abbiamo potuto vedere praticamente nulla di quello che sarà il motore grafico del gioco e dell'intero comparto tecnico. The Walking Dead userà un engine proprietario, il Terminal, già usato e ben conosciuto dagli sviluppatori, tuttavia, per annunci più concreti dovremo attendere almeno la prossima estate. Anche per quello che riguarda la struttura del mondo, ovvero il livello di libertà che sarà concesso al giocatore, le informazioni sono ancora piuttosto fumose, di certo le ambientazioni saranno ampie e permetteranno vari approcci ai problemi, ma l'intero gioco non sarà open world, preferendo un approccio più vicino agli action che a GTA o Skyrim. Attendiamo dunque i prossimi appuntamenti per avere maggiori informazioni, tuttavia possiamo preavvertire già i fan della saga: Activision ha intenzione di fare le cose in grande e quando a farlo è la casa che ci ha dato Call of Duty, viene abbastanza spontaneo crederci.
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