[GamesCom 2012] Anteprima: The Last of Us

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Il nostro incontro ravvicinato con gli attori che hanno dato vita a Joel ed Ellie...

The Last of Us si è saputo guadagnare una notevole eco mediatica, sia per il suo essere profondamente antitetico ai precedenti lavori firmati Naughty Dog, sia per la forte componente cinematografica, che domina ogni inquadratura finora mostrata. Non a caso, dietro ai principali personaggi della trama ci sono attori veri, in carne e ossa, che grazie alle tecnologie di performance e motion capture hanno donato le proprie fattezze e interpretazioni alle controparti digitali.

I nomi di Troy Baker e Ashley Johnson risulteranno probabilmente sconosciuti ai più (sebbene la seconda potrebbe giungere familiare ai fan di Genitori in Blue Jeans), eppure si tratta di due attori/doppiatori di grande talento.

Dopo molte sessioni di casting, sono stati scritturati da Naughty Dog per interpretare i personaggi di Ellie e Joel, protagonisti di The Last of Us, e hanno ormai dedicato a quest’avventura quasi due anni della loro vita, oltre a molta passione e dedizione. Soprattutto per Baker, infatti, veterano del doppiaggio e del mo-cap nei videogiochi (nel suo portfolio c’è, ad esempio, una produzione del calibro di Final Fantasy XIII), l’esperienza con questo titolo si è rivelata molto differente rispetto al solito. Un po’ per passione per i videogiochi (nel caso di Troy) e per il proprio personaggio (nel caso invece di Ashley), un po’ per ambizione personale, i due attori hanno speso molto tempo sia nel cercare di calarsi nelle rispettive parti, sia nel costruire un’alchimia atta a simulare una confidenza molto profonda, quella di chi ha condiviso molto, forse troppo.

La particolarissima presentazione riservata a The Last of Us presso la Gamescom 2012 ricordava più che altro un panel della Games Developer Conference. Poco, anzi pochissimo, materiale riguardante il gameplay, rimpiazzato da un approfondito dietro le quinte su come due personaggi fittizi possano improvvisamente prendere vita. Tute costellate di sensori e telecamere a 360 gradi non sono sufficienti. Ci vuole la sensibilità di un buon interprete, in grado di farsi domande sul proprio personaggio che vanno ben al di là delle più remote fantasie di qualsivoglia game designer.

Professionisti abituati a calarsi per lavoro nei panni di qualcun altro saranno sempre e comunque più sensibili riguardo ai propri alter ego di chiunque altro, e proprio questo può essere uno degli apporti più importanti e interessanti del media cinematografico a quello videoludico. Laddove altri esperimenti (ibridazioni) possono piacere o meno (vedasi L.A. Noire o Heavy Rain), a fronte di un gameplay tutto sommato tradizionale, la performance di un attore professionista, soprattutto se appassionato al punto da aver studiato e compreso il proprio personaggio, andrà sempre al di là di qualunque tecnica d’animazione facciale, per quanto raffinata.

Eppure, l’apporto di Baker e Johnson a The Last of Us non si è fermato qui. Sebbene i giocatori potranno godere “solo” delle loro performance nel prodotto finito, i due attori hanno studiato i rispettivi personaggi talmente a fondo da suggerire diverse importanti modifiche allo script di Naughty Dog, proponendo tagli o aggiunte ai dialoghi, a volte scambi del tutto inediti, sempre seguendo la loro sensibilità di attori.

Anche di fronte a una presentazione tutto sommato “sceneggiata”, la netta sensazione è stata quella di trovarsi di fronte a due persone innamorate del proprio lavoro e dei rispettivi personaggi, intenzionate a dare sempre il meglio, anche indossando ridicole tute e costretti a immaginare tutto ciò che va al di là dei confini del loro corpo. Pura performance, in grado di arricchire il videogioco, non solo con l’eye candy, ma donando ai protagonisti una dimensione molto più terrena, credibile. Certo, non si tratta di una caratteristica necessaria per ogni videogioco, ma di sicuro è in grado di arricchire enormemente l’esperienza offerta da un certo genere di produzioni. The Last of Us sembra una di queste.

Nonostante del gameplay si sappia ancora molto (troppo?) poco, questo sguardo indiscreto dietro le quinte della lavorazione in corso ci ha incuriosito non poco. Speriamo di potervi presto raccontare di più, soprattutto in termini di effettiva giocabilità della produzione.

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