Focus On - Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


Condividi

Richard Garriott annuncia il suo ritorno sulle scene con un nuovo gioco di ruolo occidentale

Richard Garriott è uno di quei nomi dell'industria che ad alcuni, specialmente ai più giovani appassionati di videogiochi, potrebbero non dire niente, ma per chi ha a che fare con l'intrattenimento digitale da anni è uno dei più illuminati ed ispirati game designer di sempre. Il perché è presto detto: Garriott è uno dei padri del gioco di ruolo occidentale, un ruolo che gli va senza dubbio riconosciuto visto che dalla sua fervida mente è nata una delle saghe di riferimento del genere, Ultima. Il suo ritorno sulle scene quindi, con Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues non poteva lasciare indifferenti i giocatori, vista la qualità dei suoi precedenti lavori.

Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues è il prodotto di un game designer dalla lunga carriera, ma reso possibile da uno dei trend attuali del panorama videoludico, ovvero il crowd funding tramite Kickstarter, piattaforma ormai utilizzatissima per questo scopo. Del milione di dollari posto come obiettivo, Garriott ne ha già raccolto più di 700.000, per cui la buona riuscita del progetto pare assicurata. Ma quale sarà la natura del nuovo titolo di Garriott?

Nelle intenzioni dello sviluppatore britannico, noto anche con il soprannome di Lord British, Shroud of the Avatar sarà, ovviamente, un gioco di ruolo, ma con alcune caratteristiche che lo distingueranno sia dall'esperienza in singolo propria dei titoli del genere attuali, sia dai giochi di ruolo online. Garriott vuole fondere queste due tipologie, creandone una nuova, tutta particolare. Il gioco sarà perfettamente fruibile sia offline che online, per merito di un sistema che valuterà in maniera “intelligente” come popolare il server di gioco qualora si decidesse di giocare con altri giocatori. Al posto di fornire un mondo invaso da migliaia di utenti, ve ne sarà uno nel quale, attivando il multiplayer, si avrà a che fare con poche decine di essi, ma rilevanti dal punto di vista del gameplay. Ciò dovrebbe incoraggiare i giocatori a relazionarsi tra di loro, evitando il caos derivato dalla presenza di innumerevoli personaggi.

Anche la struttura del titolo sarà particolare. Per attraversare il mondo di gioco ci s'affiderà ad una inquadratura dall'alto, con la possibilità di entrare nelle città o presso luoghi particolari, esattamente come avveniva nei vecchi (ed anche in alcuni più recenti) giochi di ruolo giapponesi. Quando poi si passerà ad esplorare una determinata area, la visuale sarà quella classica in terza persona, e sarà in questa prospettiva che si svolgerà la maggior parte dell'azione di gioco, dagli scambi al combattimento. Non c'è niente di particolarmente innovativo in questo, ma potrebbe esserla la maniera in cui saranno implementati alcuni elementi fondanti del genere. Garriott vuole semplificare molto l'esperienza di gioco, e renderla quanto più libera possibile, pertanto non ci saranno, per esempio, indicazioni riguardo le missioni secondarie, e si potrà interagire quasi con tutti gli elementi dello scenario. Coinvolgimento prima di tutto quindi, anche per mezzo di una trama che Garriott ha promesso sarà curatissima, in ogni suo dettaglio.

Quanto detto dallo sviluppatore britannico, unitamente alla sua storia, di certo basta per incuriosire ed invogliare gli appassionati del genere; meno, decisamente, lo fanno le poche immagini rese disponibili, che denunciano uno stato decisamente arretrato dei lavori. Quanto mostrato è tratto da una build realizzata in soli sei mesi, ma l'impatto è comunque quello di un gioco di una decina di anni fa. Di certo questo è un aspetto che verrà migliorato nel prodotto finale, ma ci auspichiamo che già nelle prossime uscite pubbliche del gioco potremo vedere qualcosa di più elaborato. Shroud of the Avatar potrebbe rappresentare qualcosa di nuovo nel panorama del gioco di ruolo occidentale, speriamo quindi che venga curato in ogni suo aspetto.

Continua a leggere su BadTaste