Frank Grimes, il nemico di Homer. L'esperimento mai più ripetuto dei Simpson
In una stagione di esperimenti la puntata di I Simpson con Frank Grimes tentò di far scontrare il mondo reale in quello dei cartoni
Questo articolo è parte della rubrica Tutto quello che so dalla vita l’ho imparato da I Simpson in cui ogni settimana rivediamo, raccontiamo e celebriamo i 50 episodi della serie che riteniamo più significativi.
Frank Grimes, il nemico di Homer - I Simpson, ottava stagione, episodio 23
HOMER: “Mi sembri una brava persona quindi ti darò un consiglio. Se giri quella videocamera puoi dormire e nessuno lo verrà mai a sapere”.
FRANK GRIMES: “Non credo che ci paghino per dormire”.
HOMER: “Eh già, quelli cercano sempre di fregarti!”.
“...ahahahah la qual cosa, se è vera, significa morte per tutti noi. E ora ora: La gente di Kent!”. È così, prendendo in media res un servizio di Kent Brockman e aprendo uno squarcio su chissà cosa sia stato detto prima, che parte senza preamboli una puntata densissima di eventi. Già nel servizio di La gente di Kent infatti vediamo il riassunto della storia di Frank Grimes, presentato subito come uno che non si fa abbattere: abbandonato dai genitori a 4 anni (fa molto ridere che i genitori abbiano filmato il momento in cui se ne vanno), invece che andare a scuola si guadagna da vivere consegnando regali ad altri bambini, sopravvive ad un’esplosione da solo, studia scienze per corrispondenza e poi grottescamente pure quando riceve il diploma deve difendersi da un uccello che glielo vuole portare via. Un raffica di assurdità ed esagerata sofferenza, in una vita di dedizione
Frank Grimes è forse il più popolare tra i personaggi da una sola puntata di I Simpson. Non tanto per il carattere in sé (che anzi è pensato per essere molto ordinario) ma per la parabola che vive e quello che dice e racconta su I Simpson. "Il nemico di Homer" fu un esperimento, uno dei moltissimi fatti tra la settima e la decima stagione per cominciare a mandare la serie su altri lidi, uno che non andò benissimo, o meglio che piacque molto e fu anche molto odiato (quelli che vanno bene sono quelli che piacciono un po’ a tutti). E così l’idea di criticare i personaggi stessi della serie, invece di usarli solo per criticare il mondo reale, fu accantonata per sempre. I Simpson rilanciano sempre a questioni, eventi o personaggi del mondo reale, "Il nemico di Homer" ad oggi rimane l’unico esperimento inverso, cioè del mondo reale che entra in una puntata e commenta I Simpson, esponendone la crudeltà.
Dopo il servizio di Kent Brockman scopriamo che a guardarlo era il signor Burns il quale, commosso da tanta determinazione, ordina a Smithers di assumere Frank Grimes come vice presidente esecutivo. Solo che quando Smithers si presenta con Grimes è passato qualche giorno e un altro eroe della televisione ha rapito il cuore di Burns. Un cane coraggioso. Adesso è lui che Burns vuole fare vice presidente esecutivo e Grimes viene così posizionato a caso nella centrale: nel settore di Homer, Carl e Lenny (7G).
Inizia l’odissea di quest’uomo comune nella centrale nucleare tramite il contatto con il suo opposto logico, ovvero Homer.
L’idea per l’episodio è di Bill Oakley, uno dei produttori, che per l’appunto era in cerca di nuove strade e commissiona allo sceneggiatore John Swartzwelder una puntata su un uomo comune a confronto con I Simpson. A tutti è chiaro fin da subito che un uomo comune non potrà che avere una relazione estrema con i personaggi, o li amerà moltissimo o li odierà tantissimo. Fu scelta la seconda perché prestava il fianco a più gag e in fondo un nemico naturale di Homer era una delle ragioni dietro l’idea di Oakley. Grimes è tutto quello che l’America si vanta di essere, Homer è tutto quello che l’America è nella realtà dei fatti. Etica del lavoro e della dedizione, preparazione e professionalità estreme a confronto con pigrizia, impreparazione e lassismo. Il loro primo confronto è perfetto, Homer lo studia, non lo capisce e alla fine gli consiglia come fare a dormire sul posto di lavoro, ricevendo come risposta che è una cosa che non dovrebbero fare. I due si parlano ma non si capiscono.
Homer mangia il pranzo di Frank Grimes, lo chiama con un fastidioso soprannome (“Grimmione”), usa le matite con il suo nome, fa di tutto per farlo innervosire anche se non apposta. Semplicemente non ha riguardo per niente. E quando c’è un problema di sicurezza lo risolve come si fa nei cartoni, versando acqua sul pannello di controllo fino a causare un tilt, con grande stupore di Grimes, il quale anche quando prova a confrontarsi con Lenny e Carl sul fatto che ha beccato Homer a dormire e non lo vede mai lavorare non trova soddisfazione. A nessuno dà fastidio il lassismo rischioso di Homer.
Alla fine, quando dopo avergli salvato la vita viene incolpato da Homer di aver rovinato un muro facendolo riprendere dal sig. Burns, Frank Grimes lo affronta e gli intima di lasciarlo perdere e che da quel momento in poi saranno nemici.
Il design di Frank Grimes fu studiato nel minimo dettaglio, doveva avere il taglio di capelli da ex marine e doveva somigliare un po’ al protagonista di Un giorno di ordinaria follia. Era il classico personaggio che avrebbe avuto un doppiatore noto, si era anche pensato a Nicolas Cage (che nel 1996, anno in cui viene scritto questo episodio, aveva vinto l’Oscar per Via da Las Vegas), ma alla fine si optò per Hank Azaria, uno dei doppiatori regolari. A differenza dell’Italia in America a doppiare sono un pugno di attori, ognuno ha 3-4 personaggi sulle spalle. Grimes era un personaggio strano e difficile, proprio per la sua natura di persona reale in un universo di cartoni, ad una celebrity non si sarebbe potuto richiedere il grado di impegno che invece poteva metterci un doppiatore regolare. Azaria così partì dai toni dell’attore William H. Macy, per creare qualcosa di originale, poco carico e molto con i piedi per terra. “Non l’ho copiato” ha spiegato Azaria nei commenti al DVD dell’ottava stagione “ma mi sono avvicinato il più possibile al suo ritmo e alla maniera in cui nasconde dietro una calma esteriore una passione furente interiore”. Grimes è sempre lì lì per esplodere ma non lo fa. Homer invece fa tutto quel che vuole. “Dal punto di vista della performance non ho mai lavorato tanto su un personaggio” dice sempre Azaria e questo spiega molto di quanto fosse difficile e particolare quel che si voleva raggiungere.
Lamentandosi con Boe di avere un nemico, Homer scopre che anche Boe ha dei nemici e li ha tutti elencati in una lista, che però Barney nota essere in realtà la lista dei nemici di Richard Nixon, Boe ha solo messo il suo nome al posto di quello dell’ex presidente (e questa notazione fa guadagnare a Barney un posto nella lista). La lista di Nixon è reale, fu un documento interno partito come una lista di sfidanti politici di Nixon che poi finì per diventare un elenco di 20 nomi che il presidente considerava nemici. Fu pubblicata nel 1973 durante lo scandalo Watergate. Una più lunga e continuamente aggiornata con centinaia di nomi poi fu scoperta più avanti.
Ad ogni modo Boe gli consiglia di invitarlo a casa per farselo amico e poi “gli ficchi una forchetta nell’occhio!” - “Pensi funzionerebbe anche senza la forchetta nell’occhio?” - “C’è sempre una prima volta”.
È una gag tipica di John Swartzwelder, pietra angolare dell’umorismo dei Simpson, vera e propria macchina da gag che ha riempito ogni episodio scritto di trovate eccezionali, demenziali e a vari livelli di divertimento. La sua tecnica è quella di suggerire sempre che c’è qualcosa di altro che è avvenuto e non sappiamo ma che i dialoghi tradiscono, lasciando fare allo spettatore il lavoro di immaginarsi cosa sia accaduto. Come per il servizio che apre la puntata o la forchetta nell’occhio. Sue gag di questo tipo si trovano anche in episodi non scritti da lui perché spesso contribuiva alle puntate di altre suggerendo momenti comici. Swartzwelder è un individuo schivo, non è mai stato intervistato, non partecipa a nulla e non ama comparire. La sua prima intervista è comparsa questa settimana sul New Yorker confermando alcune leggende metropolitane (scriveva sempre in un diner, quando questo ha chiuso ha fatto ricreare in casa sua il tavolino e il divano di quel diner per poter continuare a scrivere come faceva) e ha parlato del metodo di lavoro del team. Oltre ad elencare i suoi episodi preferiti, tra cui compare questo.
Quando Homer presenta la sua famiglia a Frank introduce Lisa specificando “quoziente d’intelligenza 156” e quando lei dice “Salve” aggiunge “Visto?”. Mentre per Bart dice: “Lui possiede una fabbrica in città”, perché effettivamente una trama parallela di quella puntata vede Bart acquistare ad un’asta fallimentare una fabbrica abbandonata e fatiscente, prendendo Milhouse come guardiano, niente di più del classico riempitivo per arrivare al minutaggio che serve, ma pieno di momenti eccezionali.
Il punto di tutta la scena è che Grimes si rende conto dello stile di vita dei Simpson. La cosa in sé era stupefacente nel 1997 quando la puntata andò in onda e lo è ancora oggi. La serie qui lo affronta direttamente. Lo stile di vita americano garantisce ad una famiglia come I Simpson un benessere che stava diventando sempre più un miraggio e lo è di certo oggi. È di nuovo il rapporto tra realtà e cartone. Un personaggio reale come Grimes impazzisce, perché “Io vivo in un monolocale sopra un bocciodromo e sotto un altro bocciodromo!”. Homer invece ha incontrato presidenti e viaggiato nello spazio e chiude la carrellata con “Vuoi vedere il mio Grammy?”.
Sono tutti riferimenti alle avventure dei passati episodi e suonano impensabili confrontati con la vita di una persona comune. Alla fine Grimes gli urlerà: “...e ti meriti tutto questo? NO! [...] Tu sei quello che non va con l’America. La vita la costeggi, fai il minimo possibile e come una sanguisuga ti nutri di persone per bene e lavoratrici come me. In qualsiasi altro paese del mondo saresti morto di fame da un bel pezzo”. Eccezionale Bart che a questo punto commenta: “Qui ha colto nel segno”. È lo sfogo più serio della puntata e forse di tutta la serie, riguardo i problemi che I Simpson espone. Quel che la serie dice sull’America infatti non è solo relativo alle istituzioni che non funzionano, il capitalismo aggressivo, la scuola che non forma e la televisione che inebetisce, ma anche che l’americano medio rappresentato da Homer viene premiato dal sistema.
Tutto "Il nemico di Homer" consente a Swartzwelder di usare decine di gag per dire una cosa seria molto semplice, ovvero che la cialtroneria ha un senso solo nell’animazione, e una più complicata, cioè che il sistema americano pensato per premiare i Frank Grimes in realtà premia gli Homer Simpson.
Marge il giorno dopo proporrà ad un Homer preoccupato di aumentare magari solo di un po’ la propria professionalità, così che Grimes non abbia più niente da ridire. Homer determinato alza la birra che scopriamo avere in mano e sentenzia: “Lo farò! Alla professionalità!” e la beve. In macchina. Prima di andare al lavoro. Alla centrale si farà vedere mentre mangia ciambelle con forchetta e coltello. Grimes lo prende in giro con Lenny e Carl ma i due non vogliono sentir parlare male di Homer, suscitando in Grimes il desiderio di provare a tutti quanto sia idiota. Per farlo lo iscrive ad un concorso per bambini di modellini della centrale nucleare al quale Ralph si presenta con una casa di Malibu Stacy con scritto sopra Centrale nucleare, Martin con una centrale del futuro a cui secondo il sig. Burns “manca il cuore”, anche se genera davvero l’energia che tiene illuminata la stanza in cui si trovano, e infine Homer porta un modello della centrale esattamente come già è, solo con una striscia verde e delle pinne. Nonostante le urla di Grimes non solo nessuno deride il fatto che un adulto partecipi ad una gara per bambini, ma Homer vince pure il primo premio. Di nuovo Grimes non sa di essere una persona normale nel mondo dei cartoni. “...ma era una competizione per bambini!” - “Sì e Homer li ha battuti!”
Come si scriveva non è questo il solo episodio dell’ottava stagione che era pensato per sperimentare vie alternative. È l’anno del divorzio dei Van Houten, del viaggio misterioso di Homer, del crossover con X-Files, dell’episodio totalmente meta con Grattachecca, Fichetto e Poochie, di Sherry Bobbins, dell’episodio sull’omosessualità con John Waters e della puntata con le “serie dalla serie”. Era il momento in cui ormai la grandissima parte degli sceneggiatori iniziali se n’era andata e la serie doveva cambiare. Solo non era chiaro in quale direzione. Quello di Frank Grimes fu un esperimento nel cinismo, in un’accelerata di pregnanza politica e di durezza. Un con un finale incredibile per qualsiasi cartone animato di qualsiasi tempo.
Impazzito di rabbia Grimes inizia a comportarsi come Homer cioè come un personaggio dei cartoni. In un momento strano, in cui tutti sono fermi, esterrefatti e lo guardano in silenzio (sig Burns incluso), come un personaggio dei cartoni tocca cavi scoperti senza guanti sostenendo che nulla possa accadergli. Ma non è un personaggio dei cartoni, quindi muore. Al suo funerale la beffa finale, mentre il reverendo Lovejoy parla di lui dicendo “Frank Grimes o Grimmione come aveva essere chiamato” Homer dorme e nel sonno dice “Marge cambia canale” e tutti ridono. Mentre la bara scende. Fine. È un finale durissimo, in cui si ride della morte di qualcuno e lo si umilia nel momento più sacro. È quello che ha reso la puntata invisa a tanti, l’esposizione della meschinità dei personaggi ai danni di un povero diavolo. “Grimes se l’è cercata per tutto l’episodio” ha commentato Swartzwelder nell’intervista al New Yorker. “Non approvava il nostro Homer. Ha avuto pan per focaccia”.
Il punto di tutto è che nell’universo dei Simpson quella mosca bianca non aveva speranze. “Alle volte semplicemente non puoi vincere. Ci piaceva esplorare l’idea della frustrazione” è come ha commentato su NoHomers.net il produttore Josh Weinstein, secondo il quale l’episodio è il più controverso della sua lunga gestione. E anche all’interno del team c’era chi come Mike Reiss semplicemente lo trovava di cattivo gusto. Di certo, nonostante la fama e l’apprezzamento che sono cresciuti nel tempo, dei tanti esperimenti questo non è stato più ripetuto. Mai più I Simpson si sono spinti così in là con la meschinità, il cinismo e l’aperto disprezzo per chi non è come loro.
Grimes non tornerà mai più davvero anche se in vari modi la serie lo ha citato o richiamato in gioco. Era presente sotto forma di fantasma in "La paura fa novanta XII", si vedrà la sua tomba nel cimitero nella puntata in cui muore Maude Flanders, suo figlio tenterà di uccidere Homer in "Il grande schifoso detective" e infine in "La paura fa novanta XXVII" di nuovo comparirà il suo fantasma tra i nemici dei Simpson.