Focus On - Sony e Gaikai - Il futuro del gaming?

Condividi

Le conseguenze dell'accordo fra il gigante di Tokio e l'alfiere del cloud gaming, quali ricadute per l'industry?

In queste settimane di calura, smosse solo dal volo di una zanzara o da qualche piccola news di colore, l’annuncio di Sony che, nei giorni scorsi, ha acquistato la piattaforma per il cloud gaming Gaikai spendendo quasi 400 milioni di dollari, ha fatto il giro del mondo in pochissime ore. I forum di mezzo mondo si stanno chiedendo se il gigante di Tokio abbia in mente una Playstation 4 senza supporti fisici o, addirittura, una console “senza console”, integrando la tecnologia necessaria direttamente nei televisori. Prima di addentrarci in qualsiasi ipotesi tecnologica, però, è interessante partire dallo step precedente, ovvero l’impatto finanziario di questa acquisizione. Sony, com’é noto non naviga in acque calmissime, la defenestrazione di Howard Stringer (passato al ruolo quasi puramente onorifico di Presidente del Consiglio di amministrazione) e il ritorno di un giapponese al 100% come Kaz Hirai alla guida dell’azienda, rappresentano il tentativo del board di riportare in asse una compagnia che - soprattutto negli ultimi anni - sembra aver perso la sua visione e la capacità di leggere le dinamiche di mercato. Spendere 380 milioni di dollari per un’acquisizione, al netto dell’indebitamento e della performance azionaria di Sony, dunque non sembra un’idea geniale, anzi, il buonsenso suggerirebbe di non imbarcarsi in nuove avventure quando in casa molte cose non funzionano (il settore TV e SCE hanno registrato perdite enormi nell’ultimo anno fiscale). Tuttavia, negli affari, come nella vita, non sempre il buonsenso è sinonimo di buon fiuto. Sony, infatti, ha capito che sul lungo termine, il cloud computing e l’offerta di servizi in streaming online saranno la chiave di volta dell’intera industria dell’entertaiment. Aziende come Netflix, Hulu e Spotify hanno costruito un business ricco di opportunità e ancora pressoché inesplorato, mentre le grandi corporation come Apple, Google e Microsoft stanno tentando di integrare tutti i loro servizi nella “nuvola”, per offrire all’utente un’esperienza d’uso quanto più possibile recintata.Sul fronte del gaming, se escludiamo alcuni timidi esperimenti portati avanti in questi mesi su Xbox Live e Playstation Plus, l’idea di offrire giochi “tripla A” in streaming o via cloud solletica da ormai qualche tempo ingengeri e designer, tuttavia nessuno ha ancora trovato la quadratura del cerchio, in grado di offrire un’esperienza d’uso che sia - se non del tutto sovrapponibile - quantomeno vicina a quella che si ha con il classico DVD o Blu Ray inserito nel lettore della console.I rumour riguardo l’assenza di media “fisici” sulle console di prossima generazione, però, continuano a rincorrersi ed è innegabile che la partita “delle nuvole” sarà un campo di battaglia fondamentale per Microsoft e Sony. Letta in questo senso, l’acquisizione di Gaikai appare come un’accelerata non da poco, come se il gigante di Tokio volesse conquistare a suon di milioni in vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza. La piattaforma messa a punto da Gaikai, infatti, può tranquillamente inserirsi nell’ecosistema Playstation, tuttavia le prospettive ci appaiono molto più ampie: tra smartTV, tablet, cellulari e lettori Blu Ray Sony potrebbe puntare a costruire una piattaforma integrata su cui offrire un’esperienza di gioco completa senza più la necessità di una console dedicata, abbattendo così i costi e, soprattutto, integrando verticalmente l’intera pipeline di distribuzione. In sostanza si tratterebbe di un’evoluzione del modello AppStore, con la sola differenza che, anziché di giochini a la Angry Birds, qui si parla di Uncharted, Gran Turismo e God of War.  Tutte queste ipotesi, però, sono ancora abbastanza lontane; Gaikai, per quanto interessante ha ancora problemi d’implementazione notevoli, soprattutto nelle aree dove le connessioni a internet non sono ancora a banda larghissima. In ogni caso la mossa di Sony dimostra come il cloud gaming sia destinato a diventare sempre più importante e, sicuramente, ne sentiremo parlare molto nei prossimi anni.
Continua a leggere su BadTaste