The Conjuring: la classifica dei film dal peggiore al migliore
La classifica dei film dell'universo condiviso horror della saga di The Conjuring scritta partendo dal peggiore al migliore
Due film bellissimi più uno molto riuscito possono far perdonare altri cinque film che, quando va bene, sono fortemente mediocri. È la stregoneria di The Conjuring, il franchise ideato da James Wan che è riuscito a segnare l’horror degli anni ’10 trasportandolo dalla iperviolenza di Hostel e Saw (sempre di Wan) in un universo condiviso tratto, per chi ci crede, da storie vere. I coniugi Ed e Lorraine Warren sono il centro collettore di mostri e demoni. Il loro museo dell’occulto è come la struttura mentale dei narratori horror. Ripiani fatti di oggetti che possono diventare storie, incubi, spaventi.
Per orientarvi abbiamo preparato la nostra classifica dei migliori film di The Conjuring da vedere partendo dal peggiore e arrivando al migliore.
La Llorona - Le lacrime del male
La Llorona è così brutto che il regista stesso ha detto che il film non è collegato con l’universo horror di The Conjuring. Eppure c’è un mostro che viene dal folclore latino, ci sono gli stessi personaggi (padre Perez che si vede anche in Annabelle) e un cameo della bambola posseduta. L’intera promozione del film è stata giocata sui suoi contatti con il franchise. Ma come dare torto al regista? La Llorona non ci prova nemmeno a trovare spaventi raffinati come quelli dei migliori The Conjuring.
Annabelle
Non va molto meglio con Annabelle. Un film fatto in fretta e furia dopo il successo di The Conjuring. Arriva l’anno dopo come spin off sull’inquietante bambola presente nel museo dei Warren. Una delusione cocente, che fotografa bene le contraddizioni della saga. Ha alcuni film di assoluta qualità, con una portata horror raffinata e ricercata. Poi, con l’altra mano, cerca di arraffare più soldi possibili producendo titoli e locandine che possano attrarre spettatori sulla base del buon ricordo.
Mentre James Wan portava avanti il pensiero horror sulla contemporaneità, legandolo a cosiddetti “fatti veri”, dandogli un realismo di fondo e una plausibilità quasi storica, quasi tutti gli spin off tradiscono questo marchio di fabbrica. Si inventano trame di sana pianta e si buttavano sul mercato come dei generici horror. Mentre James Wan distruggeva i cliché, Annabelle li ristabiliva tutti. Tipico film di demoni, bambole assassine e sette di psicopatici.
The Nun - La vocazione del male
Chi ci ha avuto a che fare lo sa: non c’è nulla di più spaventoso al mondo di una suora arrabbiata. Arriva il demone Valak, che tormenta Lorraine Warren. Qui scopriamo le sue origini. Si passa all’horror gotico, ma l’immaginario è scarsino. Solita solfa: devozione, avventura e jump scare. Un film che poco aggiunge sia alla storia che alla paura. Tra i meno spaventosi della saga, manca di inventiva.
L’abbiamo inserito come terzo peggiore ma potrebbe essere a parimerito o anche prima di Annabelle. Ci serviva però parlare prima della bambola demoniaca per arrivare al punto: è fastidioso quanto questi due spin off siano fatti per battere cassa e non lo nascondano nemmeno. Drenano sangue dalla linea di trama principale, la punta di diamante, e buttano via tutto l’immaginario che ha costruito. Tolgono il mistero (essenziale per la paura) e soprattutto sono fatti in maniera dozzinale. The Nun ha dentro di se le potenzialità di un bel film. Solo che nessuno voleva farlo in questo modo.
Annabelle 3
Il terzo Annabelle è il peggiore tra i film con dentro i Warren (che però se ne vanno via quasi subito) ma è un decente finale per la trilogia. Il genere questa volta è il teen horror. Ragazzine che combinano guai e che devono rimediare. Il divertimento c’è, in parte, ed è di grana grossa. È bello però potere restare un po’ di più tra gli scaffali contenenti gli oggetti del male. Mckenna Grace fa bene al film, così come l’idea di una babysitter opposta a quelle che ci si aspetterebbe in un horror estivo.
Lì ci si può inventare qualche drinking game attendendo i picchi di suono e le apparizioni improvvise. I crediti dicono che c’è anche una sceneggiatura, ma Gary Dauberman (che è anche regista) ha fatto di meglio. Tipo adattare i due IT. Annabelle 3 è un altro film che non vuole essere bello, vuole essere rapido e indolore. Peccato che arrivi proprio dopo Annabelle 2 che aveva dimostrato come si potevano fare le cose.
The Conjuring 3 - Per ordine del diavolo
Non è James Wan a chiudere la trilogia, e si vede. Le gesta dei coniugi Warren si concentrano sul processo ad Arne Johnson. È la parte più interessante del film. Michael Chaves, che ha diretto anche La Llorona, lavora meglio avendo a disposizione un materiale reale e le sfumature che questo permette. Un omicida si dichiara innocente perché posseduto. La demonologia entra in sede processuale, diventa oggetto di dibattito pubblico. Credere o non credere?
Il problema è che Chaves dice molto presto di “credere”, così il resto del film diventa il solito carosello di salti sulla sedia, mostruosità e tante, troppe, citazioni. Il peggior film della saga principale, è però anche un horror che tutto sommato si lascia guardare. Per fortuna tra i contorsionismi vari si fanno spazio timidamente anche reazioni ed emozioni umane.
Annabelle 2: Creation
Un prequel del prequel spin-off. Fondamentalmente il sinonimo di “pessima idea”. Non fu così con Annabelle 2: Creation che lanciò David F. Sandberg in cima all’industria. Una riconferma, dopo Lights Out, della sua capacità di creare ansia, ma soprattutto di appassionare con dei personaggi e degli eventi che interessano allo spettatore. Annabelle 2 è un gran film di paura che sistema anche alcuni buchi di trama del primo film.
Forse il fatto che sia uscito bene proprio quando nessuno ci credeva l’ha fatto sopravvalutare un po’, ma c’è tanta inventiva negli spaventi e una buona ambientazione. Siamo nel 1955, alle origini della bambola. Proprio quando venne fabbricata. C’è una suora e delle giovani orfane. Una casa, stanze segrete, una donna sfigurata. Atmosfera, mistero, ansia, per un film che lascia il segno.
The Conjuring - L’evocazione
Il primo film della saga è senza dubbio il più importante. Quello che ha impostato alcune regole di base e che ha mirato altissimo. I fatti raccontati si basano su eventi “reali”. La storia vera di Ed e Lorraine Warren è al centro. I protagonisti sanno quello che stanno affrontando. Via l’ingenuità dei personaggi anni ’90, entra la competenza. C ’è il soprannaturale ma il cuore delle vicende è squisitamente umano.
James Wan si dà delle regole anche di rispetto dello spettatore: lo spavento va guadagnato costruendo scene, situazioni, e anche una trama che siano coinvolgenti sia nella testa che nelle viscere. The Conjuring si rivela al mondo come una fucina dell’immaginario. Le leggende e i mostri che circondano ricercatori dell’occulto sono così vive da riuscire ad esistere anche autonomamente, al di fuori della serie principale. Una gallina dalle uova d’oro di grande qualità cinematografica.
The Conjuring 2 - Il caso Enfield
Meno impattante del primo film, The Conjuring 2 - Il caso Enfield ha una differenza sostanziale: fa molta più paura. Conoscere già i coniugi Warren e le loro capacità permette di andare subito al sodo. Tutto è di più: più mostri, più mistero, e un’ambientazione di partenza già di per se leggendaria: Amityville.
Il film si concentra sul Poltergeist di Enfield. Si guarda al cinema degli anni ’70. Vera Farmiga e Patrick Wilson sono al massimo della forma. Il caso riguarda anche loro, coinvolge la loro relazione e li chiama in prima persona. L’incontro tra le due famiglie (Wilson e i malcapitati Hodgson) appassiona nella ricerca della verità, nel suo lento avvicinarsi a contatti soprannaturali. The Conjuring 2 è un film perfettamente bilanciato, appassionato, consapevole dei suoi mezzi. Il migliore.
Potete dirci la vostra sulla classifica seguendoci su Twitch!