For All Mankind: la scienza al servizio delle emozioni

In occasione del NYCC abbiamo assistito a un interessante panel dedicato a For All Mankind, la celebre serie disponibile su Apple TV+

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For All Mankind non è certo la serie disponibile su Apple TV+ più famosa di sempre. Eppure, nonostante ciò, è l’ennesima prova della qualità dei titoli disponibili su questa piattaforma di streaming. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando di un racconto che mescola fantascienza e ucronia con i drammi umani. Il gustoso mix che ne risulta ha un sapore dolceamaro che ci permette rapidamente di empatizzare con i vari protagonisti, mentre la storia moderna dell’uomo prende pieghe inaspettate. Pieghe che, grazie all’effetto farfalla, danno vita a un futuro simile al nostro, ma allo stesso tempo estremamente differente.

In occasione del New York Comic Con di quest’anno abbiamo avuto il piacere di partecipare a un panel speciale dedicato alla quarta stagione dello show. Quarta stagione della quale non possiamo ancora parlarvi, ma che promette grandi emozioni sin dal primo trailer. A partecipare alla chiacchierata c’erano i creatori dello show Ronald D. Moore, Matt Wolpert e Ben Nedivi, accompagnati da Garrett Reisman, astronauta della NASA e consulente scientifico, Seth Reed, Production Designer, ed Esther Marquis, Costume Designer. Una chiacchierata brillante, che ha puntato i riflettori verso alcuni specifici elementi della serie. Quali? Scopritelo insieme a noi.

LA STORIA FINORA

Come abbiamo già accennato, For All Mankind è una storia ucronica. La prima stagione, infatti, ipotizza che la corsa allo spazio non si sia mai conclusa e che, anzi, si sia evoluta in modo completamente differente. Com’è giusto che sia, lo show è inizialmente ambientato nel 1969 e vede gli Stati Uniti in contrapposizione con l’Unione Sovietica, all’apparenza più preparata per compiere i viaggi nello spazio. La seconda stagione, invece, fa un balzo in avanti di quasi quindici anni, portando queste tensioni al livello successivo e dimostrando cosa possa accadere quando due superpotenze rivali decidono di dare il proprio massimo per raggiungere il medesimo obiettivo. La terza stagione, infine, approda negli anni Novanta, spostando il focus dalla Luna a Marte. Una scelta che ha spiazzato molti spettatori e che ha reso For All Mankind una produzione in grado di trattare tematiche decisamente moderne.

La quarta stagione è ufficialmente ambientata nel 2003 e alza ulteriormente il tiro. Lo show non solo porta avanti tutti i temi visti sinora, ma aggiunge anche un argomento che punta For All Mankind verso il futuro. Stiamo parlando del recupero di risorse minerarie dagli asteroidi, un’azione che permetterebbe alla potenza in grado di riuscire nell'impresa di ottenere grande ricchezza. Con queste basi narrative e l’arrivo nel cast di attori fantastici come Toby Kebbell, Tyler Rushing, Daniel Stern e Svetlana Efremova non ci sono dubbi: la serie ideata da Moore, Wolpert e Nedivi ha tutte le carte in regola per dimostrarsi ancora una volta una garanzia di qualità.

SCIENZA ED EMOZIONI, UN DUALISMO NECESSARIO

Nel corso del panel tenuto al NYCC è emerso un elemento chiave per la comprensione di For All Mankind. La serie disponibile su Apple TV+ non racconta fatti reali, bensì fatti realistici. Questa caratteristica è evidente dalla cura maniacale riposta in ogni singolo elemento dello show, a partire dalla scienza che ruota attorno all’astronomia sino al design delle tute. Vi basti sapere, per esempio, che la costumista Esther Marquis ha studiato così a fondo le divise spaziali da esserne diventata esperta a tal punto da venir contattata dalla NASA per la realizzazione del design delle nuove Lunar Surface Suit, le reali tute utilizzate dall’equipaggio della Artemis III. Questa precisione passa inoltre per le sapienti mani di Garrett Reisman, astronauta ritirato e ora perfetto consulente per lo show. Dopotutto quando i protagonisti di un film decidono di atterrare su un asteroide ci sono due modi per farlo: o in modo realistico e accurato oppure in pieno stile Armageddon.È evidente che For All Mankind preferisca il primo approccio al secondo.

Insieme a questa cura per l’aspetto scientifico, però, gli showrunner della serie hanno ribadito come non sia loro intenzione registrare un documentario. Moore, Wolpert e Nedivi vogliono infatti raccontare storie di esseri umani con sogni, passioni, idee e valori. Esseri umani che tentano di rendere il mondo (e oltre) un posto migliore per sé, per la propria famiglia e per tutti gli altri abitanti della Terra. È proprio quando scienza ed emozioni si fondono che For All Mankind esplode in tutta la sua bellezza, lasciandoci ipnotizzati di fronte alla storia della Storia moderna, vista dagli occhi di “semplici” persone comuni.

Manca sempre meno all’uscita della quarta stagione di For All Mankind, prevista per il 10 novembre 2023. E voi che cosa ne pensate? Amate questo avvincente racconto targato Apple, oppure non vi siete mai interessati alla serie? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i nostri social (TikTok incluso). 

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