Fortnite, Apex Legends e gli altri battle royale: ognuno è bello, a modo suo | Speciale
Cosa diversifica esattamente un battle royale dall’altro? Proveremo a spiegarvelo, mettendo in luce l’elemento di design che più di ogni altro concorre a rendere Fortnite diverso da Apex Legens
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
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Con l’esordio di Fortnite Capitolo 2, seppure ancora in fase beta, la passione per i battle royale è nuovamente esplosa. Sebbene la fortunata produzione di Epic Games stia catalizzando quasi completamente l’attenzione dei fan, non si può negare la vivacità di un genere che, pur dovendo rispettare poche e semplici regole, nelle declinazioni proposte da vari sviluppatori ha sempre trovato qualcosa di nuovo da dire, offrendo all’ampio audience esperienze certamente derivative, eppure al contempo uniche, caratteristiche, specifiche.
Focalizzate su una feature in particolare, piuttosto che su un’altra, introducendo determinate meccaniche ludiche o preferendo un vincente mix con un genere affine, questo tipo di produzioni, nel giro di pochi anni, hanno creato un ecosistema di per sé autonomo, un piccolo paradiso per il videogiocatore onnivoro che ama diversificare la sua dieta a base di battle royale.
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Ma cosa distingue esattamente un gioco dall’altro? Nella carrellata di immagini che trovate in calce, proveremo a spiegarvelo, mettendo in luce l’elemento di design che più di ogni altro concorre a rendere ogni produzione a suo modo inedita.