Film in ritardo: hanno senso?

Capita sempre più spesso di vedere pellicole straniere arrivare con forte ritardo da noi e ottenere risultati miseri. Vediamo quali sono le cause...

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Fonte: Varie

Chiariamo subito una cosa: uscire in ritardo non è sempre una garanzia di insuccesso. Lo diventa, a mio avviso, quando i titoli a subire questo trattamento sono rivolti a un pubblico di appassionati, magari di nicchia, e che sa come ingannare l'attesa.

Vediamo qualche caso interessante. Che fine ha fatto Osama Bin Laden? viene presentato nel nostro Paese al festival di Roma 2008, ma esce solo a luglio del 2010. Risultato? Meno di 6.000 euro nel primo weekend. Curiosamente, la settimana successiva arriva nelle sale Un microfono per due, con Ben Stiller. 150 sale e risultato di 81.000 euro.

Sempre questo luglio, arriva Fish Tank, pellicola inglese molto apprezzata in patria e all'estero, ma girava ormai dal 2009. Risultato coerente: 6.900 euro in 23 sale. Esattamente nello stesso fine settimana, altro titolo su cui si è penato parecchio, Il solista, che ha raccolto 73.000 euro da un centinaio di sale. Se poi vogliamo citare un esempio recentissimo, ecco La Horde, da tempo disponibile in home video, che ha ottenuto poco più di 200.000 euro nel suo percorso.

In definitiva, un dato appare evidente: le pessime medie per sala. Nonostante molti di questi titoli siano usciti in un numero di copie basso, hanno comunque svuotato le sale in cui erano presenti. Non ci vuole molto per capire il 'colpevole'. Semplicemente, titoli che magari potrebbero interessare a una fascia di pubblico, arrivano talmente tardi che gli appassionati recuperano con mezzi leciti (dvd) o illeciti (Internet). Peraltro, molto spesso le case di distribuzione rinviano questi film e/o danno pochissime informazioni a riguardo. Così, il cinefilo, anche a voler aspettare, non sa quanto deve aspettare.

In alcuni casi, le uscite servono per rispettare contratti con le televisioni e/o far aumentare il prezzo di vendita. Ma ci si chiede a chi giova un sistema per cui si va sicuramente in perdita nello sfruttamento in sala, anche solo per stampare un discreto numero di copie. A questo punto, meglio la scelta dalla Warner con The Blind Side, mai passato nei cinema e arrivato direttamente in televisione.

Di sicuro, è difficile essere ottimisti per un prodotto come Away we Go (che, tanto per complicare un po' le cose, si chiamerà The American Life) e che arriverà da noi a dicembre di quest'anno, quindi in mostruoso ritardo rispetto al resto del mondo. Non la vedo bene neanche per Machete, che uscirà in primavera. E non oso pensare quali possano essere i risultati di Precious, in arrivo tra poco più di due settimane...

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