[Games Com 2012] Provato - Far Cry 3

Condividi

Provato il terzo capitolo del free roaming firmato Ubisoft Montreal

Non ci avremmo scommesso, ma Far Cry 3 si è rivelato una delle più grosse sorprese della Gamescom 2012, peraltro piuttosto avara di novità. Lo sparatutto a libera esplorazione in sviluppo presso Ubisoft Montreal era naturalmente uno dei protagonisti della fiera. Nonostante un secondo capitolo controverso, il reveal dell’E3, con quegli scorci tropicali notevoli e i continui riferimenti alla “follia” come forza trascinante degli eventi, ha incuriosito stampa e pubblico.

La prova diretta effettuata al Gamescom consisteva in un’ora abbondante di totale free roaming. Nessun obbligo di completare missioni o percorsi predefiniti, bensì l’intera isola a disposizione, aperta a ogni sperimentazione. Un buon modo per scoprire che, come ogni free roaming di qualità, Far Cry 3 offre molte possibilità di svago anche a chi non ha necessariamente voglia di camminare sul sentiero tracciato dalle missioni della storia.

Prendendo in prestito un’idea ben nota ai fan di Assassin’s Creed, gli sviluppatori hanno costellato la vastissima mappa di gioco di torri radio, le quali andranno scalate per rivelare tutte le attività e gli avamposti nei dintorni (quella che nelle avventure di Altair ed Ezio si chiamava “Sincronizzazione”). Una volta completata quest’operazione in un’area, la mappa tutt’intorno comincia a mostrare gli avamposti disponibili e le attività secondarie. I primi rappresentano una reminiscenza dal precedente titolo della saga, ma sono stati completamente rivisti. Invece di presentare quel respawn continuo di nemici che tante polemiche suscitò in passato, gli sviluppatori hanno ideato una meccanica molto più semplice. Una volta liberato un avamposto dalla guarnigione nemica, esso sarà occupato da forze alleate e rimarrà sempre disponibile per recuperare energia, fare acquisti e modificare il proprio arsenale.

Gli avamposti possono essere più o meno grandi, ma solitamente non presentano più di cinque o sei soldati nemici. Un po’ di tattica è necessaria, ma la buona disponibilità di granate ci ha permesso di farcela senza troppi problemi. I ragazzi di Ubisoft ci hanno poi consigliato di provare alcune attività secondarie, tra cui missioni di caccia, dove occorre rintracciare una determinata specie animale e farne selvaggina, gare con veicoli a motore (macchine e quad) o con le moto d’acqua. A questo si aggiungono le bacheche rintracciabili in ogni avamposto, le quali offrono taglie per specifici nemici. Una volta accettata una di queste missioni, sarà sufficiente raggiungere il punto segnato sulla mappa, eliminare le guardie del corpo e successivamente il ricercato. Per ottenere un bonus, sarà richiesta l’eliminazione con specifiche armi, come il coltello, o l’arco.

Nel complesso, la densità di attività secondarie sull’isola ci ha positivamente colpito, così come il bilanciamento del gameplay. Il feeling delle armi, l’esplorazione totalmente libera da vincoli, i molti veicoli da terra e natanti, l’intelligenza artificiale dei nemici, tutto va a combinarsi in uno scenario piacevole e convincente, seppure non originale. Le attività secondarie sapranno senza dubbio favorire molto la longevità complessiva del prodotto (circa un’ora è bastata appena a scalfire le possibilità). Se la qualità delle missioni principali saprà attestarsi sugli stessi livelli, il 29 novembre troverete sugli scaffali uno sparatutto destinato a eccellere nel ricco panorama invernale.

Dal punto di vista tecnico, la versione PC da noi testata presentava una buona qualità visiva, con effettistica di livello e cura ai dettagli.

Considerato che tutta l’ambientazione viene caricata simultaneamente, i ragazzi di Ubisoft sembrano sull’ottima strada per portare sugli scaffali un prodotto in grado di stupire sin dal primo colpo d’occhio.

Continua a leggere su BadTaste