Fermati, o mamma spara, il peggior incubo di Sylvester Stallone

Fermati, o mamma spara è il primo film che Sly cita quando gli chiedono “che cosa avresti preferito non fare in carriera?”

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Questo speciale fa parte della rubrica Tutto quello che so sulla vita l’ho imparato da Sylvester Stallone.

Quando nel 2006 chiesero a Sylvester Stallone “quali sono i film che preferiresti avere non fatto nella tua carriera?” lui rispose senza esitazione “Fermati, o mamma spara”, seguito da Oscar – Un fidanzato per due figlie. E se del film di John Landis abbiamo parlato la settimana scorsa, oggi ci tocca l’ingrato compito di parlare di quello di Roger Spottiswoode, protégé di Walter Hill (partecipò tra le altre cose alla sceneggiatura di 48 ore) nonché futuro regista di Il domani non muore mai con Pierce Brosnan.

Difficile pensare che gli abbiano affidato il compito basandosi sul successo di Fermati, o mamma spara, l’ultimo vero tentativo di fare commedia di Sylvester Stallone – e per fortuna.

La cosa più importante di Fermati, o mamma spara, almeno dal punto di vista di Stallone, è che è, come dicono in America, una grossissima L sulla fronte di Sly, e una delle più clamorose vittorie di Arnold Schwarzenegger in quegli anni di guerra costante tra le due superstar. L’aneddoto, che circola da anni, è stato confermato nel 2017 da Schwarzy in persona, ed è questo: la sceneggiatura del film, scritta da uno dei più importanti teorici della materia nella storia del cinema, Blake Snyder, finì nelle mani di Arnie prima che in quelle di Sylvester Stallone. Schwarzenegger la lesse e pensò: “Ma questa roba è terribile!” (parafrasiamo, ma non troppo). Decise all’istante che non avrebbe mai fatto quel film, ma anche che aveva l’opportunità di fare uno scherzetto al rivale.

Cominciò quindi a far circolare la voce di un suo forte interesse nel ruolo, ma anche di richieste economiche esagerate. Sylvester Stallone si fece quindi avanti chiedendo un po’ meno soldi, convinto a sua volta di fargli un dispetto. Ovviamente gli dissero subito di sì, e lui si ritrovò costretto a interpretare una delle commedie meno divertenti di tutti gli anni Novanta – al netto di tutta la nostalgia che si può provare per un film che, ai tempi della televisione lineare, andava in onda due o tre volte l’anno quando c’erano buchi da riempire.

Quantomeno in Fermati, o mamma spara Stallone non fa l’italoamericano: viene comunque dal New Jersey, ma di cognome fa Bomowski. Una magra consolazione, visto che gli tocca di interpretare un poliziotto tosto e cattivo (e in qualche caso pure inutilmente violento) che si ritrova all’improvviso l’anziana mamma tra i piedi. L’idea è insomma quella di fare un buddy cop usando la genitrice come spalla, un’idea che non diverte assolutamente nessuno a parte Estelle Getty, che se la gode da matti nel ruolo della madre rompiscatole e invadente e che è l’unica nota di allegria in un film che è altrimenti molto più grigio e piatto di quello che dovrebbe e vorrebbe essere.

C’è tutta una storia di criminali e frodi assicurative che permette al duo di esibirsi in qualche scena, diciamo così, “d’azione”; ma la trama è solo una scusa per mettere in scena una sequenza inarrestabile di gag tutte basate sul fatto che Joe Bomowski è un duro che però viene messo sotto da sua madre e dalla sua personalità prorompente. È ironico e anche un po’ triste pensare che tra i produttori di Fermati, o mamma spara compaia anche Ivan Reitman, lo stesso che solo due anni prima aveva guidato ottimamente Schwarzenegger tra i complicati corridoi della commedia brillante con Un poliziotto alle elementari, cioè proprio uno di quei film che avevano convinto Sly a provare anche lui a far ridere il pubblico per non essere da meno.

Il problema è che tra Stallone e Schwarzenegger il secondo è sempre stato quello che si è preso meno sul serio, che ha giocato a esasperare il suo corpo da statua in tutte le direzioni possibili, compresa quella della parodia e dell’autoparodia. Schwarzenegger è quello di Atto di forza, di True Lies e di Last Action Hero; Sly è quello di Rocky. Schwarzenegger ha sempre interpretato personaggi che gli sono stati affidati; Sylvester Stallone ha ottenuto i suoi risultati migliori quando ha messo sé stesso e la sua visione artistica al centro dei film. Schwarzenegger è un interprete, Stallone un autore, e fa quindi più fatica a uscire dal suo seminato. Lo aveva dimostrato Oscar, lo dimostra doppiamente Fermati, o mamma spara: il fatto che il titolo del film sia anche una battuta che viene effettivamente pronunciata dà la misura di quanto poco ficcante sia la sceneggiatura, di quanto poco brillante sia questa commedia brillante.

C’è da dire quantomeno che Stallone stesso l’ha presa bene, almeno con il tempo. Non ce l’ha con Schwarzenegger per lo scherzetto, e ha imparato a scherzare sulla qualità infima del film. In questa vecchia intervista, per esempio, diceva: Fermati, o mamma spara è di gran lunga il mio film peggiore, forse uno dei peggiori film dell’intero sistema solare, incluse le produzioni aliene che non abbiamo ancora visto. Un lombrico scriverebbe una sceneggiatura migliore. In alcuni Paesi, mi pare la Cina, il film va in onda una volta a settimana sulla TV nazionale e questo ha ridotto il tasso di nascite a zero. Se lo mandassero in onda due volte a settimana, nel giro di vent’anni la Cina si sarebbe estinta”. E quando anche il protagonista di un film ne parla in questo modo, cosa si può aggiungere?

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