Final Fantasy VII Remake Intergrade, uno splendido titolo al massimo della sua forma | Speciale

In occasione dell'uscita di Final Fantasy VII Remake Intergrade, ecco perché dovreste tornare a giocare al titolo targato Square Enix

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Abbiamo avuto occasione di ribadirlo già in separata sede: Final Fantasy VII Remake è un titolo sensazionale sotto diversi punti di vista. L'opera targata Square Enix è riuscita a fondere alla perfezione le atmosfere e la storia del titolo datato 1997 con un gameplay innovativo e perfettamente funzionale ai tempi moderni.

Per coloro che non avessero giocato alla versione uscita lo scorso anno su PlayStation 4, la software house nipponica ha pubblicato Final Fantasy VII Remake Intergrade. Questa nuova edizione, al momento disponibile in esclusiva sulla nuova console di Sony, vede un netto potenziamento sotto il profilo tecnico. Profilo che già nella versione base del gioco risultava d'impatto, ma che prestava comunque il fianco a qualche critica.

Come ampiamente anticipato negli scorsi mesi da Square, Intergrade presenta due differenti modalità grafiche. La prima garantisce una risoluzione 4K e i 30 fotogrammi al secondo, con un importante incremento di effetti particellari durante le numerose battaglie. La seconda, invece, punta a una risoluzione inferiore (1620p, circa), ma stabilizza il titolo a 60 fps. Nel corso degli ultimi giorni abbiamo approfondito entrambe le modalità, scoprendo pregi e difetti di ognuna di esse. Se i succitati particellari contribuiscono a dare una forte connotazione estetica al titolo, siamo però inclini a consigliarvi di testare con mano i 60 fotogrammi al secondo. E fidatevi: una volta provati, non riuscirete più a tornare indietro.

La nuova fluidità ottenuta da Final Fantasy VII Remake Intergrade permette comunque di godere delle numerose migliorie tecniche apportate sul titolo. Il sistema d'illuminazione è stato completamente rivisto, trasmettendo maggior profondità e dando vita a una prospettiva ambientale più realistica rispetto al passato. Ottime anche le migliorie alle texture (tra le quali la tanto criticata porta del Settore 7), che spingono il comparto estetico generale verso un nuovo livello. Insomma: le avventure di Cloud e dei suoi amici non sono mai state tanto belle da vedere e da giocare.

A differenza di quanto spesso affermato, non abbiamo minimamente percepito le potenzialità del DualSense nel corso della nostra partita. Il pad di PlayStation 5, infatti, non aggiunge nulla all'esperienza provata lo scorso anno con il nostro fidato DualShock 4. Discorso diverso per l'SSD, che permette al gioco di caricare quasi dieci volte più rapidamente rispetto alla precedente versione. In meno di dieci secondi, infatti, potrete avviare il gioco e trovarvi all'interno della vostra partita. Una rapidità davvero impressionante. Segnaliamo, infine, la presenza di una Photo Mode che permette di immortalare i momenti più epici della vostra avventura. Nulla di particolarmente complesso o elaborato, ma in grado di personalizzare l'inquadratura, i filtri e le classiche impostazioni tipiche di questa feature tanto apprezzata.

Vi ricordiamo, infine, che se avete acquistato il titolo base, l'update per la nuova piattaforma di Sony è del tutto gratuito. Unica mancanza: Final Fantasy VII Remake Episode INTERmission, disponibile a parte al costo di circa 20 euro. Per tutti coloro che acquistano a prezzo pieno Intergrade, invece, il DLC è compreso nel pacchetto.

Per quanto riguarda la struttura narrativa e ludica, ci troviamo comunque di fronte a Final Fantasy VII Remake. Come potete leggere nella nostra recensione, abbiamo apprezzato già a suo tempo la bontà del lavoro di Square Enix. Lavoro che, con questa nuova versione, diventa un vero e proprio must per gli appassionati di JRPG con meccaniche action. Se siete riusciti ad accaparrarvi una PlayStation 5, questa nuova versione della settimo capitolo di Final Fantasy è un acquisto semplicemente obbligatorio. Per tutti gli altri, invece, rimane uno dei motivi per i quali continuare a cercare di recuperare una console Sony.

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