Fruttivendolo contro fan di X-Files - seconda parte

Dopo avervi parlato dello scambio iniziale con l'appassionata che criticava la recensione del film, arriviamo ai punti forti, tra bislacche teorie sul box office e punti di riferimento giornalistici assurdi...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Per chi si fosse perso la prima parte, con la spiegazione della vicenda, può cliccare qui.

Dove eravamo arrivati? La nostra eroina inizia la sua ennesima mail contestando il fatto che le recensioni non dovrebbero urtare la sensibilità altrui, perché poi la gente potrebbe non andare al cinema. Un discorso, insomma, che non andrebbe bene neanche da parte di un responsabile del marketing e francamente risibile. Ma il meglio ci attende.
Si dice che si sapeva da mesi che il film di X-Files non sarebbe stato legato alla serie e che quindi non ha senso criticare queste cose. Un po' come dire che, visto che si sa che i cinepanettoni di De Sica conterranno scurregge e volgarità assortite, non si può criticare questa scelta. Vabbeh.

Ma arriviamo al capolavoro vero e proprio. Visto che il film è costato 39 milioni di dollari e che nel mondo ne ha già incassato 41, ci dice la nostra seguace di Woodward e Bernstein, ormai ha recuperato le spese e tutto il resto saranno guadagni. D'altronde, una sua fonte della casa di distribuzione inglese sostiene che basterà arrivare a 60 milioni per vedere un sequel.

E qui parto in quarta, of course...
 

Mi sembra comunque che lei non sappia bene come si calcolano i rapporti costi/ricavi di un film e quindi forse sarebbe meglio non buttarsi in discussioni del genere. Ai 39 milioni di budget produttivo (io avevo trovato 30, ma la sua cifra mi sembra più credibile) ovviamente vanno aggiunte tutte le spese promozionali (junket, pubblicità varia, stampa copie, ecc.). Stiamo parlando, per un film del genere, di almeno 40 milioni di dollari. Insomma, a voler essere cauti, la pellicola costa in tutto almeno un'ottantina di milioni. Che, ovviamente, non si recuperano certo quando il film incassa 80 milioni, perché altrimenti vorrebbe dire che gli esercenti lavorano per beneficenza (invece, prendono circa il 45% degli introiti). Ergo, con un banale calcolo matematico, il film andrebbe in pari guadagnando nei cinema circa 150 milioni di dollari, cifra assolutamente irragiungibile da X-Files. Per questo, ho detto che forse (forse) la pellicola potrebbe recuperare con gli altri mercati, ma non è certo una sicurezza, considerando che i dati al botteghino fanno capire quanto i fan siano diminuiti rispetto all'epoca d'oro (cosa naturale, ma che non fa certo prevedere ricchissime vendite in home video).
 
Se lei vuole continuare a sentire l'oste, no problem, ma posso scommettere tutto quello che vuole che, dopo una tale figuraccia negli Stati Uniti, l'idea di fare un sequel è impossibile. Di solito, sono più cauto, ma in questo caso non ho dubbi...

Il discorso matematico dovrebbe essere semplice. Dovrebbe, perché la tizia mi risponde che per il rapporto profitti/spese preferisce sentire chi queste cose le fa per lavoro (io no, secondo lei) e se qualcuno della casa di distribuzione le dice che 60 milioni bastano, lei non ha motivo di dubitarne. E che il mio errore è non aver saputo che, in due puntate (una nella seconda, l'altra nella terza serie) ci sono trame non paranormali e quindi la mia ignoranza mi ha fatto enfatizzare il fatto che X-Files sia una serie paranormale. Perché, ovviamente, se in nove stagioni e duecento puntate, due (o tre o cinque o dieci) non sono incentrate sul paranormale, allora siamo tutti dei cretini a considerarlo un telefilm che ha fatto fortuna puntando sul paranormale (fermo restando che, dai risultati al botteghino, mi sembra dura difendere questa scelta). E infatti, rispondo...

L'unica cosa sicura è la saccenza di chi dice "Considerando poi che la spesa totale è stata di 39, tutto quello che guadagnerà da oggi in poi sarà tutto profitto, il flop è flop quando non si recuperano neanche le spese, giusto?" e poi fa finta di niente, senza ammettere di aver detto una castroneria. Dal suo ragionamento, se ne deduce che per lei gli esercenti lavorano per beneficenza e che fare anteprime-junket, comprare pubblicità e fare migliaia di copie (più decine di doppiaggi) sia tutto gratuito. Complimenti, mai pensato di fare da consulente economico? Se poi lei ritiene che fare giornalismo sia affidarsi totalmente ad un parere di parte e non utilizzare la propria testa (o anche una calcolatrice), allora spero che non rimanga sconvolta quando il film oltrepasserà i 60 milioni di dollari (cosa sicura, è un risultato ridicolo) e di sequel non se ne parlerà neanche sotto tortura. Comunque, farmi dare dell'ignorante da lei è un piacere.
 
Le prime stagioni di X-Files me le ricordo, sicuramente più delle ultime. Sono contento di sapere che per lei X-Files è diventata celebre come serie poliziesca e non come serie sul paranormale, come se Scully e Mulder indagassero su traffici di droga e casi di pedofilia tutti i giorni e non appunto sugli x-files, i casi senza spiegazione dell'FBI, che quasi sempre andavano a finire nel paranormale/anomalo/misterioso. Grazie per avermi chiarito le idee, adesso andrò in giro a dire che X-Files era l'Hill Street giorno e notte degli anni novanta, affidandomi esclusivamente al suo parere di esperta...

Se pensate che la nostra fan non ci possa più riservare delle sorprese, vi sbagliate. Bisogna dire che le dice anche sfiga, ma se la va a cercare. Infatti, per dimostrare la sua teoria che un film che costa 39 milioni di dollari e ne incassa 39 è andato in pari, chi cita tra i mass media che hanno detto lo stesso? Il Tgcom, aggiungendo ironicamente che è un po' sopra di me sul panorama nazionale. Non c'è dubbio, anche perché pubblica cose come quelle descritte in questo thread. Insomma, con questi punti di riferimento, è chiara la sua confusione mentale. Tanto che poi mi attacca facendomi notare che se un film costa 35 milioni e per andare in pari ne deve incassare 150, allora sto dicendo che di promozione ne è costato 115 e quindi mi consiglia di usare una calcolatrice. De coccio, diremmo a Roma...

In tutto questo, ci si vanta di una marea di conoscenze, perché un giorno si parla con i responsabili della major inglese, un altro con Gillian Anderson e si deve partire per Los Angeles (cose fondamentali da sapere per me, ovvio). Peraltro, lasciando falsamente intendere di essere una giornalista invitata a Londra e non, come ho scoperto, una semplice fan che aveva vinto i biglietti dell'anteprima. Discorso triste, perché qui parliamo di una persona di oltre 40 anni (per sua stessa ammissione), che è orgogliosa di seguire le star (si fa per dire, ormai...) di X-Files e soprattutto di vantarsene, come se la cosa dovesse suscitare la mia invidia.

Ma quello che mi sconvolge veramente in tutto questo, come mi capitava anche nelle discussioni con i fan de Il Signore degli Anelli, è vedere come dei presunti 'appassionati' poi facciano o dicano cose totalmente estranee al messaggio della loro passione. Infatti, non era 'Trust No One' uno dei motti più celebri della serie, un invito a diffidare e a non accettare le realtà convenzionali? E che dire di chi si affida a persone di parte e a mezzi di informazione 'mainstream' che presentano errori pacchiani per crearsi le proprie convinzioni? Di sicuro, del messaggio di X-Files si è capito poco o nulla...

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