Forspoken e il necessario parallelismo tra Athia e altri mondi fantasy

In occasione dell'uscita di Forspoken, analizziamo insieme i mondi fantastici che hanno fatto la storia del cinema e della letteratura

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Titoli come Forspoken ci permettono di comprendere l’importanza del fantastico all’interno delle nostre vite. Per coloro che si dilettano di scrittura e letteratura, il fantastico è quel genere di narrazione basato su esperienze lontane dal quotidiano. Con questo non significa che basti cambiare la routine di un personaggio per inserirlo in un contesto fantastico. È necessario, infatti, che il protagonista si trovi all’interno di una situazione irrealistica, con tanto di elementi sovrannaturali, magici o tecnologici, per dare brio alla storia. Da questa base di partenza nascono una vasta quantità di generi narrativi, tra i quali spiccano senza dubbio il fantasy, la fantascienza e l’horror.

I ragazzi di Luminous Productions, team nipponico celebre per aver dato vita a Final Fantasy XV, hanno deciso di utilizzare il fantastico proprio per raccontare l’avventura di Frey Holland. La protagonista di Forspoken, titolo in arrivo su PC e PlayStation 5, è una ragazza di New York che si trova catapultata ad Athia, un mondo flagellato dalla Rovina. Questo morbo misterioso ha sterminato il 99% della popolazione, trasformando molte persone in creature corrotte. La perfetta unione del genere fantasy con quello postapocalittico ha lo scopo di dar vita a un world building affascinante e strutturato. Un mondo di draghi e magia, ma distorto e marcio fino al midollo.

Mentre ci avviciniamo all’uscita della produzione targata Square Enix, prevista per il 24 gennaio, abbiamo quindi deciso di ragionare proprio sui mondi fantastici. Quei mondi che, così lontani dalla nostra “normalità”, ci hanno influenzato negli ultimi anni.

STORIE DI REGNI E DI DRAGHI

Come accennato in apertura, il fantastico passa attraverso il genere fantasy. Impossibile, a questo punto, non citare le opere di J.R.R. Tolkien, che ha fatto sognare così tante persone con le storie ambientate nella Terra di Mezzo, in Arda ed , rispettivamente la regione, il mondo e l’universo fisico all’interno dei quali dimora l'immaginario delle opere dello scrittore inglese. Il lavoro fatto da Tolkien per contestualizzare i suoi racconti ha dell’incredibile. Nel leggere i suoi libri si può percepire la cura e la passione riposta in ogni singolo dettaglio. Una cura che moltissimi autori, siano essi di libri, film o videogiochi, hanno tentato di replicare, ma che in pochi sono riusciti a raggiungere.

È innegabile, però, che il genere fantasy sia strettamente legato alla mitologia e al folklore. A quelle fiabe e a quelle favole che in molti di noi hanno scoperto sin dalla più tenera età.

Nel ricercare uno stile fiabesco, allontanandosi dagli orrori del quotidiano, C. S. Lewis ha dato vita a Narnia, mondo creato dal leone Aslan, una sorta di divinità in grado di far sbocciare la vita con il suo potente ruggito. Un mondo tanto puro da non prevedere la presenza di esseri umani, nonostante essi riescano a infilarsi nel regno magico come ratti in una dispensa piena di cibo. In questo caso ci troviamo di fronte a una scrittura più libera. Una scrittura dove non si cerca di simulare il realismo, ma di distaccarsi volutamente da esso. Una scelta nettamente differente rispetto a quella optata da Tolkien o dal prossimo autore che siamo "costretti" a citare: Robert Ervin Howard.

MONDI CRUDI E SPIETATI

Se amate il fantasy più oscuro, dal quale Forspoken sembra ispirarsi in alcuni passaggi, è probabile che conosciate le opere di Howard ambientate nell’universo ucronico reso celebre dal personaggio di Conan il cimmero. In questo caso il mondo fantastico è proprio la Terra. Una Terra che vanta però nuovi continenti e un’evoluzione del tutto differente rispetto a quella che conosciamo tutti. Il risultato è una sorta di poema epico crudo e spietato, ben lontano dalle fate e dai draghi tipici del fantasy più classico, definito genericamente come “high fantasy”.

Non dobbiamo dimenticarci, però, che il genere fantastico passa anche attraverso l'horror.

Ne è una prova proprio Forspoken, che prende il fantasy e lo plasma dando vita a creature mostruose, potenti divinità e a fanatici disposti a fare qualsiasi cosa per soddisfare entità superiori. Arrivati a questo punto, è impossibile non tirare in ballo Howard Phillips Lovecraft, maestro dell’orrore noto soprattutto per il ciclo dei Miti di Cthulhu. Lo scrittore americano riesce nell’intento proprio di unire tutte le tipologie del succitato fantastico, dando vita a un risultato sorprendente che moltissimi registi, sviluppatori di videogiochi e scrittori hanno preso come riferimento, dando vita ai propri universi nel tentativo di emulare la potenza dei suoi scritti.

IL POTERE DELLE IMMAGINI

Potremmo andare avanti pagine e pagine a citare i mondi magici ideati dagli scrittori più influenti. La verità è che Forspoken è però un videogioco, che quindi fa del comparto audiovisivo uno dei suoi punti di forza. Di conseguenza possiamo attingere anche dal linguaggio cinematografico che, da tempi non sospetti, gioca con il genere fantasy per dare vita a immagini dalla potenza di mille parole. Non ci proviamo nemmeno a citare le trasposizioni dei grandi classici della letteratura, bensì preferiamo puntare su franchise pensati e sviluppati appositamente per il cinema. 

Come non citare opere come Willow (Ron Howard, 1988), Labyrinth (Jim Henson, 1986) e Il labirinto del fauno (Guillermo Del Toro, 2006), film visionari e dal grande impatto sul pubblico. La verità, però, è che preferiamo focalizzarci su due pellicole più recenti, che appartengono ai due differenti generi di fantastico mescolati proprio da Forspoken.

Che vi piaccia o meno, il film fantasy più importante degli ultimi quindici anni è senza dubbio Avatar (James Cameron, 2009). Nonostante la presenza di elementi appartenenti alla fantascienza (che, come dicevamo in apertura, fa sempre parte del fantastico), la storia di Jake Sully è ambientata in mondo popolato da draghi, creature misteriose e da una sorta di “magia” legata all’essenza stessa del pianeta Pandora. Proprio questa magia emerge con maggior determinazione in Avatar - La via dell’acqua, secondo episodio del franchise che vede il personaggio di Kiri fare da tramite tra la scienza e questa natura più magica.

L’altra miscela presente in quel mix videoludico che risponde al nome di Forspoken ha un sapore post-apocalittico. Di conseguenza è impossibile non citare il magnifico Mad Max: Fury Road (George Miller, 2015). L’ultimo capitolo di questo storico franchise è ambientato in un futuro così distorto da poter essere percepito come fantastico. Un futuro fatto di sangue, metallo e violenza, dove gli esseri umani si sono lasciati andare ai loro più bassi istinti. Dove chi vive è solo chi riesce a sopravvivere. Un’opera immensa, portata sul grande schermo con la forza di un meteorite da un regista visionario. Un universo dal grande potenziale, che speriamo possa ulteriormente approfondito dal prossimo film intitolato "Furiosa".

CRONACHE DI ATHIA

Mancano pochi giorni all’uscita di Forspoken e noi non vediamo l’ora di scoprire quali di questi mondi abbiano ispirato gli sviluppatori. Quel che è certo è che le avventure di Frey ci porteranno a esplorare il mondo di Athia in lungo e largo, per scoprirne il suo passato con lo scopo di forgiarne il suo futuro.

E voi che cosa ne pensate di Forspoken? State attendendo l’opera pubblicata da Square Enix? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso le nostre pagine social. Vi aspettiamo, inoltre, per commentare questo articolo e, dalla prossima settimana, il gioco stesso sul canale Twitch di BadTasteItalia, dal quale trasmettiamo con cadenza regolare tutti i giorni.

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