Fortnite, ovvero la prima volta che ho davvero toccato con mano la next-gen | Speciale

Il campione di incassi di Epic Games, Fortnite, su Xbox Series X sembra quasi un gioco completamente nuovo

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Serviva Fortnite per rendersi conto di quanto Xbox Series X e PlayStation 5 siano a tutti gli effetti console di nuova generazione?

Sicuramente no. Sebbene Halo Infinite, non abbia certo impressionato per quanto mostrato fino ad oggi, sebbene buona parte della line-up di lancio dell’ammiraglia di Sony si componga di riproposizioni, remastered, tech demo ingigantite per ostentare le feature di console e avveniristico controller, non sono mancate le produzioni che ci hanno fatto intravedere il futuro radioso che ci attende.

Demon’s Soul è oggettivamente uno spettacolo, un concerto di effetti luce e particellari da applausi a scena aperta. Gears 5, aggiornato per sfruttare al meglio l’hardware della nuova nata della casa di Redmond, ha ridato vigore ad uno sparatutto finito fin troppo presto nel dimenticatoio.

Eppure, paradossalmente, proprio togliendo e sottraendo è più facile accorgersi di quanto di buono e di nuovo possono offrirci Xbox Series X e PlayStation 5.

Sì, perché la rivoluzione di cui siamo testimoni è effettivamente sottile, quasi trasparente, invisibile tanto più adesso, filtrata da una sfilza di giochi giocoforza cross-gen o che si caricano sulle spalle tempi di sviluppo relativamente risicati, dove il feeling degli addetti ai lavori con i nuovi chip deve ancora fortificarsi.

Vale dunque la pena farsi un giro sul vecchio e caro Fortnite, titolo che alcuni utenti conoscono alla perfezione, nonostante la sua anima camaleontica e l’inesauribile desiderio di introdurre quasi giornalmente qualcosa di inedito.

Se sui tempi di caricamento ridotti eravamo stati abbondantemente avvertiti e avvisati, le lunghe attese per raggiungere il menù principale sono uno sbiadito ricordo già al secondo accesso, non eravamo esattamente pronti a cosa implicassero i 60fps costanti, ad una risoluzione, reale, pari a 4K.

Breve premessa: i fanatici della PC Master Race, masticano simili dati tecnici da anni e nei casi più fortunati viaggiano su ben altri valori. Nulla da togliere, beninteso, ma per il mondo console, si tratta di un’autentica rivoluzione, capace di incidere e non di poco sulla qualità generale dell’esperienza.

Lo abbiamo già scritto altrove: Fortnite su Xbox Series X, console su cui lo abbiamo testato più intensivamente, è smooth, morbido e fluido in una maniera difficile da restituire a parole. Ruotare la telecamera è quasi ipnotico, un’operazione svolta centinaia di volte in una singola sessione di gioco, che acquisisce un gusto totalmente diverso, quasi si andasse per la prima volta al cinema, dopo aver visto per anni solo vecchi film su un sorpassatissimo tubo catodico.

Il gioco è quello, le azioni da svolgere anche, eppure sulle prime si ha la netta sensazione di essere più veloci che mai, rapidissimi nell’individuare i nemici e prendere la mira. Del resto, l’upgrade grafico non apporta benefici solo all’aspetto estetico. La mappa del battle royale non è mai stata così bella da ammirare, forte di colori più accesi, di ambienti più dettagliati, di vegetazione ed altri elementi su schermo che reagiscono realisticamente a vento, esplosioni e sollecitazioni varie. Restare incantati è un rischio che si corre, ma, come dicevamo, l’affinamento sul piano tecnico, porta in dote anche alcuni vantaggi che giocatori più o meno smaliziati sfrutteranno per migliorare le loro performance.

Anche in questo caso, la magia c’è, ma non si può spiegare il trucco, frutto di cambiamenti tanto impercettibili, quanto impattanti sull’economia del gameplay. Del resto, una telecamera più responsiva, un refresh maggiore dell’immagine, aiutano e non poco ad orientarsi meglio, soprattutto quando ci si ritrova tra il fuoco incrociato, intenti a costruire freneticamente ripari e costruzioni di ogni genere e misura.

Fortnite, in definitiva, è la cartina tornasole di una next-gen che saprà stupire non tanto nei trailer o nei video di gameplay, come magari accadde con la generazione PlayStation 3 e Xbox 360, quanto con il pad in mano, quando si testeranno i caricamenti ridotti all’osso e il frame rate fluidissimo sulla propria pelle.

Come test, la produzione di Epic Games è più efficace nella misura in cui, proponendo un art design di facilissima lettura e un comparto tecnico relativamente rudimentale, rende ben più evidente i vantaggi innegabili che possono portare all’esperienza i 60fps e la risoluzione a 4K.

E non vediamo l’ora di vedere tutto ciò applicato a future killer application come il già citato Halo Infinite o il prossimo capitolo di God of War.

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