Fallout: i riferimenti al videogioco che (forse) non avete notato nel trailer

Il trailer finale di Fallout è una dichiarazione d'amore al franchise videoludico, come è possibile vedere dai numerosi riferimenti

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Tra poco meno di un mese Fallout arriverà finalmente su Prime Video, dimostrando per l’ennesima volta al mondo intero la potenza immaginifica dei videogiochi.

Negli ultimi anni, infatti, il cinema e le serie TV hanno spesso dato vita a trasposizioni provenienti proprio da questo splendido linguaggio. Un linguaggio che trascina i giocatori all’interno di mondi fantastici. Mondi dove poter vivere in prima persona avventure emozionanti, scontri epici e storie dai risvolti narrativi inaspettati.

Il primo Fallout risale all’ormai lontano 1997 ed è stato sviluppato dai ragazzi di Interplay Entertainment. Stiamo parlando di un team composto da una trentina di persone con la voglia di dare vita a un gioco di ruolo maturo e violento ambientato in un mondo post-apocalittico. Dopo tre titoli di successo, il marchio venne però acquistato nel 2007 da Bethesda, azienda che nel mentre era stata incaricata di lavorare a Fallout 3. Da allora, la formula del franchise cambiò, passando dalla visuale isometrica alla possibilità di giocare l’intero titolo in prima o in terza persona. Il risultato? Un gioco immersivo come pochi altri, che contribuì a diffondere l’IP in tutto il mondo.

A partire dall’11 aprile, come già anticipato, saranno disponibili tutti gli otto episodi della prima stagione di Fallout, serie ideata da Geneva Robertson-Dworet (Tomb Raider, Captain Marvel) e Graham Wagner. Alla regia delle prime tre puntate troviamo nientemeno che Jonathan Nolan, fratello del Premio Oscar Christopher Nolan e già scrittore di serie come Westworld e di film del calibro di Memento. Il trailer finale uscito la scorsa settimana sembra inoltre anticipare uno show dal grande potenziale. Uno show in grado di convincere sia gli amanti delle storie post-apocalittiche, che i fan di lunga data del franchise, vista la quantità di riferimenti presenti.

IL DIAVOLO STA NEI DETTAGLI

La prima cosa che salta all’occhio una volta avviato il trailer è la cura nei dettagli che avvolge ogni singolo frame.

Nei tre minuti e diciotto secondi di video, infatti, troviamo una miriade di rimandi al mondo di Fallout. Rimandi talvolta molto evidenti, come la bobblehead del Vault Boy che si vede al secondo 15 o lo Steampak del secondo 53, ma in altri casi davvero di nicchia, come la bandiera impugnata dal soldato sullo sfondo al minuto 02:25. Bandiera che, in questo caso, rappresenta la NCR (New California Republic), una delle tante zone presenti in Fallout 2 e Fallout: New Vegas, ma nominata anche negli altri capitoli del franchise. Come se non bastasse, nella repubblica in questione troviamo anche Shady Sands, cittadina della quale vediamo un cartellone (00:38) e che sembra possa essere una delle location che Lucy (Ella Purnell) si troverà a visitare.

In base a quanto abbiamo visto, è chiara la cura maniacale riposta in qualsiasi prop di scena. Ne sono un solido esempio le varie armi che vengono impugnate dai personaggi, che sembrano uscite direttamente dal videogioco targato Interplay e Bethesda. Persino gli ambienti trasmettono una sensazione di familiarità, a partire dai Vault per arrivare al supermercato che si vede al minuto 02:27, che ricorda un Super-Duper Mart, ovvero una catena di negozi presenti nella serie di videogiochi. Insomma: se davvero il diavolo sta nei dettagli, questo trailer finale di Fallout ci ha trasportati dritti all’inferno.

UN MONDO POPOLATO DA CREATURE E PERICOLI

Sono bastati pochi minuti di video per capire che i pericoli presenti nella serie TV di Fallout sono molto simili a quelli visti nei vari titoli della saga. Nel trailer compaiono uno Yao Guai (02:35), uno scarafaggio radioattivo (02:53) e una creatura acquatica che non ci risulta sia mai apparsa visivamente nei videogiochi (02:40). Per quanto si potrebbe pensare a una variante dei Mirelurk, nel web gira la voce possa uno Skunk, ovvero un pescegatto mutato del quale si parla anche nei vari capitoli di Fallout. Fortunatamente, però, fa la sua comparsa anche un animale all’apparenza dalla nostra parte: un pastore tedesco che, inevitabilmente, ci ha riportato alla mente Dogmeat, compagno di molte avventure in Fallout 3 e Fallout 4.

Non di soli animali, però, si muore nel mondo di Fallout. Ne è un esempio quel Mr. Handy che vuole “prelevare gli organi” di Lucy al minuto 01:32. I Mr. Handy nei giochi potevano essere nemici da uccidere, ma anche compagni da portarsi appresso. Inutile dire che, quello mostrato, sembra un modello tutt’altro che amichevole.

UNA SOUNDTRACK INDIMENTICABILE

Per coloro che hanno passato decine (se non centinaia) di ore nel mondo di Fallout 3, sentire “I Don't Want to Set the World on Fire” avrà sicuramente fatto scendere un brivido lungo la schiena. La canzone dei The Ink Spots è stata infatti utilizzata all’epoca da Bethesda per la cinematica iniziale del terzo capitolo della serie. Una piccola chicca che, speriamo, possa anticipare la presenza di molte altre canzoni iconiche all’interno della serie TV. L'ennesima mossa furba nella realizzazione di un video con il chiaro scopo promozionale, ma che non si dimentica anche di emozionare.

E voi che cosa ne pensate di questo trailer finale di Fallout? Siete incuriositi da quanto visto, oppure dubitate ancora che possa uscirne un’opera interessante? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i nostri canali social (TikTok incluso).

Trovate tutte le notizie su Fallout nella nostra scheda.

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